Narrativa straniera Fantasy Shadowhunters. Le origini. La principessa
 

Shadowhunters. Le origini. La principessa Shadowhunters. Le origini. La principessa

Shadowhunters. Le origini. La principessa

Letteratura straniera

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Una rete d'ombra si stringe sempre di più intorno agli Shadowhunters dell'Istituto di Londra. Mortmain progetta di usare un esercito di automi spietati per distruggere una volta per tutte i Cacciatori. Gli manca un solo elemento per completare l'opera: Tessa Gray. Intanto, Charlotte Branwell, capo dell'Istituto, cerca disperatamente di trovarlo per impedirgli di scatenare l'attacco. E quando Mortmain rapisce Tessa, Will e Jem, i ragazzi che ambiscono alla conquista del suo cuore, fanno di tutto per salvarla.



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Shadowhunters. Le origini. La principessa 2022-10-14 08:41:44 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    14 Ottobre, 2022
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Nonostante tutto, è una spanna sopra TMI

Tra piani malvagi campati per aria e paraculate degne di nota per risolvere triangoli amorosi, "La principessa" conclude la trilogia dedicata agli antenati degli Shadowhunters che abbiamo incontrato in TMI. Una conclusione più che discreta, che riesce a chiarire un po' tutti i misteri presentati nel corso della serie; penso che la mia preferenza vada ancora al secondo capitolo, però quest'ultimo libro ha saputo divertirmi quanto i precedenti, e anche stupirmi in un paio di occasioni.
La narrazione riprendere inspiegabilmente due mesi dopo la fine de "Il principe", con il ripresentarsi della minaccia del Magister, questa volta determinato a prendersi Tessa per portare a termine la sua missione e distruggere tutti i Cacciatori. Dico inspiegabilmente perché non sono riuscita a capire cosa gli abbia impedito di agire prima, consentendo così ai protagonisti di riorganizzarsi ed addestrarsi di più. Forse voleva permettere a Cecily di ambientarsi all'interno dell'Istituto, o alle varie coppiette di dichiararsi reciprocamente eterno amore. Comunque sia, la trama sembra preparare il terreno ad una battaglia epica, che epica proprio non è: il punto di forza di questa storia infatti non è tanto nelle descrizioni dei combattimenti o nell'ideazione di piani complessi, quanto nei dialoghi in cui i protagonisti di confrontano.
Questi momenti permettono di comprendere meglio le relazioni già esistenti tra i personaggi o di farne nascere di nuove; a parte qualche battuta un po' ridondante, i confronti sono scritti in modo estremamente emozionante. Così si arriva ad esempio alla consolidazione del legame familiare tra i protagonisti, qui più uniti che mai: includendo figure di diverse età, questo gruppo da l'idea di essere una vera famiglia.
Altri aspetti che mi sento di promuovere sono il senso dell'umorismo -in particolare da parte di Henry, ma anche da un inaspettato Gideon-, la caratterizzazione ben riuscita di alcuni personaggi secondari ed i dettagli storici, che forse risultano un po' chiassosi ma dimostrano per lo meno quanto impegno l'autrice abbia investito nella ricerca di informazioni su abiti, cibi e consuetudini. Carine poi le molte strizzare d'occhio a TMI: se avete letto anche la serie madre, vi gusterete di più questa lettura.
In compenso non sono riuscita ad apprezzare le descrizioni ripetitive dell'aspetto dei personaggi (dopo tre libri so bene che Jem ha le ossa fragili, non c'è bisogno di ribadirlo ogni tre pagine!), le rivelazioni eccessivamente contorte del villain principale e la poca coerenza a livello temporale, soprattutto se si riflette sulle tempistiche degli spostamenti da metà libro in poi.
Per quanto riguarda la risoluzione del triangolo amoroso tra i protagonisti, sono combattuta: non mi sento del tutto convinta, però almeno è una trovata originale; e a questo punto bisogna ammettere che A.G. Howard non si era inventata nulla di nuovo.

