Gialli, Thriller, Horror

Il girotondo delle iene

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Il girotondo delle iene
1992. È il cadavere di Lorena Haller, ventiquattro anni, ventiquattro coltellate – la prostituta che clienti, spacciatori e colleghe chiamavano “la bambina” –, a gridare: il vostro Paradiso è solo una bugia. È così che chiamano Bolzano, la città che ha preso Lorena, l’ha illusa, poi l’ha usata e gettata via, come immondizia. Paradiso. Isola felice. Nonostante la prostituzione, l’alcol, i suicidi, la violenza, l’eroina a fiumi e gli omicidi irrisolti a prendere polvere nei fascicoli della questura. Lì, in una cella che non dovrebbe esistere, viene plasmata l’immagine di una terra dove ogni crimine diventa colpa del benessere. Ma Lorena è stata uccisa da un uomo brutale e determinato che soltanto Luther Krupp, il commissario troppo giovane, troppo inesperto e troppo ligio alle regole, ha il coraggio di chiamare, da subito: serial killer. E in quegli anni, senza manuali da studiare o unità specializzate a cui scaricare l’indagine, arrestare un mostro che uccide per il piacere di uccidere è come andare a caccia di un unicorno. Inoltre: il Paradiso non si deve sporcare. Questo lo sa persino Alex Milla, lo “spalatore di ghiaia”, come lo chiamano alla redazione della “Voce delle Alpi”. Anche lui troppo giovane, troppo inesperto e con il cuore troppo tenero per essere un vero reporter. E per uscire indenne da ciò che si è appena scatenato. Perché in Paradiso, se vai a caccia di unicorni, rischi di trovare le iene.

Letteratura italiana

Appuntamento mortale

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Appuntamento mortale
Sono i giorni che precedono Ferragosto e dall’inverno precedente Teresa Maritano non ha più avuto contatti con il vicequestore Marco Ardini. Cerca di dimenticarlo e di dimenticare Paola, la bambina che aveva in affido temporaneo e che è stata data in adozione. Un ordine restrittivo le ha impedito di incontrarla perché la bimba deve cominciare una nuova vita senza di lei. La notizia che Paola è scomparsa e che i nuovi genitori sono stati uccisi rompe il fragile equilibrio che Teresa cerca di costruire. Quando la portano in Questura e perquisiscono il suo appartamento, scopre che il sospettato degli omicidi è proprio Ardini, in congedo per gravi motivi personali, e che avrebbe ucciso per rapirla e riportarla proprio a lei. Sì, hanno sospettato anche una sua complicità e soltanto per caso lei ha un solido alibi. Paola è scomparsa e Ardini è irreperibile: Teresa può soltanto sperare che siano insieme e che ci sia un’altra spiegazione agli omicidi dei nuovi genitori e della loro domestica. Deve indagare per ritrovare quella che considera una figlia. Scende a patti con gli ex colleghi, qualcosa rivela e altro tiene per sé, ma anche loro si comportano allo stesso modo. Indaga anche per scagionare Ardini sperando che lui la aiuti a ritrovare Paola. Più volte Maritano riesamina gli stessi indizi e si sposta seguendo tracce che, forse, Ardini le ha lasciato. Si sposta da Genova, ma a Genova ogni volta ritorna.

Letteratura italiana

Dalle finestre del borgo

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Dalle finestre del borgo
Aprile 2020. Il mondo è colpito dalla pandemia di coronavirus. La situazione in Italia, in particolare nelle regioni del Nord, è tragica. Sambuco, come la maggioranza della popolazione, si attiene alle regole del lockdown. Isolato nel suo appartamento di Borgo Ticino a Pavia, medita su quello che sta succedendo e, tra una riflessione e l'altra, rievoca alcuni lontani episodi della sua ormai lunga carriera di investigatore privato a partire dalla prima indagine del 1990, quando ebbe inizio il sodalizio con Selmo Dell'Oro. Ripercorrendo le dodici inchieste, oltre a godere delle peripezie investigative dei due nostri antieroi alle prese con personaggi variegati – delinquenti comuni, maniaci sessuali, politici corrotti, traditori, poveri disperati, ribelli, stravaganti innamorati, prostitute, misteriosi affaristi e giovani yuppies – è forse possibile comprendere come mai, in un momento così tragico, al nostro detective venga voglia di ricordare come eravamo.

