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Wonder
 
Wonder 2013-07-07 22:03:41 LuigiDeRosa
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    08 Luglio, 2013
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Io Auggie Pullmann vincerò il Mondo!

August Pullman, per tutti Auggie, è un ragazzino americano vive nel quartiere di North River Heights a New York ha un cane di nome Daisy molto affettuoso, la Xbox, tutta la collezione dei film di Guerre Stellari di cui è un fan sfegatato, ha una sorella più grande Olivia per tutti "Via" (non capirò mai l'insensatezza delle storpiature dei nomi che fanno gli americani), ha un padre e una madre affettuosissimi, ed infine una nonna di origini brasiliane che lo adora. Da poco ha compiuto l'età per iscriversi in prima media andrà alla prestigiosa Beecher Bep diretta da Mister Kiap ,altro cognome che è tutto un programma. E' una ragazzino sveglio e sensibile con un talento per le materie scientifiche fuori dal comune, ma è terrorizzato dal primo giorno di scuola , perché lui a scuola non c'è mai andato. Perché non ha frequentato le elementari come ogni bambino? Sindrome di Treacher-Collins, si chiama il suo problema, una malattia rara ed ereditaria che colpisce le fattezze di una persona lasciando inalterato tutto il resto. Nonostante fin dalla nascita il bambino abbia affrontato a delicatissime e dolorosissime operazioni di ricostruzione facciale; i chirurghi, per dirne una, gli hanno tolto un pezzo di anca per ricostruirgli la mandibola, il suo viso è , senza girarci intorno, orribile! Coloro che hanno una cultura cinematografica lo definirebbero un freaks, i più infami un orco o un mostro, alcuni compagni di classe che conoscerà quando deciderà di frequentare la scuola e affrontare il Mondo lo chiameranno E.T. o Gollum, per intenderci. Dunque la storia di questo ragazzino è sconvolgente , disumana, spiazzante, incantevole, delicata, sublime. L'autrice ci accompagna nella sofferenza di questo bambino, nella terribile presa di coscienza di scoprirsi un diverso, un mostro, perché è così che lo vedono tutti gli altri. Eppure attraverso le vicende narrate nel romanzo scopriamo che c'è speranza per lui e per noi . Per lui di essere accettato e accettarsi, per noi di percorrere lo stesso cammino che ci rende migliori:umani. Il libro nasce da una vicenda vera accaduta all'autrice. La signora "Palacio" era, in un pomeriggio newyorkese , in giro nel parco di holdeniana memoria, con i suoi figli e seduta su di una panchina vide una bambina con la sindrome di Treacher-Collins, e ne rimase sconvolta". La Palacio racconta : "sono stata presa dal panico, temevo che mio figlio di tre anni vedendola avrebbe reagito urlando , come aveva fatto alla festa di Halloween. Mi sono alzata di scatto, ho chiamato l'altro mio figlio e sono scappata. Alla mie spalle ho sentito la madre della ragazzina che, con voce calma, diceva: "Forse è ora di tornare a casa". Mi sono sentita un verme e non sono riuscita a dimenticare quest'esperienza."
Questo libro è un'esperienza bellissima che vi insegnerà a non essere dei vermi.
Questo libro lo consiglierei ai professori come testo di narrativa per i preziosi contenuti educativi che offre dalla prima all'ultima pagina. Questo libro in modo sereno, onesto, senza stupida retorica e ipocrito perbenismo vi spiegherà cosa intedeva Giovanni quando scrisse nel suo Vangelo: Qualunque creatura di Dio vince il mondo 1-1 Gv.5,4
di Luigi De Rosa




La frase: I suoi occhi sono circa due centimetri più sotto il punto in cui dovrebbero trovarsi, quasi a metà delle guance. Sono inclinati verso il basso con un’angolazione estrema, come se qualcuno gli avesse intagliato in faccia due fessure in diagonale, e quella sinistra e decisamente più bassa della destra. sporgono fuori perché le sue cavità oculari sono troppo poco profonde per contenerne i bulbi. Le palpebre superiori sono sempre mezze abbassate, come se stesse per addormentarsi e quelle inferiori si afflosciano talmente che sembra che un filo invisibile gliele stia tirando verso il basso: si vede il rosso all’interno dell’occhio, come se fossero rigate. August non ha né sopracciglia né ciglia. Il suo naso è sproporzionatamente grosso per la sua faccia e, come dire … carnoso. La testa a due rientrane nel punto dove dovrebbero esserci le orecchie, come se qualcuno avesse usato un paio di pinze giganti per schiacciargli la parte centrale della faccia. Non ha zigomi. Da una parte e dall’altra del naso due grinze profonde gli scendono fino alla bocca, cosa che lo farebbe sembrare di cera. A volte la gente crede che si sia ustionato in un incendio: sembra che i suoi lineamenti si siano fusi, tipo le gocce che si rapprendono ai lati della candela.
Da Wonder di R.J. Palacio Pag.84 Giunti 2013

La curiosità : Palacio è uno pseudonimo scelto dall'autrice in onore della mamma colombiana, è un art director che vive a New York sposata con due figli., questo è il suo primo romanzo.

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Commenti

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Luigi concordo con te sulla storpiatura dei nomi...davvero inutile e assurda.
Ci hai regalato una segnalazione davvero importante , forte ,,, che induce ad una buona riflessione.
I miei complimenti...
Con stima, Pia
Luigi mi spiace per il voto negativo..ma non in quanto voto negativo...quanto perchè non è accompaganto da un minimo di spiegazione. Non lo sopporto perchè io non lo farei mai...pensa che reputo già il non votare una forma di non voto...davvero non capisco...Ciao caro Luigi...
Si, si, mi dirai tu ... il mondo è bello perchè è vario...mah!...dico io...
In risposta ad un precedente commento
LuigiDeRosa
09 Luglio, 2013
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Si un voto negativo dato così lascia perplessi, ma va bene.Sarebbe da ignorante presuntuoso non prenderne atto. Sei sempre cara.Ciao Pia
@Luigi... grazie,,, ;D
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