Saggistica Scienze umane Tutti santi me compreso
 

Tutti santi me compreso Tutti santi me compreso

Tutti santi me compreso

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La presentazione e le recensioni di Tutti santi me compreso, opera di Luciano De Crescenzo edita da Mondadori. Circa una quarantina di anni fa la Chiesa di Roma minacciò di togliere San Gennaro dal calendario. Le notizie che lo riguardavano erano poche e quelle poche erano anche sospette. I resoconti sul suo martirio non erano attendibili. Dopo una lunga contrattazione con la curia di Napoli, il Vaticano concesse il culto del santo, ma solo su base locale. San Gennaro diventava insomma un santo di serie B. Il primo pensiero che venne in mente ai napoletani fu: "Gesù, vuoi vedere che mo il santo si è offeso?". Bisognava consolarlo. E sui muri della città apparvero delle scritte per tirarlo un po' su: "San Gennà, futtatenne". Luciano De Crescenzo, in più di trent'anni e trenta libri, ha raccontato il volto meno consueto e più umano dei filosofi e dei miti greci. In questo libro ci narra con la sua ironia e sapiente leggerezza le vite dei santi, togliendo loro l'aura dei santini per farli sentire un po' più simili e vicini a noi. San Gennaro appunto (e il vero significato del suo miracolo), Sant'Agostino ("il mio preferito perché ha inventato il Purgatorio, il pressappoco del Paradiso"), San Tommaso ("non ebbe nessuna donna, speriamo che in Paradiso lo si possa ricompensare"). L'elenco dei santi è lungo, quello delle sante un po' meno "perché a parte mia madre non mi sono mai piaciute troppo". Il filosofo partenopeo più amato nel mondo (il suo primo libro, Così parlò Bellavista, è stato appena inserito nella lista dei 150 libri più significativi nella storia dell'Italia unita) intreccia mirabilmente la vita dei santi con la sua, fino a giungere a una conclusione assolutoria, anche per ciascuno di noi: "A forza di leggere le vite dei santi mi sono convinto che anch'io potrei avere una qualche piccola speranza. Io nella vita volontariamente non ho mai fatto del male a nessuno, e già questa mi sembra una buona partenza". E pensando ai molti suoi splendidi libri, a quanto sia riuscito a diffondere la cultura fra le persone, verrebbe la tentazione anche di attribuirgli qualche miracolo.

Luciano De Crescenzo (Napoli, 1928), ingegnere in Ibm per vent'anni, ha esordito come scrittore nel 1977 con Così parlò Bellavista. Da allora ha pubblicato oltre 30 libri, tradotti in 19 lingue. È stato anche regista, attore, sceneggiatore. Tra le sue opere, tutte pubblicate da Mondadori, ricordiamo: Raffaele, La Napoli di Bellavista, Zio Cardellino, Storia della filosofia greca, Oi Dialogoi, Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo, Elena, Elena amore mio, Il dubbio, Croce e delizia, Panta rei, Ordine e disordine, Nessuno, Sembra ieri, Il tempo e la felicità, Le donne sono diverse, La distrazione, Tale e Quale, Storia della filosofia medioevale, Storia della filosofia moderna (Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei), Storia della filosofia moderna (Da Cartesio a Kant), I pensieri di Bellavista, Il pressapoco, Il caffè sospeso, Socrate e compagnia bella, Ulisse era un fico.



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Tutti santi me compreso 2011-08-18 14:54:23 ant
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ant Opinione inserita da ant    18 Agosto, 2011
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Arguzia e fantasia mischiate ad...agiografia