Letteratura italiana

La banda dei colpevoli

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La banda dei colpevoli
La sessantaseienne Ines Calici viene trovata senza vita nell'appartamento in cui vive da sola, con un bavaglio che le serra la bocca e il corpo legato alla sedia. È morta soffocata in seguito a una crisi respiratoria: il bendaggio ne ha aggravato i già seri problemi di salute. Secondo le Forze dell'Ordine la sua morte è la tragica conclusione dell'ennesimo colpo di una banda di rapinatori che agisce nei quartieri più eleganti della città. Dopo l'evento, infatti, i furti sono cessati: per gli inquirenti è l'indice di colpevolezza della banda. Ma la nipote di Ines, Lucia Calici, non è affatto convinta di questa ricostruzione e ingaggia l'Agenzia Cantoni per condurre un'indagine parallela concentrata sulla famiglia della vittima. La vittima infatti, poco prima di morire, aveva deciso di impiegare gran parte dei suoi beni per pagare un intervento sperimentale all'estero con cui sperava di risolvere i suoi problemi respiratori e alla spina dorsale. Mentre con Tonino, Cantoni e l'alano Otto, Anna si immerge nell'indagine, nemmeno sul fronte privato mancano le rivelazioni, e Anna scopre che, da una parte e dall'altra, mano a mano che dipana la matassa, il filo della colpa si disfa e si ingarbuglia. Oltre agli insospettabili aiutanti di sempre – Banzai il gatto, le tartarughe Tarta e Rughina, il poetico e strampalato cane meticcio Bergerac, il ficus adolescente e la piantaccia ormai matura – l'accompagnano nuovi testimoni chiave: fra gli altri, la gatta portinaia Lulù e il chihuahua Thor che soffre di ansia, una coppia di pappagallini inseparabili che in realtà non si sopportano più, un geco mitomane che si autoaccusa dell'omicidio in modi sempre più ridicoli e surreali, le terribili bande criminali cittadine delle gazze e dei ratti, in guerra sanguinosissima fra loro per il dominio sui quartieri… Tutte vite che permetteranno ad Anna di vedere il mondo in maniera non convenzionale e scoprire la verità.

Letteratura italiana

I killeri non vanno in pensione

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I killeri non vanno in pensione
Francesco Recami si fa beffe dei costumi italici con un nuovo noir paradossale che combina comicità, omicidi e atmosfere alla «Fargo». Walter Galati, impiegato dell’INPS meticoloso e senza speranza di carriera, è sfruttato dai colleghi d’ufficio, nullafacenti e corrotti (sono detti la Banda dei Quattro e maneggiano malversazioni per somme enormi); e in famiglia è sottomesso alle pretese della moglie Stefania. Sembrerebbe in tutto e per tutto uno sconfitto dalla vita. Ma nasconde un segreto, una seconda esistenza talmente ben organizzata che nessuno sospetta nulla. Walter è infatti abilissimo killer. Gli incarichi, estremamente lucrosi, gli vengono impartiti da una invisibile Agenzia. Ma adesso si sente a fine carriera e si chiede, tra il serio e il faceto, se i killer vanno in pensione. Gli arriva un’ultima commissione, una strana eliminazione da sbrigare nell’isola di Procida ai danni di un innocuo residente. Per paranoia o preveggenza, fiuta una trappola da parte della fantomatica Agenzia. E da qui comincia una ragnatela di trame, che si incrociano e si accavallano di continuo, delle quali non si capisce come e se si comporranno in una: la missione a Procida, la morte dei gigolò della moglie Stefania, una serie di efferate uccisioni di cani, l’indagine ad alto rischio dell’ispettrice ministeriale Marta Coppo contro la Banda dei Quattro, l’inchiesta poliziesca del commissario Mossi, e ancora il panico che monta a causa di misteriosi delitti, una guerra di ’ndrangheta, e un gigantesco business a luci rosse. Intanto a Treviso, teatro della vicenda, piove senza sosta, i fiumi esondano, una catastrofe ecologica e il diluvio diventa, nelle omelie ricorrenti del parroco Don Carlo Zanobin, il «Diluvio»: omicidi e disastri costituiscono un anticipo di Apocalisse. Ma le sue parole ripetute sono profezia o un commento ai fatti?

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