Geologia di un padre Geologia di un padre

Geologia di un padre

Letteratura italiana

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Negli ultimi dieci anni Valerio Magrelli ha raccolto, su foglietti sparsi, appunti riguardanti il padre. Quando quest'ultimo muore, quei documenti diventano un materiale prezioso, «il bandolo canoro di un'infinita matassa di storie»: i viaggi in auto d'estate in giro per l'Italia; le avventure d'amore e morte durante la guerra; i desolati pomeriggi che l'uomo ormai maturo trascorre spingendo il genitore sul girello; il giorno in cui il figlio, armato di forbici, libera l'anziano febbricitante dal bozzolo del maglione; lo stupore di riconoscere, davanti allo specchio, un'espressione del viso che gli restituisce la ferrea legge dei vincoli genetici; gli abbracci, le risse, l'amore per Borromini o i folli scatti di rabbia. Diviso in 83 capitoli (numero che corrisponde agli anni vissuti dal protagonista), il libro scava fra ricordi personali e storia patria, mentre la biografia sfuma nella paleontologia, se non nella geologia... L'enigmaticità di questo iroso anti-eroe, e insieme la sua infinita lontananza, suggeriscono infatti una possibile identificazione con i resti umani di origine preistorica trovati in Ciociaria, a Pofi - suo paese d'origine. Cosí narrando, Magrelli - orfano ad honorem e padre a sua volta - procrastina il congedo definitivo grazie al racconto, e non desiste, ma si maschera, fugge, scegliendo la digressione per scendere ancora piú in profondità nella vita del capostipite, e mostrarne, oltre alle virtú, anche quei difetti che lo rendevano «un vecchio esacerbato e vulnerabile». Ricorrendo al montaggio di elementi eterogenei (pagine di enciclopedia, versi, aneddoti, brandelli di giornale), Magrelli dà forma a un romanzo sui generis che rievoca un addio tanto doloroso quanto liberatorio.



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Geologia di un padre 2017-10-23 14:50:15 Riccardo76
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Riccardo76 Opinione inserita da Riccardo76    23 Ottobre, 2017
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Father and son

È il normale corso della vita, si nasce, si cresce e si muore, si è figli, poi forse padri, poi forse nonni e poi si muore. In questo libro di Magrelli c’è tutto e anche di più, ci sono frammenti di memoria che sono lucidi al punto di definire e delineare una vita, due vite o forse anche di più. È intenso per contenuti questo libricino, è un insieme di episodi, forse neanche i più importanti di una vita, una riflessione su ciò che è stato ed ora non è più, ma che in noi rimarrà per sempre sotto altre forme. Geologia di un padre non è sempre facile alla lettura e non è neanche una lettura rilassante, la morte, come anticipato, permea quasi tutte le pagine. La dipartita del padre è spunto di riflessione per la propria dipartita, non siamo immortali e prima o poi toccherà a tutti, ma c’è tempo per rendersi conto che, seppur individui distinti, si prendono le fattezze, le abitudini e le movenze di chi ci ha generato, e tutto risulta importante e profondo anche se si tratta di piccolezze, di insignificanti episodi di una lunga vita. Il rapporto padre e figlio in tutti gli stadi della vita, anche quando ci si sente superiori a chi ci ha dato la vita, dopo che trascorre il periodo in cui papà ci sembra un eroe.

Si può anche non essere padre, ma non puoi non essere figlio.

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Geologia di un padre 2013-08-15 18:26:02 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    15 Agosto, 2013
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Polvere di caffe'

Prima o poi sopraggiunge un momento in cui le incombenze quotidiane, siano esse imbevute di amore o sofferenza, vecchiaia o malattia, non ci accompagnano piu', sono sepolte di assenza.
Ogni gesto diviene memoria, ricordi, malinconia, un padre se ne e' andato e resta il vuoto di oggi e di domani.
Ieri no, ieri ritorna, sempre piu' spesso. Ieri e' il futuro di polvere.

