Narrativa italiana Romanzi storici La vendetta del longobardo
 

La vendetta del longobardo La vendetta del longobardo

La vendetta del longobardo

Letteratura italiana

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La trama e le recensioni di La vendetta del longobardo, romanzo storico di Marco Salvador. Il terzultimo giorno di novembre dell'anno 751, il giovane Evaldo cavalca assieme al padre Reginaldo verso Soissons. Fanno parte della scorta di re Childerico, là diretto per impedire a Pipino di usurpare il trono merovingio. Ma cadono in una trappola. Reginaldo viene ucciso ed Evaldo è costretto alla fuga inseguito dai sicari di Pipino. Troverà rifugio in Italia, a Cividale, la patria della madre longobarda. Rinnegando il suo sangue franco, diverrà a tutti gli effetti un guerriero longobardo. Non solo. Sarà uno degli uomini più vicini a re Desiderio, vivrà la storia della famiglia reale, e con il re combatterà prima Pipino e poi Carlo. Lotterà per vivere, per salvare la civiltà longobarda in pericolo, e soprattutto per vendicare suo padre.



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La vendetta del longobardo 2011-08-29 06:35:59 Lorenzo Avagliano
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Opinione inserita da Lorenzo Avagliano    29 Agosto, 2011

La vendetta del longobardo

Letto in 2 giorni, mai in così poco tempo avevo letto un libro di oltre 400 pagire. Il libro è appassionante e piacevole da leggere, ricco di contenuti storici, riferimenti di nomi e località realmente esistite. Lo consiglio veramente a tutti, ottima la trama, ottima la possibilità di conoscere meglio gli usi la tradizione e la storia di un popolo veramente "grande".

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La vendetta del longobardo 2008-07-17 05:04:46 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    17 Luglio, 2008
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Imparare la storia con piacere

Alcuni giorni fa ero in libreria a cercare un titolo che mi interessava e, guardando negli scaffali, ho trovato all’improvviso questo volumetto. Premetto che ho letto già i romanzi di Salvador non di genere storico (La casa del quarto comandamento e Il maestro di giustizia), ma mi era sempre rimasta la curiosità di poter conoscere almeno uno dei tre libri ambientati in epoca longobarda.

Per farla breve, ho smesso di cercare e ho acquistato unicamente La vendetta del longobardo.

Il romanzo, con le sue 427 pagine, risulta piuttosto corposo, ma la lettura è senz’altro agevole, oltre che veramente piacevole.

Il periodo affrontato dall’autore sono gli ultimi anni del regno longobardo (VIII secolo d.C.) e, fra l’altro, riporta la decadenza di un popolo che riuscì, abbastanza a lungo, a regnare sull’Italia. Ritroviamo così i re Astolfo e Desiderio, figure importanti nella storia, dotate anche di notevoli capacità, ma che nulla poterono per contrastare un declino naturale. Ci sono pure i grandi avversari, come Pipino e suo figlio Carlo e la politica assai terrena di una Chiesa romana sempre più votata al potere temporale.

In queste vicende, fra guerre, intrighi di corte, paci traballanti, emerge la figura del franco-longobardo Evaldo, la cui vita è improntata alla vendetta da compiersi contro il crudele Pipino. Se tutti gli altri personaggi sono esistiti veramente, questo penso sia il parto della fertile fantasia di Salvador. Tuttavia, è degna di nota la capacità di far assumere a questo protagonista una veridicità quale potrebbe esserci solo nel caso che fosse effettivamente vissuto, inserendolo in modo preciso nella vicenda e rendendolo di fatto il narratore della stessa.

Salvador non si è limitato a raccontarci la fine del regno longobardo, ma ha anche saputo ricreare le atmosfere, delineare, facendoli rivivere, personaggi di cui serbiamo memoria dai banchi di scuola, in un quadro d’insieme che ha il pregio non da poco di educare divertendo.

E così, pagina dopo pagina, comprendiamo che cosa accadde tanti secoli fa e anche il perché, un lavoro di ricerca che appaga lo storico e il lettore.

Quindi, La vendetta del longobardo mi è talmente piaciuto che, oltre a raccomandarne vivamente la lettura, mi impegna a reperire anche gli altri due testi (Il longobardo e L’ultimo longobardo), che potranno così accrescere la mia conoscenza di un popolo che francamente conoscevo in modo approssimativo.

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