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Teutoburgo
 
Teutoburgo 2016-10-02 11:07:15 Manuela Vitale
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Manuela Vitale Opinione inserita da Manuela Vitale    02 Ottobre, 2016
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Un bellissimo mix fra intrighi e azione

Valerio Massimo Manfredi è uno storico, scrittore, archeologo e mille altre cose che solamente pronunciando il suo nome sembra che le sabbie dei tempi si spostino verso di me. Già famosissimo per opere come “Alexandros” (trilogia del 1998), “Le Idi di Marzo” (2008), “L'ultima Legione (2002) e “Lo scudo di Talos” (1988), anche stavolta ci presenta un libro che ci riporta al mondo degli antichi romani. Avendo già letto qualche suo romanzo (in particolare “Le Idi di Marzo” e “Lo scudo di Talos”), mi aspettavo da quest'ultima pubblicazione, Mondadori, grandi cose. E senz'altro ne sono rimasta soddisfatta.
Ritengo doveroso fare una premessa sul romanzo storico: ormai, è ben difficile leggere di veri scrittori storici, molti si proclamano tali senza esserlo nemmeno lontanamente. Quindi, lasciarsi sfuggire Teutoburgo sarebbe un gran peccato.
Il modus scrivendi di Manfredi è impeccabile, mantiene alta la tensione narrativa (tranne che per un piccolo calo fra la divisione delle due parti del libro), regala descrizioni di luoghi e oggetti (come la grandiosa descrizione dell'ara pacis) magnifiche.
La storia inizia in Germania, introducendoci nella sua natura selvaggia e presentandoci i due protagonisti: Wulf e Armin. I due sono nientemeno che i figli del re Sigmer, ma, a causa della loro curiosità, si troveranno circondati da soldati romani. Catturati, saranno usati come ostaggi ma, ben presto, il comandate della truppa romana, Tauro, darà loro una sconcertante notizia: andranno a Roma per essere educati. E così sarà.
Così, pian pian, Wulf e Armin diventeranno Arminius (diretta latinizzazione del nome) e Flavus (latinizzando da una caratteristica di Wulf, i suoi capelli biondi).
Voglio sottolineare questa parte perché trasformare il nome dei due protagonisti indiscussi è senz'altro difficile ma Manfredi se l'è cavata egregiamente, facendo corrispondere la loro romanizzazione con il conseguente cambiamento del nome.
Tornando ai nostri giovani protagonisti, ormai giunti a Roma e già stregati dalla sua bellezza, i due si troveranno a dover fronteggiare un duro addestramento con un maestro inaspettato ma saranno anche catapultati nella parte oscura della bella città. Infatti, nonostante la pax che ormai regna grazie alla potenza di Augusto, ci sono intrighi e sussurri di uomini e donne che fanno presagire un pericolo in avvicinamento. C'è una donna a Roma che ha nelle sue mani la vita e la morte della così faticosamente e sanguinosamente conquistata pax, la bella signora. Purtroppo, la signora è bella ma altamente imprudente e Arminius e Flavus saranno coinvolti nel suo intrigo, dovendo compiere una scelta non facile.
Dopo aver quasi rischiato la vita, i due fratelli avranno una lauta ricompensa ma l'onore comporta sempre un onore: saranno separati, violeranno l'antico giuramento di non lasciarsi mai. Dopo viaggi lunghissimi in paesi strabilianti come l'Egitto, dopo il ritorno in terra madre, i due fratelli, ormai cambiati, si ritroveranno e scopriranno che il vento a Roma è mutato: dopo la disgraziata morte dell'erede di Augusto, il trono imperiale è conteso fra Tiberio e Germanico e bisognerà scegliere con chi schierarsi.
Ma come dimenticare delle proprie origini? Non si può dimenticare la terra da cui si proviene, la propria patria, il proprio orgoglio. Per quanto la scelta sia dura, Arminius la fa e torna ad essere Armin, Armin il condottiero. Sarà colui che guiderà la battaglia di Teutoburgo, 9 d. C., e sconfiggerà l'esercito invincibile, fermando la strada che non finisce mai ma il prezzo da pagare c'è per ogni cosa.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Consiglio vivamente questo libro, è un avventura unica per cui vale la pena perderci il sonno. Intenso, affascinante, intrigante, avventuroso, perfettamente calato nella realtà romana, Manfredi ha scritto ancora un'opera immortale.
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Commenti