Valerio Magrelli ripensa a suo padre, rielaborando l'uomo che fu e che scivolo' via nei suoi anni piu' immaturi di figlio, mischiando pagine veloci e profonde, ironiche o accorate, annodando istantanee cromatiche di un papa' giovane, caparbio, colto ed affettuoso, intollerante e collerico giustiziere di ogni sorta di prevaricazione, a scatti in bianco e nero di uomo invecchiato, cui la malattia ha inibito l'uso della muscolatura prima, della mente poi.
La decadenza dell'uomo incombe, l'evoluzione dei ruoli incalza, trasformando il figlio in padre ed il padre in figlio, in una comunione nel cui tabernacolo il piu' forte si cura del piu' debole.
Cosi' nel romanzo la prima infanzia di Valerio e la seconda infanzia di Giacinto si tengono per mano, una mano informe , senza segni distintivi : solo una stretta, il caldo tepore della carne della tua carne per sostenere, per alleviare la sofferenza in un quartetto d'archi che annuncera' prima o poi, inevitabilmente, l'ultimo addio.

Intellettualmente prolifico, stilisticamente raffinato, il libro si legge velocemente e piacevolmente, nel tributo ad un genitore che andandosene lascia un vuoto dal peso specifico esclusivo, in pagine intime e colme di affetto .
E allora si espande il profumo di caffe', dietro una porta socchiusa da aprire senza chiedere il permesso.
Buona lettura.

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Geologia di un padre 2013-07-05 16:31:01 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    05 Luglio, 2013
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Geologia di un padre

Interessante ed emblematico il titolo scelto da Magrelli per battezzare la sua opera.
Impossibile non interrogarsi sul significato di “geologia di un padre”; al quesito risponde l'autore con i suoi 83 brevi capitoli, ciascuno dedicato ad una anno di vita del padre.

Fulcro del lavoro dell'autore è la figura del padre, un uomo da scoprire e riscoprire.
La penna di Magrelli compone un collage intenso e delicato al tempo stesso, cucendo immagini, ricordi, pensieri provenienti dal proprio bagaglio familiare, con l'intento di scrutare a fondo l'anima del genitore.
Un genitore dalla personalità particolare e l'autore solo oggi, da adulto, sente la necessità di fare luce su talune zone oscure, facendo riemergere dettagli del passato e reinterpretandoli sotto punti di vista diversi, grazie alla maturità raggiunta e all'esperienza.
Ne nasce uno scambio di visioni lucido, a tratti ironico a tratti serio, di un padre e di un figlio.
Il lavoro di Magrelli possiede quell'afflato intimo tipico di un diario, l'eleganza apportata da riflessioni filosofiche, la tenerezza ed il trasporto emotivo trasmesso dalla liricità; un lavoro di natura ibrida difficile da racchiudere entro la rigidità di un genere letterario.

In poche pagine l'autore riesce a scandagliare la stratificazione d'animo del genitore, quasi fosse un terreno sconosciuto da studiare con cura; si alternano le sensazioni di durezza e morbidezza, di fragilità, di elasticità, di mancanza di duttilità.
La densità di taluni sentimenti si alterna ad una trasparenza cristallina, trascendendo dalla narrazione e toccando la poesia.
Fluiscono con eleganza situazioni personali e familiari sedimentate col trascorrere del tempo, eppure ancora vive nella memoria; istantanee di vita di tutti i giorni, di sorrisi e lacrime, di sofferenze e di gioie.

Un'opera estremamente delicata ma profonda, che mette a nudo tanta parte dell'animo umano partendo da esperienze private ed elevandole a riflessioni che possono divenire universali.
Una prova di scrittura sui generis, ben riuscita e dedicata ad un pubblico pronto ad assaporare un stile narrativo originale.

Magrelli con il suo “Geologia di un padre” è uno dei finalisti del Premio Campiello 2013.

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