Colosseum. Arena di sangue
Letteratura italiana
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Buono lo spunto... Ma...
Leggibile, senza infamia e senza lode.
Parte fortissimo, lasciando presagire grandi cose... Ma...
Ma si arena presto in un normale, normale, normale romanzo storico scritto benino.
Le prime cinque pagine sono il meglio che il libro riesce a dare!
Dopo averle lette si ha come l'ansia di poter finalmente assistere a combattimenti mozzafiato del campionissimo Vero... Ma... Si aspetta per tutto il libro....
Peccato. Peccato davvero speravo meglio.
E' la storia di Vero il gladiatore, di come è diventato schiavo e poi, appunto, gladiatore di Roma.
Tratto da un episodio reale e storicamente provato, narrato originariamente da Marziale, dove ai giochi inaugurali dell'anfiteatro Flavio, due gladiatori, Vero e Prisco, combatterono talmente valorosamente da...(Il finale lo lascio leggere a chi vuole leggere il libro).
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CONTIENE SPOILER
Assolutamente fantastico.
Protagonista Vero un ragazzo di umili origini che riuscirà a diventare uno degli dei dell'Arena, un gladiatore che sarà costretto anche a combattere contro il suo migliore amico. Sarasso è fenomenale nel descrivere la Roma di quei tempi, e lo fa con un linguaggio moderno, diretto e schietto. Ho apprezzato molto il fatto che Vero è descritto con tutti i suoi difetti, le sue debolezze. Non è il protagonista perfetto, è sbandato, è immaturo. Cresce durante la storia. Questa perfezione la incarna invece Prisco, il migliore amico di Vero, che non commette mai uno sbaglio, è molto ponderato e sembra capire delle cose che vanno oltre alla sempilce evidenza. Tutto di questo libro mi ha entusiasmato... Ci sono anche molti riferimenti che fanno capire al lettore com'era veramente Roma, come vivevano schiavi, gente comune. Com'erano le abitudini dell'epoca e soprattutto cos'era in realtà il Colosseo e come i giochi di sangue fossero acclamati proprio per la loro crudeltà, per quello che mettevano in scena.
Insomma che dire di più? Libro da leggere assolutamente.
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Colosseum
Non sono uno storico, ma un appassionato di storia è questo libro ha contribuito a saziare la mia voglia di conoscere e sapere. Non il solito libro sulle conquiste dell’antica Roma, ma un’attenta ricostruzione di 3 anni di storia, che vanno dal 77 al 80 d.c., che hanno visto il susseguirsi di due eventi molto importanti. L’eruzione del Vesuvio, con la conseguente scomparsa di Pompei e l’inaugurazione del più grande Anfiteatro della storia antica; quello che poi dopo il medioevo venne chiamato Colosseo.
Simone Sarasso ha sapientemente incastonato questi eventi all’interno di una storia di amicizia e di amore fra due schiavi realmente esistiti, un gallo ed un britanno, che per ritornare ad essere uomini liberi, decisero di intraprendere la difficile vita del gladiatore. Le loro eroiche gesta sono però arrivate fino ai giorni nostri e hanno ispirato questo libro. Chiaramente tutta la vicenda raccontata nel libro, ruota attorno all’attesa per l’inaugurazione del Colosseo, che l’imperatore Tito, figlio di Vespasiano vuole rendere grandiosa e ricordata per sempre.
Gli ultimi capitoli sono i più spettacolari, ma allo stesso tempo anche i più agghiaccianti , in quanto descrivono in modo molto crudo e violento, il modo in cui venivano uccisi uomini ed animali all’interno dell’arena. Un crescendo di morte, ma anche di eccitazione da parte del pubblico, che nel libro è raccontato in maniera molto coinvolgente, quasi in presa diretta.
L’autore dopo aver ricreato, suo malgrado, questa atmosfera di violenza e pazzia da parte degli spettatori, ci porta alla sfida finale; la più apprezzata perché combattuta da veri professionisti della morte come i gladiatori.
La prima di cento giornate si sta per concludere, ma non prima del combattimento fra i due “gladiatori amici” più famosi di Roma. Il problema è che sarà un scontro dove potrà esserci un unico superstite. Vivere o morire!