Gialli, Thriller, Horror

Senza movente

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4.8 (1)
Senza movente
Nicola Serra, capitano dei carabinieri di Roma, è in Francia per trascorrere le vacanze insieme alla famiglia della sua compagna, Marion. Purtroppo il loro arrivo è segnato dalla tragica morte di Jeanud Modan, un caro amico della zia Annie, una donna fragile e sensibile, letteralmente sconvolta dall'accaduto. Annie è infatti convinta che la morte di Jeanud non sia avvenuta per cause naturali. Nel frattempo, in Italia, una donna muore nel bagno dell'appartamento di Nicola, per overdose. La vittima, Imma, ha una relazione con una collega di Nicola, Sara Vittorini, che inizia a indagare sulla vicenda. Quando una dose di cocaina viene rinvenuta nella libreria dell'appartamento in cui è stato trovato il cadavere, si comincia a sospettare di Nicola, che però è impegnato nelle indagini sull'incidente avvenuto in Francia. È tutto un piano di Imma per incastrarlo? Amava Sara o voleva solo adescarla per i suoi scopi? La spirale di morte è appena cominciata e tanto a Roma, quanto in Francia, niente è quello che sembra.

Letteratura italiana

A bocce ferme

Valutazione Redazione QLibri
 
4.3
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4.6 (5)
A bocce ferme
Un cold case per i Vecchietti del BarLume. Un vecchio omicidio mai risolto, avvenuto nel fatidico 1968, si riapre per una questione di eredità. Muore nel suo letto Alberto Corradi, proprietario della Farmesis, azienda farmaceutica del litorale toscano. Alla lettura del testamento, il notaio ha convocato anche la vicequestore Alice Martelli, perché nelle ultime volontà del defunto è contenuta una notizia di reato. Erede universale è nominato il figlio Matteo Corradi, ma nell’atto il testatore confessa di essere stato lui l’autore dell’assassinio del fondatore della fabbrica, suo padre putativo. Il 17 maggio del 1968 Camillo Luraschi, capostipite della Farmesis, era stato raggiunto da una fucilata al volto. Le indagini non avevano trovato risultati, forse perché il clima politico consigliava di non scavare troppo. L’imbroglio nella linea di successione obbliga alla riapertura dell’inchiesta. Matteo Corradi non potrebbe, infatti, ereditare ciò che il padre ha ottenuto mediante un delitto. Alice Martelli, la fidanzata (eterna) di Massimo, in questo caso non può fare a meno dell’archivio vivente di pettegolezzi costituito dai quattro vecchietti, che erano stati coinvolti tutti in modi diversi nel Movimento. Le indagini si svolgono, come al solito, tra la questura e il BarLume di Pineta dove Aldo, nonno Ampelio, Pilade Del Tacca del Comune, il Rimediotti (detti anche i quattro «della banda della Magliadilana») dissipano gli anni della loro pensione, vanamente contenuti dal gestore Massimo, costretto a esorcizzare con la logica le ipotesi dei senescenti occupanti della sala biliardo del bar. Da dove passano storielle toscanacce di ogni genere. L’inchiesta si imbatte in svolte e nuovi delitti obliquamente diretti a occultare. E scomoda, in stolidi playback, i ricordi del Sessantotto nella zona. Finché – tra dialoghi alla Ionesco o da signor Veneranda, battute micidiali in polemica tra i vecchietti e tra loro e il mondo, perle di saggezza buttate lì nel lessico più scostumato e inattuale – si fa strada l’unica maschera triste di tutto il palcoscenico, Signora la Verità.

Letteratura italiana

Primo venne Caino

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5.0 (1)
Primo venne Caino
Durante un'estate torrida, il giornalista Leo Malinverno è in vacanza con Eimì - la sua ragazza greca, di vent'anni più giovane -ma decide di tornare in una Roma che sembra non voler chiudere per ferie, quando riceve la telefonata dell'amico vicequestore Jacopo Guerci. Il secondo dei delitti compiuti con un preciso rituale, in cui alle vittime vengono asportati lembi di pelle tatuata, fa supporre agli inquirenti che possa trattarsi dell'azione di un temibile serial killer. Il Tatuatore, come presto viene battezzato, è spietato e sembra avere un progetto macabro, difficile da decodificare. Fra tanto sangue sparso, amici malati, scontri in redazione, complicazioni familiari e dubbi sentimentali, Malinverno inizia una sua inchiesta, parallela all'indagine dei carabinieri: e di pari passo allo sciogliersi del caso, accanto alla palese follia del Tatuatore scopre un'altra storia, non meno atroce. In questo secondo romanzo che ha per protagonista l'affascinante Leo Malinverno, Sabatini intreccia in modo magistrale una trama classicamente 'nera' all'indagine psicologica, mostrandoci che la faccia del Male può avere tante, tantissime sfumature. E spesso si cela sotto la coltre di una infida normalità.

Letteratura italiana

Penelope Poirot e il male inglese

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4.0 (1)
Penelope Poirot e il male inglese
Penelope Poirot è ormai famosa. La sua autobiografia, Una nipote, è in vetta alle classifiche. Le riviste più glamour si contendono i suoi reportage di costume, e Penelope ha deciso di dedicarne uno al male inglese, a quella forma atavica di malinconia che si curava viaggiando, preferibilmente in Italia, e in particolare in Liguria, nei languidi golfi della Riviera di Levante. Accompagnata da Velma Hamilton, paziente segretaria nonché vittima privilegiata dei suoi sfoghi, Penelope si appresta dunque a ripercorrere il Grand Tour. La prima tappa, a Portofino, le riserva una sorpresa: ha riaperto i battenti villa Travers, meta delle più belle estati della sua adolescenza. Da dieci anni la famiglia Travers disertava la villa, dopo la scomparsa del rampollo Samuel, uscito in mare in una notte incresciosa per non fare più ritorno. E adesso invece, tovaglie stese, finestre spalancate sul mare, eccoli di nuovo lì, sulla terrazza dalla vista spettacolare, intorno alla piscina rinnovata, lungo i sentieri del parco inselvatichito: vedova, figli, amici, cognato, patriarca. Penelope e Velma possono sistemarsi nella camera verde, con il suo netto sentore di polvere e di muffa. Ben più mefitici, tuttavia, sono i residui umani, attecchiti ovunque: fumi di vecchi rancori, ceneri di passioni spente, solchi d’invidia tagliente. In un terreno così fertile, il delitto germoglia, e sboccia nell’alba come un fiore splendido e velenoso.

Letteratura italiana

Osservatore oscuro

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4.3 (1)
Osservatore oscuro
Per Aurora Scalviati, la giovane profiler della polizia di Sparvara, i colleghi Bruno Colasanti, Tom Carelli e Silvia Sassi sono diventati la famiglia che non ha mai avuto. Ma tutto è destinato a cambiare con il ritrovamento, alla Certosa di Bologna, del cadavere di un uomo senza nome né documenti di riconoscimento. Gli unici indizi sono la bocca cucita e un tatuaggio sul petto con il nome di Aurora, eseguito postmortem...

Letteratura italiana

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