Narrativa italiana Romanzi storici Il sigillo di Enrico IV
 

Il sigillo di Enrico IV Il sigillo di Enrico IV

Il sigillo di Enrico IV

Letteratura italiana

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A Mantova è aria di Pasqua e in quel 1596 i riti e le processioni sono più intensi: si crede, infatti, che la città sia preda del demonio. Il ritrovamento dei resti di un rito satanico ha impaurito i cittadini e reso furioso il duca Vincenzo Gonzaga. Al capitano di giustizia Biagio dell’Orso, per niente incline alle superstizioni, l’incarico di trovare chi ha dato inizio a tutto questo e perché. Gli indizi lo porteranno prima a Cremona, dove qualcuno ha acquistato un libro di magia nera, poi a Torino, all’inseguimento di un conte. Ma allontanarsi da Mantova, stavolta, per Biagio è più difficile: Rosa è appena arrivata in città, un pittore l’ha scelta come modella per un misterioso dipinto per un altrettanto misterioso committente. Da Mantova parte anche una delegazione con a capo il vescovo di Mantova, Francesco Gonzaga, e l’arcivescovo di Firenze, Alessandro de’ Medici. Sono diretti a Parigi, ma lo scopo della loro missione è avvolto dal mistero, così come lo scrigno che il Medici tiene gelosamente tra le mani al momento della partenza. Un capitolo importante della saga gonzaghesca.



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Il sigillo di Enrico IV 2017-09-29 14:33:09 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    29 Settembre, 2017
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Finti riti satanici

Era da un po’ di tempo che avvertivo la mancanza di Biagio dell’Orso, il capitano di giustizia dei Gonzaga protagonista dei primi tre libri (I leoni d’Europa, Le righe nere della vendetta e Un sicario alla corte dei Gonzaga) usciti dalla felice penna di Tiziana Silvestrin e, se devo essere sincero, ho cercato di spiegarmi più volte perché questo personaggio mi attragga così tanto. In fin dei conti è un uomo come tutti gli altri, né pavido, né eroe, uno che svolge con coscienza e con passione il suo lavoro, insomma, per non pochi aspetti, quasi un anonimo investigatore del XVI secolo. E forse è proprio questa normalità che me lo rende simpatico, che mi consente alcune volte nel corso della lettura di identificarmi con lui, soprattutto quando si prende a cuore i poveri diavoli, le vittime di tante ingiustizie. E così dopo ben più di un anno sabbatico (il volume precedente è stato edito nel 2014) ecco bussare alle porte degli appassionati di thriller storici Il sigillo di Enrico IV, come sempre pubblicato per i tipi della Scrittura & Scritture, una piccola casa editrice napoletana che si fa apprezzare di certo più per la qualità che per la quantità della sua produzione.
E’ una storia in apparenza venata di stregoneria, di riti satanici, di lotte fra i fedeli servitori della religione cristiana e gli anticristo, ma appunto è solo apparenza, è il “fumus” che cela trame e interessi ben più terreni che vengono alla luce poco a poco non appena si dissolvono i vapori di zolfo. Certo l’idea che possano esistere maghi fa un po’ sorridere noi smaliziati lettori del XXI secolo, ma appunto fa solo sorridere, perché è brava la Silvestrin a propinarci fatti incredibili senza pretendere che possiamo crederci, ma lasciando fin dall’inizio chiaramente intendere che si tratta di un escamotage. Ci sono omicidi, rapimenti di bambine, così che il nostro bravo Biagio non può stare assieme alla sua Rosa, venuta a trovarlo a Mantova per un’esperienza di menage extraconiugale, perché per risolvere l’intricato caso dovrà spostarsi prima a Cremona, poi a Torino e infine addirittura a Parigi, dove si chiarirà tutto e l’indagine potrà essere chiusa. Tuttavia, le ultime righe lasciano intendere che siano una promessa, cioè che avremo ancora il piacere di incontrare il capitano di giustizia, visto che gli perviene da Mantova una missiva con cui si reclama il suo urgente ritorno, perché un’antica profezia si è avverata e un’oscura minaccia incombe sul ducato. Altra stregoneria, altri rii satanici? Forse no, più probabilmente la conferma che dalla penna di Tiziana Silvestrin sta uscendo un’altra appassionante avventura. Quando? Non si sa e quindi per ora soddisfiamo il nostro palato di lettori con Il sigillo di Enrico IV.

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Consigliato a chi ha letto...
I leoni d’Europa, Le righe nere della vendetta e Un sicario alla corte dei Gonzaga, tutti di Tiziana Silvestrin.
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