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Apnea
 
Apnea 2013-04-21 06:36:03 calzina
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calzina Opinione inserita da calzina    21 Aprile, 2013
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gli occhi di Lorenzo

Chiudete gli occhi. Immaginate di riaprirli e ritrovarvi improvvisamente diversi, provate a muovere le gambe, ma non si muovono. Le “sentite” ancora lì, come una parte di voi sempre presente,ma loro nulla, non rispondono, stanno lì, immobili, sorde a qualsiasi comando. Provate e toccarvele quelle gambe, ma niente, nessuna sensazione. E poi vi accorgente che quelle mani con cui avete toccato le vostre gambe non si aprono, rimangono chiuse a pugno, lo stesso pugno che vi colpisce lo stomaco quando vi rendete conto che il vostro corpo non è più quello con cui siete nati. Quel corpo che vi ha permesso di viaggiare, di amare, di suonare e di essere “liberi” non c’è più.
Lorenzo in un giorno di tanti decide di sciare, e d’improvviso la sua vita come l’aveva conosciuta fino ad allora impatta su un palo. Lorenzo diventa tetraplegico.
La sua vita inevitabilmente cambierà. Lorenzo è davvero un bravissimo scrittore, attraverso la sua penna magistrale riusciamo a capire veramente cosa voglia dire attraversare prima questa esperienza e poi accettarla. Perché si, è vero, dopo l’incidente Lorenzo non avrà più il corpo di prima. Non avrà più sensibilità e capacità di movimento dai capezzoli in giù. Ma il passo più difficile e doloroso sarà l’accettare questa situazione. Ritrovarsi la stessa persona di prima ma in un corpo diverso. Aver assaporato e vissuto tante esperienze e sapere che quelle non torneranno più uguali. E sarà questo il passo più difficile. Accettarsi nel mondo in una condizione diversa, in una prospettiva diversa. Ed emblematico è il racconto figurativo della prospettiva di Lorenzo. Costretto su una sedia a rotelle tutto ha una prospettiva diversa, tutto sembra più alto, all’inizio è persino difficile valutare la grandezza delle cose e delle persone. Gli spazi con la carrozzina sono tutti troppo stretti, gli oggetti tutti troppo in alto. Gli scalini sono montagne e le discese sono dirupi.
Sarà difficile anche riallacciare nuovi legami relazionali con i vecchi affetti. Lorenzo ci racconta che la sua incunicabilità, seppur parte del proprio carattere, si acutizzerà durante i primi mesi dall’incidente. Il suo modo per proteggersi dal dolore nell’accettazione della propria condizione fisica sarà chiudersi in se stesso. Il suo scudo sarà non parlarne per far finta che non ci sia, per cacciarlo giù, in fondo in fondo all’anima. Ma questo inevitabilmente lo allontanerà. Sarà difficile per tutti affrontare questa nuova situazione, ma diventerà insostenibile non parlarne. Rendere parteci gli altri del proprio dolore non lo diminuisce, ma aiuta chi ti stà intorno ad avvicinarsi a capirlo, a capire cosa e quanto è cambia anche dentro chi lo vive.
Questo dolore cacciato giù, in fondo all’anima come cullato dal suo calore cresce. Invece che sparire ritorna, più forte di prima. Devastante. E solo quando Lorenzo troverà la forza dentro di se riuscirà ad affrontarlo, ad affrontare la sfida che questa nuova vita gli impone.
Questo racconto autobiografico lascia un senso profondo dietro di se. Il senso della disabilità vista da dentro e che ci permette di ascoltare cosa voglia dire attraversare questi momenti terribili.
Se ne avete la possibilità leggete questo romanzo. Non distogliete lo sguardo, non chiudete gli occhi per aver paura di soffrire. Guardate Lorenzo negli occhi, sentite il suo racconto. Lui ha trovato l’immenso coraggio e sforzo per raccontarci la sua travagliata rinascita. E’ nostro dovere ascoltarlo. Piangerete, soffrirete, ma non sarebbe giusto girarsi, ancora una volta, per evitare di farlo. Sentite il racconto del dolore, quello vero. Basta disinteressarsi al dolore altrui per evitare dei travagli interni. La vita spesso ci porta a momenti estremamente difficili, perché continuare a girarsi dall’altra parte? Questo libro vi renderà più umani e più consapevoli della propria esistenza. Tutto va goduto e difeso, anche il più piccolo dei traguardi raggiunti deve avere il giusto peso nella nostra vita.
“libertà di pensiero è libertà di movimento”.Lorenzo sarà veramente libero solo quando accetterà la sua nuova condizione. Ed è anche questo che dobbiamo fare noi. Essere liberi di guardare Lorenzo negli occhi,ci renderà più liberi nel pensiero.
Grazie Lorenzo, nel tuo racconto ho trovato tantissimi spunti di riflessione. Difronte al dolore nessuno trova la giusta via per affrontarlo. Bisogna fare tanta fatica. Tanti rapporti rischiano di rompersi, il mondo intorno a te inevitabilmente appare di un altro colore. Ma poi, toccato il fondo in apnea, bisogna avere sempre dentro di se la forza di rendersene conto, risalire e respirare a pieni polmoni l’aria che la vita ci dona.

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Commenti

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Bravissima Calzina! Una recensione magistrale, un commento maturo, vero, il desiderio di arrivare fino in fondo alle cose, anche se ciò comporta sofferenza e dolore. Hai squarciato il velo dell'indifferenza, hai superato la corazza che ognuno tenta di cucirsi addosso contro il dolore, per arrivare finalmente a sentirsi libero, leggero, sollevato....
Bellissimo commento! Ancora complimenti
Bravissima Calzina, ci hai fatto partecipe di un commento che tratta di un argomento drammatico ma reale e giusto da affrontare.
...arrivare agli estremi per capire il significato del vero senso di libertà...
Pia
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calzina
21 Aprile, 2013
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@glicine. Grazie mille, sei stata davvero gentile ed hai colto appieno il significato del mio commento. grazie :-)
In risposta ad un precedente commento
calzina
21 Aprile, 2013
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@Pia grazie mille. argomento drammatico si, troppo spesso giriamo la testa dall'altra parte per non affrontarlo e invece, grazie a questo libro finalmente, lasciamo l'indifferenza e affrontiamo la realtà.
Una recensione strepitosa, complimenti.
E` difficile guardare in faccia la cruda sofferenza. Soffermarsi, se non si e` totalmente indifferenti al prossimo, significa empatizzare e il dolore si e` portati geneticamente a rifuggirlo. La tua recensione ci ricorda pero` che e` importante e terapeutico, per noi stessi e per il prossimo, affrontare di petto la sofferenza. Il dolore non va esorcizzato, ma vissuto anche attraverso l'esperienza altrui. Si guadagnera` cosi` una percezione della vita rinnovata e ridimensionata e cio` non puo` che renderci, infine, persone migliori.
In risposta ad un precedente commento
calzina
21 Aprile, 2013
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@ Adenina grazie mille.Il dolore di chi stà intorno a noi non merita indifferenza, non merita ripudio e insofferenza ma merita considerazione e rispetto. Non rassegnazione ma comprensione.
Grazie per le tue parole, hai espresso con parole magnifiche anche il mio pensiero :-)
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