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Storia di una capinera
 
Storia di una capinera 2014-07-27 19:54:56 alxeimon
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
5.0
alxeimon Opinione inserita da alxeimon    27 Luglio, 2014
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Intrappolata in una me che non sono io

«Vorrei essere bella come ciò che sento dentro di me.»

Inserito in un contesto ottocentesco, "Storia di una capinera" si guadagna senza dubbio una candidatura al mio libro preferito in assoluto.

Sebbene inizialmente sia difficile riuscire a rapportarsi con lo stile epistolare unilaterale, la lettura delle riflessioni dell'ingenua "capinera" scorre veloce, anche grazie ad una precisa spartizione temporale realizzata dall'autore.

Ciò che lascia senza fiato e che invoglia il lettore a lasciarsi travolgere completamente dalla lettura, è propria la purezza che emana la protagonista Maria in ogni sua sfaccettatura: dire che il libro parla d'amore è a mio parere un po' riduttivo; piuttosto, oserei dire che il fulcro portante della narrazione è proprio la genuinità e l'eleganza di una giovane educanda d'altri tempi che, nella sua tristezza e totale resa alle dure leggi della società - e della povertà -, è capace di un sentimento così nobile come l'amore, cosa che è certamente rara da trovare negli ultimi tempi.

La sorpresa, la semplicità e la meraviglia esprimono la più commovente delle tenerezze e portano, in qualche modo, a credere ancora una volta nell'amore puro ed incondizionato, a prescindere da ogni esperienza negativa che si possa aver provato. Queste sensazioni dominano l'atmosfera, che assume un significato quasi magico, e sono alternate a piccole scene quotidiane che irrompono crudelmente nel microcosmo di Maria, quasi come se si volesse sottolineare la differenza - o la superiorità - di tali sentimenti rispetto ai futili e banali problemi sociali e ai meschini espedienti vantaggiosi, che tuttavia fanno capolino solo timidamente, quasi con timore rispetto alla magnificenza dell'amore.

Per concludere, credo che un piccolo accorgimento al titolo sia d'obbligo.
La metafora operata da Verga, che lega la protagonista e una capinera, è una delle più sublimi della letteratura italiana: si soffre d'altro, oltre che di fame e di sete.

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Commenti

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Bel commento. Complimenti anche per la scelta del libro e dell'autore: penso occorra ogni tanto riprendere in mano gioielli letterari del passato, per non lasciarli morire.
In risposta ad un precedente commento
alxeimon
28 Luglio, 2014
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Sono d'accordo... Grazie mille!
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