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Shadowhunters. Le origini. La principessa 2015-02-24 10:18:02 JuliettaFlabber
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JuliettaFlabber Opinione inserita da JuliettaFlabber    24 Febbraio, 2015
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TUTTO CIO' CHE E' MORTALE PASSA

Questa non potrà essere una recensione come tutte le altre, non credo di riuscirmi a concentrare nell’analisi della struttura del testo o della narrazione. Piuttosto vorrei mettere nero su bianco il groviglio di emozioni che mi bloccano la digestione (in senso buono naturalmente…).
Ho finito il libro da almeno due giorni e ancora non riesco ad abbandonarlo.. ho riletto alcuni capitoli e sottolineato i passaggi per me più significativi.
Tessa, Jem e Will mi hanno fatto desiderare di essere una di loro. Di poter vivere le loro emozioni e di poterli aiutare nella guerra contro gli automi di Mortimer.
Il loro triangolo amoroso non è viscido o provocatorio, loro si amano reciprocamente. Perché l’amore è un sentimento complesso, che vive, e che troppo spesso viene stereotipato. Ma non è questo il caso.. Jem farebbe qualsiasi cosa per Will e viceversa. Se fosse per loro Tessa probabilmente resterebbe “zitella” a vita proprio per il rispetto che l’uno prova nei confronti dell’altro. Poi c’è la famiglia, un’altro argomento che la Clare ha trattato con disinvoltura ma toccandomi nel profondo. Mi ha insegnato che non sempre gli errori dei famigliari sono da giustificare, piuttosto dovremmo essere coraggiosi e combatterli, così da essere persone migliori.

--Quando facciamo delle scelte – perché ogni scelta è diversa da quelle che la precedono – dobbiamo esaminare non solo le ragioni che ci inducono a prenderle, ma anche le conseguenze che avranno e se delle brave persone saranno danneggiate dalle nostre decisioni.--

Ogni pagina di questo libro è stata una scoperta… Tutto “il film” che ero riuscita a costruirmi nel cervello durante la lettura dei libri precedenti è stato “bruciato”. Ad ogni pagina un tassello del TETRIS si andava ad incastrare perfettamente con quello precedente e poi con quello successivo, mentre in me si mescolavano le emozioni.. Alcuni personaggi come Jessamine e Gabriel mi hanno sbalordito ma tutti (e davvero tutti) sono stati fantastici. I loro ruoli erano perfetti. Disegnati con cura e personalità.

Ad appena 30 pagine dal gran finale ho dovuto chiudere il libro perché non riuscivo a smettere di piangere. Sono uscita, ho fatto una passeggiata, ho analizzato i miei sentimenti e ciò che il libro mi voleva trasmettere. Così dopo un paio d’ore all’aria fredda ho ripreso la lettura, ma con nuove consapevolezze!
Perché le lacrime che ho versato non erano lacrime “tristi”, ma lacrime di “consapevolezza”:
Lacrime di consapevolezza.. perché la Clare in questo racconto mi ha voluto rendere consapevole della verità e della bellezza, che circonda non solo il mondo degli Shadowhunters ma anche il nostro.
Molto spesso non riflettiamo sulle cose semplici, che ci circondano ogni giorno. Riflettiamo piuttosto sulle cose difficili, quelle che potrebbero sconvolgere la nostra routine senza riflettere sul fatto che: sono proprio le cose semplici, quelle di base, che dovrebbero essere apprezzate. Perché sono quelle che ci rappresentano e ci distinguono per ciò che siamo, per noi stessi e per chi ci vuole bene.

Immagino che come per ogni lettura non sia arrivato a tutti lo stesso messaggio e forse a nessuno sarà arrivato il messaggio che è arrivato a me. Ma fossi in voi interromperei qualsiasi lettura per dedicarvi a questa trilogia che ha creato e allo stesso tempo riempito vuoti enormi dentro di me, volando (letteralmente) al primo posto tra i miei libri preferiti!!!

--Noi vediamo il nostro io migliore negli occhi di coloro che ci amano..--

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Shadowhunters. Le origini. La principessa 2014-12-28 10:01:58 ohGrey
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ohGrey Opinione inserita da ohGrey    28 Dicembre, 2014
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Ogni cuore ha la sua melodia. Tu conosci il mio.

