Le tre stimmate di Palmer Eldritch
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Realtà o illusione?
Questo titolo ha un qualcosa di assurdo, intrigante ed affascinante. Premetto dicendo che non sono un esperto di fantascienza, ma che apprezzo particolarmente i generi distopici.
La prima cosa che balza all'occhio del lettore è lo stile dello scrittore, che colpisce per la facilità con cui ti attanaglia alle pagine dei suoi libri (per rendere l'idea mi sono passato per malato e sono uscito prima da scuola per finirlo). Però a discapito c'è anche da dire che non è di per se una grande scrittura, infatti potrebbe essere nettamente superiore e questo lascia quel leggero gusto amaro, perché sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Tutto ciò nulla toglie alla piacevolezza della lettura delle sue opere, che sono come una droga.
In questo titolo ci troviamo ad affrontare una storia legata appunto a delle droghe, che vengono vendute da due aziende che controllano il mondo. Questo mondo è futuristico e presenta la Terra sotto una veste a noi sconoscita, ovvero ci troviamo in un ambiente alquanto inospitale e ciò porta gli uomini alla colonizzazione di altri pianeti, per poter continuare lo sviluppo.
Tutto ciò che in quel tempo è normale, viene del tutto scombussolato dall'entrata in commercio del Chew-Z, una nuova droga che permette di liberarsi del proprio corpo per poter vagare in altri universi, diventando ciò che si desidera. Chiaramente ciò crea una dipendenza in coloro che ne fanno uso e porta le persone ad una sorta di smarrimento d'identità.
Come già detto in precedenza da altri, questo libro è totalmente psichedelico e ciò impedisce il tracciamento di una trama ben precisa della storia. Tutto perde un senso e ci si ritrova a domandarsi:"Siamo nella realtà o questa e solamente un'illusione?"
Bene questa è la domanda che vi accompagnerà nella lettura di questo capolavoro.
In questo titolo potrete trovare moltissimi temi amalgamati alla perfezione che vi porteranno a forza dentro le pagine fino a farvi perdere qualsiasi punto di riferimento.
Un libro che ho apprezzato veramente tanto e che merita di essere letto. Lo consiglio a tutti coloro che sono curiosi, anche a quelli che non sono soliti in questo genere perché per esperienza personale, è alla portata di tutti.
Un'esperienza unica forse, che permette di immedesimarsi pienamente nei personaggi, grazie al senso di smarrimento che lo stesso lettore prova. Tutto ciò è una continua ricerca di risposte a interrrogativi che l'autore lascia aperti…e che in parte probabilmente non troverete nemmeno terminando il libro. Un'esperienza veramente straordinaria.
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Ehi...qui si vende la vita eterna!
Da quando ho deciso di dedicarmi alla lettura del genere fantascientifico, poco tempo fa, questo è il secondo romanzo che leggo di Philip K. Dick dopo il mirabolante “Ubik”; la presente opera, a similitudine di “Ubik” la considero di livello straordinario.
In un mondo futuro non meglio definito la Terra ha colonizzato diversi pianeti e satelliti del sistema solare; in particolare Marte è preponderante come numero di coloni inviati, in maniera coatta, da un’istituzione mondiale riconosciuta globalmente che ha dei propri criteri finalizzati all’organizzazione, in varie sfaccettature, della vita e del destino della popolazione. Nel frattempo esistono due grosse società con a capo personaggi senza scrupoli il cui cinismo è magistrale, che, all’ombra di una certa facciata, producono delle particolari droghe psichedeliche tali da cambiare, anche se in maniera illusoria, la percezione della realtà per chi ne fa uso.
La trama è complessa giacché è sempre messa in dubbio su cosa sia veramente la realtà e cosa è illusione; gli effetti di un certo stupefacente, denominato Chew –Z, hanno la capacità di alterare completamente il mondo immanente procurando alla persona una illusoria (o forse no?) traslazione in altri infiniti universi e trasformazione in qualsivoglia elemento della natura animata o meno; è possibile inoltre viaggiare nel tempo e cambiare certe circostanze passate e/o modificare situazioni nel futuro. La mente ha una reazione quasi irreversibile tale che non può più distinguere il reale dall’illusorio; essa vaga in ampi e sperduti territori artificiali senza alcun punto di riferimento, dove si può incontrare se stesso e parlare con il proprio sosia o rappresentazione umana.
