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La separazione del maschio
 
La separazione del maschio 2014-04-09 14:32:41 mia77
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
mia77 Opinione inserita da mia77    09 Aprile, 2014
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La separazione del maschio di Francesco Piccolo

Spassosissimo questo libro definito “erotico” (a mio avviso un libro erotico è un’altra cosa).
Mi è venuto da sorridere leggendo le recensioni e i commenti di molti (ma soprattutto di molte) benpensanti, che si sono definite schifate o scandalizzate da ciò che hanno letto o da alcune altre che sono rimaste stupite dalla psicologia maschile, perché non si aspettavano potesse essere così gretta e animalesca. Io in questo romanzo ho letto ciò che già sapevo e cioè che esistono persone di un certo tipo e persone di un altro (per fortuna ognuno di noi è diverso da chiunque altro) e non voglio giudicare nessuna delle due tipologie. Soprattutto perché non dovrei giudicare solo i gretti e animaleschi uomini, se sono ciò che vogliono essere e lo esplicitano, ma soprattutto giudicherei i finti moralisti (che magari, di nascosto, sono peggio di tutti gli altri!)
Ritengo che l’amore del protagonista senza nome (perché l’intento dell’autore forse, era quello di rappresentare una categoria di persone e non un singolo uomo) per le donne, sia veramente un amore assoluto e più che un semplice amore lo definisco una vera e propria dipendenza dalla donna (sicuramente è un sexually addicted) e dalla sua “fica” (scusate il francesismo, ma non sapevo rendere la mia idea in un modo migliore). Sicuramente qui è rappresentato non un amore dell’anima e dello spirito, ma un amore del corpo, in tutte le sue accezioni.
Il fatto che lui sia un “montatore” di film d’autore (anche qui mi è venuto da sorridere), giustifica in parte la sua capacità di dividere la vita in compartimenti stagni, da smontare e rimontare a proprio piacimento. Si vuole dimostrare la sua capacità di poter essere un bravo lavoratore, un buon marito (se escludiamo la fedeltà coniugale), un buon padre (lo è molto più di altri che conosco personalmente), con un unico difettuccio: la dipendenza totale dalle donne (ce ne sono di peggiori, di dipendenze!)
Sicuramente è un libro leggero, adatto a chi sa andare oltre al concetto classico di “amore eterno ed esclusivo” come unica possibilità di amore in assoluto. A chi non è soffocato dalla morale cristiana di monogamia a tutti i costi (il sesso, per sua natura, non è incline alla monogamia), costi quel che costi, ma vuole la fedeltà come scelta personale e come dono, da regalare al proprio partner (ritengo importante il concetto di scelta e non di costrizione).
Questo libro è carino e leggibile, perché non è ipocrita, ma realistico, dissacrante e vero.

Le frasi o le espressioni che mi sono piaciute:
“Se uno sapesse che senza fare nulla è all’altezza del compito che gli è stato dato, affronterebbe la vita in modo diverso. Forse è per questo motivo che non deve saperlo”;
“Credo sia impossibile spiegare a chi non ha figli cosa sia avere un figlio. Perché non è il contrario di non averne. E’ qualcos’altro. Avere un figlio è qualcosa che sposta la vita in un angolo inimmaginabile prima; un angolo che non esisteva”;
“Perfino sapere cosa stava per dire mi piaceva: quella complicità profonda che la consuetudine di un amore crea in modo naturale”;
“Diciamo che ero un uomo che aveva commesso dei piccoli delitti e che ne avrebbe commessi ancora, se nessuno se ne fosse accorto. E nessuno fin’ora se n’era accorto. Non ancora.”;
“…quelli che hanno relazioni clandestine, mentre vivono nel timore che gli altri le scoprano, sono allo stesso tempo convinti di essere così bravi e complici e discreti che nessuno può avere capito, nessuno. Il problema è che tutti gi altri colgono invece, guardandola dal di fuori, l’intimità innaturale che quelle due persone emanano…”;
“Chissà come succede quando due persone si scelgono”;
“L’unica altruistica paura che ho è che Teresa (la moglie) soffra scoprendo la verità. Nient’altro. La sofferenza di Teresa, quella mi sembra insopportabile”;
“Un culo che mi piace tanto non è una condizione sufficiente, è ovvio, però è una condizione necessaria”;
“Sono convinto, oltretutto, che le persone davvero libere, uomini e donne, che sono capaci di concedere e cedere alle tentazioni, che vivono di passioni e amano il sesso, per la maggior parte sono belli che sono diventati belli”.
Come si può non leggere un libro così?

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Commenti

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Mentalità molto aperta. Hai ragione, conviene spaziare nelle letture..tutti questi "happy ending" e questi uomini perfetti ci avrebbero fatto venire anche un po' il latte alle ginocchia.
In risposta ad un precedente commento
mia77
22 Gennaio, 2015
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Quoto!
Soprattutto perché la libertà è il dono più grande che abbiamo e ognuno di noi, se non fa del male al prossimo, è liberissimo di fare quel che vuole della sua vita. Non sta a noi giudicarlo...
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