Ho finito questo libro una settimana fa, e ancora non mi sono ripresa. Ho amato con tutta me stessa Le Origini, molto di più rispetto alla prima saga sugli Shadowhunters. Questa trilogia, ambientata negli ultimi anni dell'800, è un bellissimo mix di sentimento, azione e suspance. Come è successo anche nell'altra saga della Clare, nell'ultimo volume tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto, si spiegano misteri che ci hanno tenuti con il fiato sospeso durante tutta la lettura e si assiste alla crescita dei personaggi (in particolar modo della protagonista, Tessa). Ritroviamo Jessamine (il cui personaggio cambia e matura), i Lightwood, Sophie Collins (che prende una decisione molto importante, che fino ad ora non aveva avuto il coraggio di prendere) e Magnus Bane (sempre pronto ad aiutare i Nephilim, nonostante tutto).
Il triangolo amoroso è presente anche qui, ma è decisamente diverso tra tutti quelli che ho incontrato fin'ora in altri libri. Qui non c'è la rivalità tra i due ragazzi (della serie: "Lei è mia!", "No, lei è mia!"). Qui troviamo l'amore di Will per Jem, e l'amore di Jem per Will, ed entrambi amano Tessa. Il legame tra i due parabatai è sicuramente la cosa più bella di tutto il libro, perchè uno dipende dall'altro, e viceversa. Un rapporto unico, che ce li fa amare entrambi, e ci ritroviamo perfettamente nei panni di Tessa, che non riesce a separarsi da nessuno dei due. Sarà quindi la sorte a scegliere per lei...
Anche nell'epilogo rimaniamo con il fiato sospeso fino alla fine, perchè vediamo il mondo di Tessa cambiare: non siamo più nell'800, ma ai giorni d'oggi (penso che ormai si sia capito che Tessa è immortale) e la protagonista ritrova qualcuno, ed ha così una seconda possibilità.
Insomma, un degno finale per una trilogia meravigliosa.

"Noi vediamo il nostro io migliore negli occhi di coloro che ci amano. E c’è una bellezza che solo la brevità procura."

"I suoi occhi la seguivano ovunque andasse, la sua voce cambiava quando parlava. Una volta Cecily aveva sentito sua madre dire, divertita, che uno dei figli dei vicini guardava una ragazza come se fosse "l'unica stella in cielo", ed era così che Jem guardava Tessa."

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Consigliato a chi ha letto...
... gli altri libri di Cassandra Clare. In particolare a chi ha apprezzato la prima saga, ma cerca qualcosa di più.
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Shadowhunters. Le origini. La principessa 2014-03-03 20:35:29 Vivix
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Vivix Opinione inserita da Vivix    03 Marzo, 2014
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Parabatai... un amore che non conosce limiti

Quando ho iniziato questa saga, non mi aspettavo molto dal momento che quella principale non mi era piaciuta granché; invece, ho dovuto ricredermi. Le Origini mi hanno coinvolto molto più di quello che pensavo e alla fine di questo libro mi sono ritrovata in lacrime.
La storia è carina e scorre abbastanza velocemente senza grandi rivelazioni per la maggior parte del volume. I personaggi secondari, che avevano conquistato una propria e definita personalità già nel secondo capitolo, continuano qui la loro avventura, salutata con affetto e gioia dal lettore. Tra questi mi hanno colpito in particolare i fratelli Lightwood e la giovane Sophie. Tornano Magnus Bane e Woosley Scott che avevano fatto una così bella riuscita nel libro precedente, ma ciò che rende davvero unico la Principessa, a mio parere, è il personaggio di Jem e, di conseguenza, il triangolo amoroso ed il finale.
Personalmente, ero (e sono ancora) stufa di queste situazioni a tre, tuttavia, quello creato dalla Clare mi ha davvero colpito. Non tanto per la ragazza, che a dir la verità, si comporta più o meno come tutte le altre belle che non riesce proprio a scegliere tra i due, quanto piuttosto per il legame tra Will e Jem. E’ qualcosa che mi ha fatto battere il cuore come null’altro è riuscito a fare in questa saga. L’affetto che provano l’uno per l’altro, l’amore senza il quale nessuno dei due sarebbe riuscito a sopravvivere e a diventare ciò che è. Ed è proprio per questo che quando arriva l’inevitabile e al contempo inattesa (non svelo perché) separazione tra i due è a dir poco straziante; almeno lo è stato per me che ho da subito adorato Jem. Credo che sia in assoluto il miglior personaggio mai creato da questa scrittrice: lui è unico e non so proprio come sia possibile non amarlo. E’ buono, gentile, saggio, dolce, paziente, delicato oltre ogni dire, mette sempre la felicità degli altri prima della propria… insomma, l’ho adorato!
In questo contesto si inserisce Tessa, che ama entrambi (e questa non è una gran novità) e che, senza dover fare alcuna scelta, si ritrova a vivere il suo amore… non svelo con chi. La “prima” conclusione l’avevo prevista e mi ha fatto arrabbiare e piangere perché avrei voluto che non fosse così, tuttavia, nell’epilogo le cose cambiano e, per quanto mi riguarda, decisamente in meglio. Inizialmente non mi ha granché soddisfatto: mi sembrava che Tessa, e al contempo la Clare, se ne riuscissero ad uscire troppo a buon mercato (non posso dire per quale motivo), ma riflettendo, la cosa non mi ha dato poi molto più fastidio, anzi, ha assunto quasi un suo perché: Tesse è immortale, sarebbe crudele condannarla ad una vita d’infelicità; i due parabatai si amano, e questa è una realtà che NULLA potrà mai cambiare.
Per quanto riguarda il resto, ho trovato qualche nonsense che negli altri libri non c’era, ma non si è trattato di nulla di grave. In qualche caso il nome dei personaggi muta, ad esempio Cecily diventa Sophi e questa è una cosa un po’ più grave.
Molto, molto belli i crossover con la saga principale; in realtà si tratta di piccole cosa ma, non so perché, le ho apprezzate tantissimo.
A conclusione di questa saga, tuttavia, c’è ancora una cosa che non ho capito: per quale motivo i Nascosti si sono sottomessi a Mortmain se era solo un umano?Posso capire la signora Black dopo la decapitazione, ma quando era ancora viva e vegeta insieme alla sorella? E de Quincey?Perché segue i suoi ordini??
Per terminare, il libro è bello, ma ciò che davvero lo rende speciale, a mio parere, è il rapporto tra i due ragazzi e la conclusione decisamente imprevedibile. Se cercate qualcosa da leggere, tenetelo in considerazione, ma preparatevi alle lacrime.