Dopo aver assunto tali sostanze, oltre alla forte dipendenza psichica, si subisce una devastante alterazione mentale per cui si ha la netta sensazione di non poter tornare indietro e vivere (qualora possibile chiamarla vita come da noi intesa) in maniera atemporale dove il trascorrere dei millenni è aleatorio, in spazi immensi e sconosciuti, immergendosi in situazioni di totale allucinazione e delirio.
Ma è veramente illusione? Che cosa distingue la realtà dalla pura immaginazione? La vita è limitata oppure è un continuo rinascere in un corpo da noi scelto sia esso una persona, un animale o un sasso in riva a un oceano?
Scienza, tecnologia, religione, filosofia e occulto convergono e si fondono in una sfera che gira su se stessa in modo vorticoso e dalla quale non si ha razionalità per valutarne le risultanze.
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Folle
“Le tre stimmate di Palmer Eldritch” è un romanzo psichedelico.
Se prima questo termine non mi era pienamente chiaro, dopo aver letto l’opera di Philip K. Dick posso definirlo come una fusione di almeno due termini: delirante e allucinatorio.
Il romanzo è ambientato nel “futuro secondo Dick”, un futuro scolorito, grigio, in cui tutto è andato in malora e la realtà è diventata un brutto incubo dal quale gli esseri umani cercano di fuggire.
L’umanità ha colonizzato altri pianeti ostili, in particolar modo Marte. Per i coloni l’unica via di fuga dalla vita triste e avvilente sul Pianeta Rosso è rappresentata dal Can-D, una droga commercializzata illegalmente dall’imprenditore Leo Bulero, utilizzata insieme a una specie di "casa di bambole", composta di oggetti miniaturizzati (mobili, auto o addirittura figure sociali come dottori o psicologi) che vanno a creare un ambiente simile al pianeta Terra ancora puro e incontaminato, nel quale i coloni vivono una vita spensierata, anche se illusoria e limitata al tempo in cui permane l'effetto della droga assunta.
Lo sconvolgimento si ha col ritorno sulla Terra di Palmer Eldritch, spietato imprenditore partito per un viaggio di affari verso Proxima Centauri. Non si sa chi sia tornato da quel viaggio, se Eldritch, o “qualcos’altro”. La sua figura è avvolta fin dall’inizio da un alone di mistero e malvagità, lo stesso Leo Bulero ne è fortemente intimorito. Nel tentativo di scoprire i piani del suo avversario riguardo la messa in commercio di una nuova droga misteriosa, il Chew-Z, si troverà costretto ad essere il primo a verificarne i devastanti effetti, rimanendo intrappolato in un mondo illusorio controllato dallo stesso Eldritch.
Philip K. Dick non brillerà certo per scrittura impeccabile, ma riesce a immergerti nel suo mondo, un mondo che vale la pena di esplorare e dal quale, una volta completata la lettura, non riesci a uscire immediatamente.
L’ho letto in tempo relativamente breve, ma non è da leggere tutto d’un fiato, bisogna fermarsi, rimuginare per un po’ su quello che si è letto, allo scopo di non rendere ancora più difficile seguire un libro già abbastanza complicato di per sé.
Infatti le “Stimmate” è uno di quei libri che non si possono capire appieno, non esiste una conoscenza assoluta della trama, delle vicende, dei temi. Non ha conclusione, ti lascia mille domande e ciò che l’autore scrive ha mille possibili interpretazioni. E’ caratterizzato da continui capovolgimenti di fronte, che provocano un cambiamento continuo dei punti di vista del lettore nei confronti delle situazioni e dei personaggi, in primo luogo nei confronti dell’inquietante figura di Palmer Eldritch.
Chi è Palmer Eldritch? Un invasore alieno atipico? Una divinità malvagia? O un semplice uomo?
Durante la lettura il mondo reale si mescola continuamente con il mondo fittizio creato dal Chew-Z, mi sono sentito perso, disorientato e avvilito come i protagonisti, incapace di distinguere realtà e illusione, ma alla fine ci si rende conto che non esiste una distinzione e Eldritch diventa dominatore incontrastato di entrambe, onnipresente, padrone del destino di chiunque entri nel suo dominio.
Il libro è un viaggio nella mente umana, intricata, delirante e volubile.
Palmer Eldritch ci dimostra che non importa se abbiamo perso tutto, non importa quanto ci possa sembrare brutta la realtà in cui viviamo, quando l’unica alternativa è la morte, è sempre meglio vivere.
Davvero un libro stupendo, forse anche meglio del capolavoro acclamato dello scrittore, Ubik.
« "Dio promette la vita eterna" disse Eldritch. "Io posso fare di meglio; posso metterla in commercio." »