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Giovanni Episcopo
 
Giovanni Episcopo 2019-07-05 17:00:13 Laura V.
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Laura V. Opinione inserita da Laura V.    05 Luglio, 2019
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Un d'Annunzio sempre apprezzabile

Pubblicato sul finire dell'Ottocento, "Giovanni Episcopo" è un breve romanzo che, nell'ambito della vasta produzione letteraria di Gabriele d'Annunzio, non dovrebbe essere trascurato, ben prestandosi oltretutto alla lettura da parte di chi si avvicina per la prima volta al tanto criticato Vate.
Sebbene il libro in questione non sia certo all'altezza delle opere che diedero fama all'autore, prima fra tutte "Il piacere", e il personaggio di Giovanni Episcopo non abbia lo stesso fascino dei protagonisti maschili di altri romanzi (penso soprattutto ad Andrea Sperelli e a Giorgio Aurispa, dei cosiddetti Romanzi della Rosa), ho ritrovato tra queste pagine la stessa scrittura ammaliante e i toni solenni che caratterizzano in modo inequivocabile lo stile dannunziano.
Come l'autore afferma, "questo piccolo libro", dedicato a Matilde Serao, non ha per lui "importanza di arte; ma è un semplice documento letterario publicato a indicare il primo sforzo istintivo di un artefice inquieto verso una finale rinnovazione."
Non mi è dispiaciuta nemmeno l'ambientazione della storia, che si svolge tra i vicoli bui e loschi di una Roma molto diversa da quella de "Il piacere", tra una umanità, donne e uomini di malaffare, altrettanto oscura ed equivoca in mezzo a cui i deboli finiscono sempre per soccombere nel peggiore dei modi.

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Commenti

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Ciao Laura! In effetti D'Annunzio ha scritto molto e anche in fasi molto diverse della sua vita, a volte se ne conosce un aspetto solo caricaturale. Poi per carità, era sicuramente un personaggio sui generis, ma ricordo qualche componimento scritto mentre era momentaneamente cieco dopo un incidente che ne svela anche altri aspetti. Detto questo, non sono un amante del decadentismo-estetismo italiano, però fa sempre piacere riscoprire questi libri ;)
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Laura V.
05 Luglio, 2019
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Il libro a cui ti riferisci è il Notturno, splendida opera composta durante il periodo della cecità a seguito delle sue imprese come aviatore durante la grande guerra, che ci svela un d'Annunzio in un certo qual modo inedito.
Io penso che lui continui a essere uno dei più grandi nomi della letteratura italiana, un personaggio eccezionale nel bene e nel male. Sono un'appassionata di Gabriele d'Annunzio, anche se non ho ancora letto tutta la sua opera al completo, e di recente ho finalmente avuto occasione di visitare il Vittoriale, la sua ultima dimora che credo continui ad affascinare molta gente ancora oggi a giudicare dal numero dei visitatori di ogni anno. Daniele, nel caso non avessi letto ancora niente di suo, ti consiglio di provvedere presto o tardi; secondo me, un lettore come te non potrà restare insoddisfatto... Grazie! :)
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DanySanny
06 Luglio, 2019
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Anche io ho visitato il Vittoriale, davvero molto affascinante, io ho percepito, oltre all’estrosità, anche un senso di morte molto spiccato. Per altro in un concorso mi era capitato di dover commentare un suo componimento dal nulla, credo Meriggio tratto da Alcyone e, volente o nolente, ci ero entrato in sintonia. Per altro ha scritto moltissimo, ne hai di materiale.
Ciao, Laura. Questo è un D'Annunzio che mi manca.
Ciao Laura, letto a suo tempo, è sulla scia di "Memorie del sottosuolo" di Dostoevskij.
Ciao Laura, preferisco certamente il poeta allo scrittore. Ho letto solo "Il piacere" e , a distanza di anni, ricordo ancora la "trama" ciò significa che sono stata colpita da qualcosa. Sì, dal vuoto e dell' eccesso di descrizioni. Troppe descrizioni, troppo esercizio di stile...avere un saggio delle sue abilità cesellatorie è doveroso, ma per quanto mi riguarda un romanzo dannunziano mi basta e mi avanza! Brava Laura e complimenti per averci comunque trovato del buono.
Bella la tua recensione , come sempre
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Laura V.
09 Luglio, 2019
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Ciao, Emilio, e grazie dell'attenzione, come sempre!
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Laura V.
09 Luglio, 2019
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Esatto, una lettura comunque apprezzabile, come ho scritto, anche se di certo non si tratta del migliore d'Annunzio. Un saluto anche a te, cara omonima! :)
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Laura V.
09 Luglio, 2019
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Ciao, Marianna! Anche se io amo pure la prosa dannunziana (non parliamo della poesia! :) ), capisco che la sua scrittura possa risultare spesso pesante... Del resto, all'epoca si scriveva così :D
Hai provato con "La figlia di Iorio"? E' un'opera teatrale: a detta di molti critici, un capolavoro!
Grazie a te per l'attenzione! :)
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archeomari
10 Luglio, 2019
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Dopo aver letto Ibsen non ho più trovato opere teatrali migliori, ma mi fido del tuo consiglio competente e autorevole!
Sì è vero che i romanzi un tempo erano pieni di descrizioni, con prosa barocca ed io adoro proprio quella prosa, ma il virtuosismo fine a sè proprio non mi va giù . Diciamo l'avversione a D'Annunzio uomo provoca un effetto alone che non mi fa apprezzare niente di lui tranne le poesie
Alcune sue poesie fanno parte proprio del mio cuore. Grazie cara! Buone letture
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