Dettagli Recensione

 
L'Italiano
 
L'Italiano 2015-10-22 04:55:26 Natalizia Dagostino
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Natalizia Dagostino Opinione inserita da Natalizia Dagostino    22 Ottobre, 2015
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Persone d'Italia

Per le sue opere, grazie a Sebastiano Vassalli, morto il 27 luglio scorso.
Era il 2007 e non gli credevo, leggevo ma pensavo fosse arrabbiato e senza soluzioni, triste e malmostoso. Adesso penso che Vassalli non abbia avuto bisogno di fare il simpatico e il positivo per forza, lui era sincero e studioso in maniera dura e disarmante. Era reale.

Giulio Bollati e Sebastiano Vassalli si dilettano a raccontarsi fatti e persone sotto l’albero dei cachi. Questi scambi sono, molti anni dopo, organizzati dal nostro autore in undici capitoli che compongono il romanzo L’Italiano. Ritrovo personaggi, eventi ed epoche storiche diverse che delineano un unico carattere nazionale che, in questo periodo, ritorna e mi tormenta.

Il doge, il prete, il commendatore, il padre della patria, il signor B.: copioni italiani perdenti perché potenti, uomini cialtroni, incompetenti, chiassosi, vili e sporcaccioni, condannati alla lallazione perpetua. Sfila una italianità piccola piccola: il pensiero corto, il respiro breve, la cultura leggera, il sorriso facile, la battuta risolutiva, compongono il quadro dell’homo italicus.

“Sei stato tenuto a balia per mille e cinquecento anni da una religione, e questo ha influito sul tuo carattere rendendolo infantile”p.140

Così, nel romanzo, il Padreterno condanna l’Italiano alla permanenza nel Limbo, sospeso a vagare in una patologia che non può venir meno perché regge la stessa identità.
Voglio ricominciare dal nono capitolo, da Sibilla Aleramo, impegnata e cocciuta, persa e consapevole nella storia con Dino Campana, nume tutelare di Vassalli che gli dedica La notte della cometa. Ricominciare dalla notte.

“L’Italia non è soltanto quel paese vecchio e sostanzialmente immobile di cui ti ho parlato: è anche due paesi in uno. C’è il Paese Legale, che è sotto gli occhi di tutti, e c’è il Paese Sommerso: il paese illegale, che tutti più o meno fanno finta di non vedere e che è più forte in alcune regioni e in alcune grandi città, e meno forte in altre regioni. Il Paese Sommerso ha le sue leggi, diverse da quelle del Paese Legale. Ha la sua politica (o le sue politiche) e ha la sua economia…”p.130-131

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
20
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La donna che fugge
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
2.8 (3)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Tutti su questo treno sono sospetti
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

A schiovere
Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi
Un buon posto in cui fermarsi
Finché divorzio non vi separi
La guerra privata di Samuele
Spizzichi e bocconi
La coscienza di Montalbano
Tre cene
Chiaroscuro
Angeli e carnefici
Sei casi al BarLume
A grandezza naturale
Il libro dei mostri
Le ragazze sono partite
Come una storia d'amore
Le piccole virtù