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La scomparsa di Patò
 
La scomparsa di Patò 2018-03-19 15:30:45 Belmi
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Stile 
 
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Belmi Opinione inserita da Belmi    19 Marzo, 2018
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Il dossier

“Un evento mirabile e misterioso s’è verificato in Vigàta il 21 marzo 1890, Venerdì Santo, durante la sacra rappresentazione della Passione di Cristo, popolarmente detta il “Mortorio”: il ragioniere Antonio Patò, direttore della locale sede della “Banca di Trinacria”, funzionario irreprensibile, marito integerrimo e padre amoroso di due vivacissimi bambini, oltre che apprezzato Giuda nella predetta rappresentazione, come da copione è precipitato, al termine di questa, nella botola approntata per aprirsi, con meravigliosa verosimiglianza, sotto i piedi del traditore di Cristo, ma non è più riemerso per ricevere l’applauso del pubblico e poi rientrare nei consueti suoi panni di cittadino modello. Scomparso nel nulla, volatilizzato. Ma unni sinni ì Patò?”

“Murì Patò o s’ammucciò?”

Ho letto la vecchia versione edita da Mondadori, uscita nel 2000. Camilleri ci presenta il dossier con cui le forze congiunte della Polizia, dei Carabinieri, della Chiesa, della stampa, dei familiari, degli abitanti e di “illustri” turisti, si sono cimentate nella ricerca di Patò.

L’autore con ogni mezzo cartaceo e non, ci racconta la realtà siciliana di fine ottocento. Utilizza lettere, scritte sui muri, biglietti anonimi, interviste, protocolli, materiale riservato, dispacci a mano, articoli di giornali e soprattutto tanta ironia.

A tratti il libro diventa davvero esilarante e fra le righe possiamo leggere quello che spesso altri tentano di celare.

Per chi come me ha letto Montalbano, ritornare a Vigàta e Montelusa è sempre un piacere, specialmente quando la narrazione è così divertente.

“Mi fici pirsuaso ca quel grannissimu curnuto di raggiuneri…
MODERI I TERMINI!
…ca quel curnutu di raggiuneri…
TI HO DETTO DI MODERARE I TERMINI!
E non li moderai? Il grannissimu ci lo livai, ma u curnuto ci resta!”.

Un libro che consiglio anche se il passare da un articolo giornalistico, a una lettera scritta in corsivo, a una scritta a macchina e così via non è proprio il massimo, all’inizio bisogna entrare nel meccanismo e ricordarsi tutti i nomi, poi la lettura diventa solo un piacere!

Buona lettura!!

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