Narrativa straniera Narrativa per ragazzi La grammatica è una canzone dolce
 

La grammatica è una canzone dolce La grammatica è una canzone dolce

La grammatica è una canzone dolce

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La presentazione e le recensioni di “La grammatica è una canzone dolce”, opera di Erik Orsenna edita da Salani. Davvero strana l'isola dove Giovanna con il fratello Tommaso approda dopo un naufragio. Qui ci sono spiagge e palme e una barriera corallina. Un'isola tropicale come tante altre? No, dove si è mai visto un'isola con negozi che vendono parole, un municipio per i matrimoni tra sostantivi e aggettivi, un ospedale per le parole malate e una fabbrica per costruire le frasi, con distributori automatici di articoli e orologi a pendolo per i modi verbali? L'isola è una specie di 'grammatica vivente' in cui i due fratelli imparano a parlare in un modo nuovo.

Erik Orsenna (Parigi, 1947) è intellettuale poliedrico, scrittore, premio Goncourt 1988, membro dell’Académie Française, consigliere dello Stato francese. Ha scritto numerosi romanzi di grande successo.



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La grammatica è una canzone dolce 2013-05-15 09:24:21 Sharma
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Sharma Opinione inserita da Sharma    15 Mag, 2013
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L’isola che non c’è

Molte volte noi acquistiamo i libri li portiamo a casa, li riponiamo su di uno scaffale, ripromettendoci che da lì a poco li leggeremo, e poi, invece si nascondono, non percepiamo più la loro presenza, svaniscono tra i tanti. Questo è quello che è accaduto a me e al mio libro, è rimasto nascosto per la bellezza di undici anni (passando inosservato anche ad un trasloco!) Quanto tempo perso!
Libro affascinante e magico non solo per noi adulti quando per i ragazzi, l’autore ci catapulta in un’isola misteriosa insieme a due fratelli Giovanna e Tommaso che dopo un naufragio hanno smesso di parlare e devono riacquisire la parola. Lo impareranno qui, ma in un modo del tutto nuovo e starno. Il popolo che abita quest’isola sono le parole, esiste un ospedale per le parole troppo usate e quindi mal ridotte come “Ti Amo” , esiste un municipio dove i sostantivi si sposano con gli aggettivi, ma questi ultimi sono molto infedeli e subito dopo si risposano nuovamente. Esiste una fabbrica delle parole dove in una voliera ci sono tutti i nomi che volano da una parte ad un’altra, poi c’è un formicaio dove lavorano i verbi instancabilmente e operosamente , ma ci sono quei due verbi gli ausiliari (dal latino auxlium) che donano il loro servigi a tutti chiedendo cortesemente se si ha bisogno di una mano, lavorando ventiquattrore su ventiquattro. Una fabbrica di costruzioni di frasi, tutta particolare dove si va nella voliera si prendono i nomi , poi si prendono i verbi e queste parole trovano la loro collocazione e la loro pace interiore solo riponendole sulla carta, qui si calmano e diventano docili e tranquille. Come poter dimenticare il luogo degli orologi a pendolo dove ognuno segna il tempo verbale da dare alla frase? Un mondo meraviglioso dove esiste anche un deserto, il deserto e l’aridità delle parole, le parole dimenticate dagli uomini di tutte le lingue, le uccidono.
Naturalmente in quest’isola magica esiste anche un governatore Necrode che provvede a seguire lo sviluppo del suo Istituto pedagogico detto “ Essiccatoio” che per le troppo regole e schematismi le parole vengono fatte a pezzi e messe poi ad essiccare.
Un mondo affascinante dove i ragazzi, leggendolo, posso approcciarsi alla grammatica con amore e facilità , comprendendo alcuni passaggi e regole fondamentali che in alcuni casi possono risultare ostici. Un amore verso la lingua e le parole che mai avevo visto trasportato da un autore su carta.
L’importante è parlare e scrivere perché “ le parole odiano il silenzio.” Bisogna possedere molto amore da dare alla propria lingua per tenerla sempre viva e sana!

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