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Q 2018-08-20 16:31:02 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
2.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    20 Agosto, 2018
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Rivoluzione ad ogni costo

Questo romanzo è un album fotografico e… no, nessuno usa più gli album.
Riproviamo: questo romanzo è un tablet sul quale un parente o un amico ha archiviato le foto di un certo evento. E il narratore è quel cugino di secondo grado che vi piomba in casa, di ritorno dalla vacanza a Capo Verde, per propinarvi una di seguito all’altra le sue foto ricordo. Analogamente, l’anonimo protagonista ha un bagaglio ricco di avventure con le quali intrattenere il lettore, ma sembra abbia talmente fretta di passare da una scena a quella successiva da non dare il giusto spazio a nessuno, in una corsa quasi frenetica verso l’epilogo.
La narrazione si focalizza sui ricordi del protagonista ed è, come detto, generalmente sbrigativa, concentrando la dovuta attenzione solo su pochi eventi.
A (parziale) difesa degli autori, va precisato che il romanzo copre un arco temporale di oltre trentacinque anni; e tuttavia, non sarebbe stato sufficiente risparmiare al protagonista qualche “incontro fortuito”, per incentrare la narrazione su un numero minore di avvenimenti.
Invece il protagonista si ritrova al centro di ogni movimento religioso rivoluzionario ed incrocia la strada di ogni figura di spicco, politica o spirituale.
La sua storia ha inizio all’università di Wittenberg, dove ovviamente incontra Martin Lutero e Malentone; compreso che il padre della Riforma sta diventando un burattino nelle abili mani dei principi tedeschi, il giovane sceglie di seguire fedelmente Thomas Müntzer, nel tentativo di sollevare gli umili, fino alla cruenta disfatta di Frankenhausen..
Ci sarà poi il tentativo di far insorgere un’intera città, Münster, contro il suo vescovo e fondare una Nuova Sion; la coesistenza di più leader con idee non sempre concordi porterà al progressivo sfaldamento del sistema su cui poggia la vita della città. Ancora una volta il protagonista riesce a salvarsi e, ad Anversa, diventa membro di una setta anabattista e con il loro capo organizzerà un’astuta truffa ai danni addirittura dei Fugger.
La parte finale del romanzo ha come ambientazione il nord Italia, dove il protagonista ha ben tre obiettivi: gestire un bordello veneziano, contribuire alla diffusione di un libello eretico e formare un gruppo di anabattisti che faccia da esca per il suo eterno rivale. Ah, nel mentre incontra anche un Papa.
Nelle sue peregrinazioni, il protagonista cambia spesso nome o assume l’identità di un altro, inizialmente per necessità e poi per scelta; ciò si ricollega in modo evidente alla pratica anabattista di somministrare il battesimo ai soli adulti, perché capaci di comprenderlo. Personalmente ho trovato il protagonista poco approfondito nelle sue motivazioni e desideroso di seguire chiunque lo possa trascinare nel vortice della rivoluzione, di facciata contro la Chiesa romana e in realtà contro ogni forma di potere che affligga gli umili.
Per contro ho apprezzato molto l’antagonista, anonimo quanto il suo avversario ma molto più efficiente e determinato, seppur a sua volta braccio armato di un nemico ben più potente.
Tutti gli altri personaggi sono immancabilmente secondari e privi di spessore, soprattutto perché il narratore ha troppa fretta per focalizzarsi su di loro. Il trattamento peggiore è però riservato alle figure femminili che sembrano create con lo stampino: tutte affascinanti, forti ed attratte dal protagonista.
Il romanzo di compone di diverse parti per ogni moto abbracciato dall’eroe, tutte divise in brevi capitoli, ed alternate alle lettere inviate dall’antagonista al suo maestro. Sul piano storico, il romanzo presenta una ricostruzione molto fedele, inficiata solo dalla scelta di adottare un linguaggio troppo moderno. E sono proprio i dialoghi uno degli aspetti che mi hanno più deluso, perché non passa quasi pagina senza una battuta con un’imprecazione o una bestemmia.
Per questo aspetto mi sento in dovere di sconsigliare questa letture a chi è sensibile ad un linguaggio o a delle scene violenti.

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Commenti

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Ciao, interessante commento: non sapevo ci fossero in questo scritto cenni alla vicenda degli anabattisti e alla storia di Münster.
Commento completo ad un libro che invece a me è piaciuto molto, credo sappia ricostruire molto bene e con trasporto una parte di storia che a me, almeno, era risultata un po' indigesta. Poi in effetti non è un libro perfetto...
Ciao! Mi fa piacere che il mio commento ti abbia interessato. Anche se non ho promosso in toto il libro (come hai letto) devo però ammettere che la ricerca storica è davvero accurata, quindi se questo lato ti incuriosisce te lo consiglio.
Grazie per il tuo commento: mi fa sempre piacere confrontarmi con chi ha opinioni diverse.
La parte storica del romanzo è sicuramente quella trattata con più cura ed attenzione. È interessante leggere di questo periodo che spesso viene analizzato in modo marginale durante gli studi scolastici.
In risposta ad un precedente commento
siti
22 Agosto, 2018
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Grazie!
Mentre concordo con te in merito alla recensione che hai fatto su "La fattoria degli animali" mi duole dover dissentire su quella di "Q". Rispetto la tua opinione ma non la condivido. Mi scuso per il non mi piace, ho erroneamente cliccato sul tasto rosso invece che verde.
Tranquillo, nessun problema. Mi fa piacere confrontarmi con chi ha opinioni diverse!
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