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Lettere d'amore
 
Lettere d'amore 2018-07-16 03:50:03 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    16 Luglio, 2018
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Amore in parole

Per quanto l’umanità sia percorsa da ondate di odio il mondo non è ancora distrutto e si può continuare a sperare poiché a trionfare è l’amore, in tutte le sue variegate forme, che va da quello per l‘altro sesso (ma anche per lo stesso sesso) a quell’affetto che ci lega ai familiari più stretti, in primis la madre, poi a seguire il padre, i fratelli e le sorelle. Trattasi di un sentimento del tutto naturale di cui prima o poi l’individuo cerca di trovare una spiegazione logica, ricerca che spesso si rivela vana. E quello che non si riesce a dire a voce, un po’ per incompletezza, un po’ per ritrosia, per quel senso di vergogna che tutti proviamo nell’aprire agli altri la nostra sfera intima, lo si partecipa con una lettera, a volte anche non spedita. Questo libro è una raccolta di queste lettere d’amore, alcune di autori famosi, le altre più spesso di meno noti, ma ugualmente valide.
Ora sarebbe d’obbligo che io parlassi di queste lettere, ma sono tante, sono troppe e allora dovrei fare una difficile cernita per esaminarne solo alcune, ma la cosa non è possibile, perché per quanto diverse sono tutte ugualmente belle e farne una scelta diventerebbe francamente un’impresa improba. Mi limiterò pertanto solo a dei brevi cenni, principiando in questa sede che, a puro e solo titolo di notizia, ce n’è anche una scritta da me. I destinatari sono i più disparati, come la nonna di un testo onirico, un pianista a cui tributa il suo affetto un musicista, il padre in uno struggente ricordo della figlia, la madre nei malinconici, ma non tristi versi del figlio, la gioventù che appare lontana e irripetibile nel sentito rimpianto di una donna, il teatro, peraltro greco (quello di Taormina), da parte di un attore, un uomo nelle accorate parole di una sirena, le due figlie nella delicata prosa del padre. E poi ancora altre indirizzate a figli, a mogli, ad amanti e perfino alla poesia. E’ bello vedere persone diverse esprimere il loro amore: uomini, donne, poeti, insegnanti, scrittori, musicisti, perfino un vescovo e questo dà l’idea della grande, grandissima forza dell’amore che, se si riuscisse a convogliare in un unico binario, in un unico afflato, consentirebbe un mondo senz’altro migliore dell’attuale.
Questo è decisamente un bel libro e presenta anche altri aspetti di pregio, visto che ogni tanto una pagina riporta un disegno di Maria Leone, un’artista con uno stile del tutto personale che può ricordare un certo classicismo, con immagini tuttavia a linee decise che proiettano più avanti nel tempo, insomma una moderna reinterpretazione dell’Arcàdia di antica memoria; si tratta di figure, evocatrici di personaggi femminili, che hanno anche il pregio di interrompere la lettura di quel tanto da consentire riflessioni. Non è finita, però, in quanto il curatore Aurelio Caliri, oltre a riportare lo spartito musicale ispirato da qualche lettera ivi contenuta, offre un saggio delle sue qualità musicali come autore ed esecutore di alcuni dei brani sul tema dell’amore in un CD allegato che invito ad ascoltare, magari mentre si leggono le lettere del libro. E’ anche questa un’esperienza, senz’altro positiva, un invito a reperire il volume e il CD (venduti congiuntamente), convinto che la soddisfazione sia assicurata.

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Commenti

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Mah... Talvolta c'è da chiedersi : 'di che cosa parliamo quando parliamo d'amore? ' .
Si parla di infatuazione, passione, possesso... e anche del volersi bene. C'è molta confusione in proposito.
Mi pare che il libro esplori una gamma di sentimenti, anche di tipo familiare, e qui è più facile capirsi. Quando entra in gioco quell'abusata parola che è "amore" si entra nel circolo dell'ambiguità, appunto.
Infatti non c'è solo quello che noi chiamiamo amore in senso stretto e che tu giustamente consideri un termine indefinito, ricomprendendovi affetto, passione per un'arte, ecc.
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