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Trio
 
Trio 2020-08-21 11:00:47 Mian88
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    21 Agosto, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un trio che non convince

Con “Trio. Storia di due amiche, un uomo e la peste a Messina” Dacia Maraini propone al suo lettore un titolo che si articola attorno ad una serie di pilastri fatti da amicizia, amore e il diffondersi della peste quale dato storico di riferimento.
Sicilia, 1743. L’epidemia della peste è in un costante dilagare, Agata e Annuzza, amiche sin dai tempi dell’infanzia, sono spinte da questa ad abbandonare la città per ripararsi in campagna e cercare di salvarsi da quella malattia che nulla sembra risparmiare. Tra le due protagoniste, che scandiscono il racconto attraverso la forma dell’epistola, vi è Girolamo. Esse sono legate da un affetto solido, eppure, il loro rapporto deve far fronte a una circostanza inaspettata data dal fatto che l’uomo, sposato con Agata, è innamorato di Annuzza e da questa a sua volta ricambiato. Le due donne ne sono consapevoli e mantengono al riguardo un atteggiamento privo di rabbia, rancore, astio o qualsivoglia forma di manifestazione di sentimento umano. E questo è un primo elemento che tende a stonare nella narrazione in quanto le medesime sono poste su un piano talmente aulico da rasentare la santità e dunque da non suscitare empatia in chi legge che fatica ad entrare in simbiosi con loro, a far parte del disegno creato dalla scrittrice.
A ciò si aggiunge uno stile narrativo che, vuoi per la forma della missiva, vuoi per l’assenza di un vero coinvolgimento in un contesto di fatto estremamente ber circoscritto e delineato attorno ai volti dei tre protagonisti, non riesce a persuadere. È come se tra conoscitore e narratore vi fosse un filtro, un vetro invisibile di separazione. L’effetto è quello di una penna insolitamente piatta e affatto trascinante.
In conclusione, per quanto l’idea possa essere interessante, il componimento non convince pienamente e rispetto ai precedenti lavori della Maraini lascia molteplici perplessità soprattutto per quel che ne riguarda la struttura che viene percepita quale vacua, non definita, non attorniata da quegli elementi che avrebbero al contrario potuto determinarne le forme e i confini.
Per chi dovesse avvicinarsi alla sua prosa consiglio di cominciare con altri titoli, invece, per chi già la conoscesse, il rischio di delusione è alto.

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Commenti

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Un vero flop. Tanto per pubblicare qualcosa!
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Mian88
26 Agosto, 2020
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Purtroppo sì. Un titolo che non ha davvero niente da dire.
2 risultati - visualizzati 1 - 2

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