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Shadowhunters. Le origini. La principessa 2014-01-23 15:32:19 Queen D
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Queen D Opinione inserita da Queen D    23 Gennaio, 2014
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Bella conclusione della serie su Tessa

Ed eccoci alla fine della trilogia "Shadowhunters.Le origini" che ci ha raccontato le vicende di Tessa Gray, speciale mutaforma dagli straordinari poteri e dei suoi amati nephilim. In quest'ultimo volume finalmente tutti i nodi verranno al pettine: le origini di Tessa, i piani di Mortmain, lo svelamento dei traditori, e, ultimo ma non ultimo, la chiusura del triangolo amoroso Will-Tessa-Jem. Direi che il modo in cui l'autrice ha trattato questo nodo centrale della storia mi è piaciuto molto: di certo non risulta granché originale contrapporre un personaggio femminile a due maschili, tra cui lei deve scegliere, e difatto non lo è neanche in questo libro, ma è come questo si risolve che è sicuramente non convenzionale. Se da una parte possiamo immaginare da che parte perderà l'ago della bilancia di Tessa, non date tutto per scontato, perché le ultimissime pagine del libro vi riserveranno una bella sorpresa.
La trama si arricchisce, non solo per merito della storia che va avanti, ma soprattutto per lo spessore che acquisiscono i personaggi: Gideon e Gabriel Lightwood ad esempio, che si riveleranno alleati inaspettati; Cecily, sorella di Will, forte e determinata a mostrare le sue capacità; Sophie, domestica dell'Istituto che emergerà dall'anonimato; nonché Charlotte ed Henry, protettori dei Cacciatori di Londra. Non aspettatevi niente di meno che un intreccio tra tutti loro, che potrà sembrare banale e forzato, ma se siete gli unici Cacciatori della città diventa quasi inevitabile ai fini dell'economia della trama.
Jem rimane il mio personaggio preferito, così come lo è stato nei libri precedenti, in questo più che negli altri, perché se ormai ho imparato ad amare la gentilezza e la tenacia di Tessa e il cupo fascino di Will, non mi stancherò mai della galanteria e dello spirito di sacrificio di Jem, disposto ad un atto estremo di cui non vi svelo nulla, che non solo dona una bella sferzata alla trama, ma la accende con un poco di originalità.
Belli anche i personaggi "malvagi" perché sono ben strutturati e credibili: Mortmain infatti risulta certamente odioso, ma dotato anche lui di un certo charme.
Lettura piacevole, scorrevole e molto tenera, specialmente nelle ultime pagine, che piacerà non solo agli amanti dell'hurban fantasy, ma anche ai nostalgici della Londra vittoriana, come me.

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