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Conversazioni su di me e tutto il resto
 
Conversazioni su di me e tutto il resto 2013-07-14 09:48:11 Todaoda
Voto medio 
 
2.4
Stile 
 
3.0
Contenuti 
 
3.0
Approfondimento 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Todaoda Opinione inserita da Todaoda    14 Luglio, 2013
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Eccessivamente disincantato

Un intervista lunga più di trent'anni creata ad hoc ad esclusivo uso e consumo degli Alleniani, o dei cinefili più incalliti. Considerare quest'opera come una semplice biografia su uno dei registi e autori più acclamati della storia moderna del cinema sarebbe però un errore, grazie infatti all'abilità di Eric Lax, non nuovo a questo genere di lavori, il libro ci regala un vero e proprio spaccato della vita quotidiana del regista/attore, un assaggio della sua reale personalità e un affascinante evoluzione del suo cinema dagli albori, quando stentava ad affermarsi agli occhi della critica, fino ai suoi più recenti successi. Purtroppo il risultato finale non è così accattivante come la confezione inizialmente lascerebbe pensare: se per buona parte è Woody Allen, e l'interesse che suscita il suo personaggio, a tenere in piedi l’opera, è sempre Woody Allen ad affossarla irrimediabilmente. Scordiamoci leggendo il libro di trovare la verve da slapstick e la vis comica della macchietta interpretata nei suoi film, schivo e timido per natura infatti, come lo stesso Lax premette inizialmente a mo di attenuante, il regista non entra mai fino alle ultime pagine sul piano personale, limitandosi a dare una cronaca colorata (per altro godibilissima) dei giorni trascorsi a creare film. Sarebbe stato più interessante un excursus sul pensiero del film maker e sulla filosofia che sottende ai suoi film, invece lungo tutte le 600 e più pagine del libro si fa sempre riferimento, alle suo opere senza considerare che il consumo principale di un film si ottiene nel momento che lo si guarda con il proprio occhio critico. Il dialogo incentrato sulla filmografia di Allen diventa dunque a tratti ridondante e procede fino alla fine tautologicamente piatto risollevandosi solo nelle ultime pagine quando Woody lancia due meravigliose battute (riportate anche in copertina e quindi rovinate!) che lo reinseriscono in quel suo tipico personaggio che lui per tutta la durata del libro sostiene non abbia nulla a che vedere con il suo vero io, peccato.

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Consigliato a chi ha letto...
consigliato ai cinefili incalliti
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