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I Traditori 2011-11-17 22:00:22 Fonta
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Fonta Opinione inserita da Fonta    18 Novembre, 2011
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Le mille fatiche per l'Unità

Lorenzo di Vallelaura è un baronetto veneziano che rinuncia al suo titolo per unirsi alle forze dei rivoluzionari che vogliono unire l'Italia ma, una volta catturato dagli austriaci, gli viene data salva la vita solo in cambio di una missione: diventare la spia asburgica del noto Maestro Mazzini.

Violet Cosgrave è una ricca ereditiera, figlia di un nobile inglese e di una principessa indiana. Ma in lei arde il fuoco della giustizia contro i sopprusi, la voglia di lottare per rendere dignitose le condizioni di vita della nuova classe operaia.

La Striga è una ragazza muta, rossa di capelli e con un'intelligenza straordinaria con i numeri. Viene etichettata dai suoi paesani calabresi come strega e come tale deve subire numerosi oltraggi e persecuzioni.

Paolo Vittorelli della Molgère è il capo dei servizi segreti piemontesi, spietato con chi non approva i suoi ideali, ammira Cavour ma si ritrova ingannato da esso, che lo avvicina sempre di più al pericoloso Mazzini.

Salvo Matranga è un picciotto sicilano, agli ordini di don Calò. Salvo è intelligente e la sua ambizione lo porta a scontrarsi con la cupola. Da questo scontro ne esce malmesso ma, con grande voglia di rivincita. E' l'inizio della Mafia siciliana!

Questi sono solo alcuni dei personaggi che, secondo De Cataldo, hanno contribuito all'unità d'Italia. Personaggi immaginati dall'autore che si mescolano con personaggi storici realmente esistiti: da Mazzini a Garibaldi, da D'Azeglio a Crispi, i grandi nomi che hanno dato una bandiera al Bel Paese.

Un'idea geniale dell'autore questa di fondere personaggi reali con altri inventati ma,estremamente verosimili. A mio avviso però i protagonisti sono troppi ed alla fine creano un po' di confusione nel lettore. Probabilmente avevo altre aspettative, mi ero immaginato un libro con sfondo storico e ricco di intrighi mozzafiato ed in parte ne sono rimasto deluso.
Ho trovato stilisticamente bravo lo scrittore (di cui non avevo mai letto nulla) che riesce a rendere al meglio i vari personaggi passando da un dialetto all'altro, enfatizzando così le grosse differenze tra i vari territori divisi che i rivoluzionari vogliono unire sotto il nome d'Italia.

Un modo diverso di apprendere nuove nozioni dopo 150 anni di unità d'Italia, attraverso un romanzo che mette in risalto temi attualissimi.

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Commenti

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Ciao Michele, sicuramente lo leggerò perchè l'ho messo in lista da diverso tempo....
anch'io non amo opere con troppi protagonisti,perchè se l'autore non possiede una ottima capacità per orchestrarli in modo fluido e armonioso, potrebbero destabilizzare e frammentare la lettura....
vedremo....
In risposta ad un precedente commento
Fonta
18 Novembre, 2011
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Concordo appieno. Forse un'intuizione così, nelle mani di un Follett (per fare un esempio) sarebbe diventata un libro da 10 e lode.
De Cataldo ne ha tratto comunque un ottimo romanzo, ben scritto!
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