Narrativa italiana Romanzi storici Verrà cantando il sangue
 

Verrà cantando il sangue Verrà cantando il sangue

Verrà cantando il sangue

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La trama e le recensioni di Verrà cantando il sangue, romanzo di Vittorio Del Tufo pubblicato da Rogiosi Editore. Napoli, 1389. Un monaco alchimista, Mercurio, viene barbaramente assassinato dopo aver consegnato un’ampolla agli emissari di un potente e ignoto committente: è l'inizio di una catena di eventi che culminerà negli incredibili accadimenti del 17 agosto di quello stesso anno. Napoli, 1986. Il corpo di uno scienziato milanese, Piergiorgio Sarubbi,viene trovato privo di vita tra le sterpaglie dell’ospedale Policlinico. Morte accidentale, oppure omicidio? Il giovane cronista Andrea Moussanet, “aspirante abusivo” in un grande quotidiano del Sud, comincia a indagare quasi per caso, imbattendosi in una trama ricca di suspense - a tratti tragicomica- che si dipana fra colleghi borsisti, redattrici avvenenti, moderni e antichi composti chimici, disordinati approcci amorosi, tic del corpo, dell'anima e della mente. Intanto, una Confraternita che non dovrebbe esistere invia oscuri avvertimenti. Qual è il filo rosso-sangue che lega, a distanza di secoli, le due vicende? Chi è il Drago? Quale straordinario intrigo ha ordito? Chi aveva interesse a uccidere Sarubbi? Quale inconfessabile segreto aveva scoperto lo scienziato milanese? Forse le risposte sono legate al segreto custodito da seicento anni a Napoli, nella tomba di un grande re. Un sepolcro che potrebbe aver protetto la città e il mondo dalla verità su ciò che accadde davvero un caldo pomeriggio di agosto del 1389.



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Verrà cantando il sangue 2013-02-03 06:57:00 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    03 Febbraio, 2013
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Fra preti e regine non mettere il dito

Piergiorgio Sarubbi, Ordinario di Chimica all'Università di Milano, viene ritrovato morto, il corpo riverso nella sterpaglia del Nuovo Policlinico di Napoli. Si tratta di un omicidio o di una disgrazia?, che ci faceva al Nuovo Policlinico se anche moglie e figlio erano all'oscuro del suo viaggio nella metropoli partenopea? Gli inquirenti , come si suol dire,brancolano nel buio.
C'è un giovane giornalista che si occupa di nera per il quotidiano "Prima Pagina" ,Andrea Moussanet, che mandato sul posto dal suo capo redattore, fiuta una pista che parte dall'indagine su di una caratteristica tipica di alcune sostanze di fluidificarsi e diminuire la propria viscosità se sottoposte a lievi oscillazioni meccaniche che i chimici chiamano: tissotropia.
"Vuoi vedere che la tissotropia c'entra qualcosa con la morte di Sarubbi?", questa è la domanda sempre più assillante che frulla nella mente di Moussanet.
Vittorio Del Tufo,giornalista
Napoli, luglio 1389 un cadavere straziato da mille colpi viene ritrovato sull'acciottolato della pedamentina, è quello di Mercurio, un monaco alchimista che aveva un laboratorio su ai Camaldoli. Tira una brutta aria nel Regno di Napoli, i Signori dei Sedili sono divisi, fra il Papa di Roma e il Papa di Avignone, fra Durazzeschi e Angioini, il sangue scorre a fiumi a Napoli, intrighi , assassinii e avvelenamenti sono all'ordine del giorno ,ma cosa lega la morte di un alchimista napoletano vissuto nel Trecento a quella di un chimico milanese vissuto nel Novecento?
Il giallo di Del Tufo si dipana su due binari paralleli in modo avvincente e intrigante, attraversano epoche diverse, il minimo comun denominatore è rappresentato dal sangue ,ma non uno qualsiasi, uno veramente speciale, quello del Santo napoletano per eccellenza: San Gennaro.

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