10 risultati - visualizzati 1 - 10
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Complimenti per la recensione :) Io sto per leggere "Alexandros" e questo libro da te recensito lo tengo sicuramente da parte nella mia lista "da leggere".
Volevo fare una domanda un po' strana (molto strana): un romanzo storico come si legge? Nel senso, si deve ricorrere anche a una lettura oltre il testo, quasi "ipertestuale" per vivere al meglio il contenuto (fare ricerche di immagini etc sul web)? Lo chiedo perché qualche tempo fa Umberto Eco mi ha indirettamente messo un dubbio a tal proposito e volevo capire se effettivamente un romanzo storico per essere gustato pienamente debba essere approfondito anche con altri mezzi sentendo il parere di un lettore che questi romanzi li legge :) Ovviamente non e' obbligata la risposta XD Buona giornata.
Non oserei mai mettermi ai livelli di Umberto Eco ma, secondo mio modesto parere, bisogna leggere il libro con attenzione e man mano che si incontrano luoghi, fatti o cose sconosciute, scoprirle con qualsiasi mezzo. Senz'altro conoscere già tutto, o gran parte, del mondo romano (come il libro qui sopra o "Alexander") è un vantaggio enorme: il libro si gusta al massimo, si ricollegano gli eventi storici reali e la storia del libro. Però, mi rendo conto che se si volesse fare questo lavoro di pre-lettura ogni libro...
Personalmente, consiglio di fare un lavoro di approfondimento e conoscenza ogni qual volta che si trova un evento storico sconosciuto o poco chiaro. Dopo aver fatto questo lavoro, a libro finito, senz'altro rileggerlo sarà un'esperienza migliore della precedente. Buona giornata :)
In risposta ad un precedente commento
Davi1990
21 Ottobre, 2016
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Grazie mille per la corposa risposta :)
Recensione veramente acuta ed esaustiva : complimenti! Manfredi è preparatissimo : nulla da dire sul piano bibliografico. Ma non ha le doti di un vero scrittore : sc0usa.
Mane
14 Gennaio, 2017
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Bellissima recensione Manuela,
mi incentiva alla lettura di questo libro, già sulla mia lista da tempo.
Ti ringrazio molto soprattutto per il tuo impeccabile incipit:
è doveroso ricordare, ogni tanto, come Massimo Manfredi si erga colossale
in una scena popolata da tanti acclamati bestseller di volumi pseudo-storici.
Nulla da togliere a queste ultime piacevolissime letture,
ma è il confronto con Manfredi ad adombrarle inevitabilmente.
Questo autore combina in modo superbo le doti di storico e di narratore,
per cui merita ampiamente le tue lodevoli parole,
nonchè una posizione di privilegio tra gli scrittori di questo genere di romanzo e non solo.
Perchè secondo te non ha le doti di un vero scrittore? Mi piacerebbe conoscere anche altri punti di vista
Ti ringrazio tantissimo per "l'impeccabile incipit". Io sono sempre dell'idea che se non si conosce anche solo un minimo la storia di un autore/autrice, non si capirà mai a fondo il suo modo di scrivere nonché i suoi temi; perciò nelle mie piccole recensioni amo inserire sempre una piccola parte in cui introduco l'autore.
Mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista, perché non è un vero scrittore?
Per me è importante inquadrare ogni autore, altrimenti si perde una parte fondamentale. Un po' come cercare di capire una rivoluzione soltanto dalle sue battaglie, no?
In risposta ad un precedente commento
Mane
28 Agosto, 2017
Ultimo aggiornamento:
28 Agosto, 2017
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Senz'altro Manuela,
anche se capita che dentro i romanzi, dell'autore ci sia più di quanto non contenga
la più accurata delle biografie :)
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