Luciano De Crescenzo
Tutti Santi
me compreso

Lettura leggera e allo stesso tempo particolare e arguta.
Il simpatico ingegnere-filosofo questa volta ci narra non di eruditi greci, neoplatonici,epicurei etc
...bensì di esponenti di spicco della chiesa cattolica, cioè i Santi!
Particolari ed accattivanti le agiografie dei santi, mischiate con sagacia e maestria ad episodi di vita personale e ad avvenimenti storici.
Tanti gli spunti interessanti,vorrei riportare solo alcuni cenni, il primo riguarda Sant'Agostino, a detta di De Crescenzo l'inventore del "Purgatorio"(come termine). Un giorno Sant'Agostino disse:"Nella vita non sono mai stato così buono da meritarmi il paradiso, ma nemmeno così cattivo da finire all'inferno. Avrei bisogno, quindi, di un posto di mezzo dove potermi purgare". E disse proprio "purgare" quasi a suggerire anche il nome del "posto di mezzo"
Da riportare sicuramente anche le pagine riguardanti San Tommaso d'Aquino e alla capacità di quest'ultimo di riuscire nel XIII secolo a mettere d'accordo fede e ragione grazie alla conoscenza profonda sia di filosofia che di teologia. Per concludere volevo riportare un simpatico siparietto riguardante San Giuliano detto il Santo "Ospedaliere".
In merito alla vita di Giuliano lo scrittore simpaticamente esalta il telefonino in quanto, a sua detta, se fosse esistito ai tempi ad es di Romeo e Giulietta(Giulietta che telefona a Romeo: "Uè, non ti suicidare, perché io non sono morta veramente, sto facendo finta..") o di Napoleone(bastava uno squillo a Grouchy senza mandare nessun attendente..) avrebbe evitato parecchi fastidi.
Disguidi che colpirono duramente San Giuliano che per il suo temperamento focoso, pensando di aver scoperto al buio la moglie fedigrafa nel letto con l'amante, uccise i genitori che erano andati a fargli un'improvvisata(ecco l'importanza del telefonino e di una chiamata d'avviso)
La digressione di cui sopra De Crescenzo la suggella con amara ironia, giocando su un suo problema molto serio:
"...Io ho una scusante che si chiama prosopoagnosia, un disturbo che m'impedisce di riconoscere i volti delle persone. Una volta mi si avvicinò la mia unica sorella. Prima che lei parlasse, la salutai dicendo: Piacere, De Crescenzo!"
Prima di concludere devo ammettere una mia (grave)colpa nei confronti di De Crescenzo: in merito alla cosa appena riportata(la prosopoagnosia), ho sempre avuto dubbi che gli ultimi libri siano stati scritti da altri... e non da lui(sigh...penso questa cosa perché nelle ultime apparizioni televisive non è che brillasse x acume ed eccentricità)
Cmq il libro è valido
e visto che si parla di santi...magari Tommaso è quello che mi si avvicina di più come pensiero...
(P.S Non voglio che si pensi chissà che cosa,
per quanto mi riguarda il De Crescenzo che ho apprezzato come scrittore, come regista come personaggio televisivo, soprattutto come pensiero non ha eguali
è fuori da ogni paragone con chiunque
un maestro assoluto!
Mi dispiace per i suoi problemi dovuti anche magari all'età
e perciò ho espresso i dubbi di sopra
tutto qui
Saluti)

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Tutti santi me compreso 2011-05-19 09:08:32 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    19 Mag, 2011
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Santi e santilli,figurine e figurelle nella Napoli

Lasciatemelo dire: "finalmente!"Erano anni che cercavo il De Crescenzo che ho imparato ad apprezzare in "Così parlò Bellavista, Socrate,Storia della filosofia greca,ma puntualmente rimanevo deluso poi è arrivato in libreria "Tutti Santi" ho cominciato a leggerlo e non ho più smesso. Brioso,interessante divertente come una lezione del Professor Bellavista.Cominciamo con le tante Marie,le tantissime chiese ad essa dedicate,
le infinite rappresentazioni,Madonna della Neve, del Latte, del...Petrolio?
Poi un Luciano, nato nel quartiere di Santa Lucia, non poteva non occuparsi della patrona di Siracusa,a proposito del martirio della santa, ma gli occhi cosa c'entrano se fu stuprata e decapitata?Ancora santa Caterina e la casa affollata di sfollati,Sant'Anna ,Babbo Natale e i santi "retrocessi in serie B" San Ciro,patrono di Vico Equense e San Gennaro,patrono di Napoli,cancellato dal calendario dal Concilio Vaticano II per poi essere riammesso a furor di popolo.Non si può non menzionare il famoso sangue di san Gennaro raccolto da Eusebia, come raccontato dal Vescovo di Vico Equense Paolo Regio nel suo testo del 1579, che ancora oggi fa gridare al miracolo e di quello che "scioglieva nelle vene" Diego Armando Maradona da Lanùs (Argentina).Mi piace ricordare quel genio di sant'Ambrogio,San Giuliano che uccise il padre e la madre!,gli anàrgiri Cosma e Damiano,quella "matta" di Giovanna d'Arco,san Tommaso d'Aquino e le ballerine di Totò e tanti altri.Un testo divertente e istruttivo,a proposito, san Luciano: ipostasi e consustanzialità che sono?O nomme e na' malattia o definizioni teologiche riferite al mistero della Trinità?, quale accendiamo la uno o la due?

di Luigi De Rosa

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