L'arte di correre sotto la pioggia L'arte di correre sotto la pioggia Hot

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FrancoAntonio Opinione inserita da FrancoAntonio    29 Agosto, 2023
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Enzo e Danny sotto un diluvio di malvagità

A Enzo piace guardare per ore la TV. Enzo adora le automobili e le corse in pista. Enzo sa tutto ciò che importa sul pilotaggio in velocità. Enzo ama la sua famiglia e farebbe di tutto per vederla serena e felice accanto a lui. Ma c’è un problema: Enzo è un ibrido di Labrador e, forse, di Terrier e, purtroppo, la sua famiglia, composta da Danny, sua moglie Eve e dalla piccola Zoë ha un sacco di problemi che, con l’andar degli anni, non fanno che ingigantirsi. In particolare, dal giorno in cui Eve si ammala gravemente, le loro vite vengono sconvolte. Ma Enzo ce la metterà tutta per cercare di fare, nei limiti delle sue potenzialità canine, ma con l’ausilio della sua non comune intelligenza, quanto necessita agli umani con cui coabita. Questo romanzo racconta la sua storia, o meglio, la vita della famiglia Swift, vista attraverso i suoi piccoli, ma acuti occhi.

Permettetemi, una volta tanto, di cominciare l’esame dagli aspetti negatici, dalle mie “lamentazioni di Giobbe”. Mi sono sempre domandato per quale motivo, quasi tutti i romanzi che hanno per protagonisti i nostri animali domestici, debbano, prima o poi, sbatterci in faccia la caducità della loro vita e la tristissima verità che il tempo accanto a loro è inesorabilmente limitato. Insomma, perché questi romanzi debbono sempre finire con il cane o il gatto che ci lasciano la pelle? Chi ama gli animali lo percepisce sempre e comunque come un vulnus, anche se la storia ha tenore sentimentale, romantico e non manca l’auspicato happy end (per gli umani!).
Leggendo la sinossi del romanzo mi ero illuso che questo libro facesse eccezione alla regola generale: la voce narrante è quella di Enzo e, si sa, chi parla, in genere, non è morto. Ma è lo stesso Enzo a toglierci ogni illusione nelle primissime righe del libro, dove ci confida che, ormai, gli manca poco da vivere e auspica che il suo padrone abbia il coraggio di portarlo dal veterinario per consentirgli una fine dignitosa e dargli la possibilità di reincarnarsi dopo la sua morte in un essere umano come lui è certo avverrà.
Dopo questa mazzata iniziale, che lascia l’amaro in bocca sino alla parola fine, inizia il racconto della sua vita, da quando, ancora cucciolo, Danny Swift, di professione e aspirazione pilota automobilistico, ma, per necessità di vita, meccanico di autosalone, lo acquistò dal contadino che lo stava allevando.
L’amore, reciproco, tra Danny e Enzo (non casualmente battezzato come il grande patròn della Ferrari) è subito profondo e non viene intaccato né dall’arrivo di Eve che, dopo i primi mesi di diffidenza, inizierà, anche lei, ad amare il cane, né della piccola Zoë, che adorerà l’animale come un fratello maggiore. Purtroppo la vita ha in serbo delle terribili prove per loro, prove che il cane faticherà a comprendere e, ancor con maggior difficoltà, cercherà di lenire. Soprattutto perché, con la malattia di Eve i suoceri cominceranno a diventare per Danny e Zoë l’equivalente dei felon, delle canaglie che popolavano i feuilleton di cento anni fa.
In definitiva la storia, in sé, non è particolarmente originale, tutto incentrandosi sul conflitto tra il povero “vaso di coccio” Danny e la protervia dei ricchi Gemelli Cattivi (come li ha soprannominati Enzo), forti dei loro soldi e della loro arrogante, pretesa superiorità sociale, i quali non si periteranno neppure di usare false accuse nei confronti del genero per i loro scopi non encomiabili. Le varie vicende che si susseguono, in fondo, sono tutte tristemente prevedibili e inevitabili in questo cammino, già prefigurato “per aspera ad astra”. Chi, come me, odia le ingiustizie perpetrate ai danni dei deboli, anche se nella finzione letteraria, avrà modo di accumulare parecchia adrenalina nella lettura.
Ciò che nobilita il racconto è il fatto che voce narrante e pensante sia il cane, con la sua pulizia d’animo, la sua generosità, l’amore incondizionato per i suoi padroni e con quella filosofia, vagamente zen, che lo anima, condita da divertenti metafore che ci spiegano di come la vita non sia, in fondo, molto diversa da un Gran Premio d’automobilismo e le sventure siano da affrontare come la pioggia: mano leggera sul volante e sguardo fisso al proprio obiettivo, perché “la macchina va dove vanno gli occhi”.
Ed è proprio grazie ad Enzo che il libro ha una dignità, un valore letterario superiore ai contenuti della storia narrata. Grazie alla sua travolgente simpatia e spiccata umanità che si viene travolti dalla storia, se ne entra in sintonia e si partecipa alle vicende narrate come se fossero le nostre personali. Alla fine non si può non infatuarsi della bestiola, commuoversi per ciò che gli accade e, in fondo, amare pure il libro per ciò che trasmette, anche se non veniamo consolati dall’auspicata catarsi che, dopo tante sventure, meriterebbero Danny, Zoë e, soprattutto, Enzo.

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Federic4 Opinione inserita da Federic4    11 Marzo, 2020
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Come un cane ti può salvare la vita

Gli argomenti che questo libro tocca sono fondamentalmente due: il rapporto cane-essere umano e l’automobilismo. E’ proprio il cane di nome Enzo (il protagonista principale) a raccontare della vita sua, di quella del padrone e della sua famiglia, dell'intesa che si stabilisce con ognuno di essi e degli accadimenti che si susseguono nella loro vita.
La sua opinione è spesso ricorrente e viene argomentata con concetti ben chiari e studiati: infatti, una delle caratteristiche del nostro Enzo è la sua sorprendente intelligenza: più volte dichiara la sofferenza nel non potersi esprimere con gli umani in parole in quanto cane e quindi in difetto di “lingua piccola e agile”.

Danny, il padrone, è appassionato di automobilismo e nel corso della vicenda avrà modo di trasformare il dilettevole all'utile. E’ molto abile a correre in pista soprattutto nei giorni piovosi, ed è per questo che viene giudicato il migliore. Dovrà affrontare diversi ostacoli e lottare per ciò che ama. E’ sposato con Eve, la quale susciterà una progressiva considerazione in Enzo; è una donna solare e comprensiva e sarà di fondamentale importanza per mettere alla prova la forza e l’amore di Danny.
Devo dire che questa volta stavo per cedere nel “giudicare dalla copertina”. Ciò che intendo è che l’immagine ritratta nella fodera del libro, ovvero la foto del cane Enzo, accostata al titolo “L’arte di correre sotto la pioggia” mi ha lasciato un iniziale senso di qualcosa, che non so bene spiegare cosa, ma di sicuro ben distante dal concetto di curioso. Insomma, stavo per cadere nel più classico dei tranelli e quasi me ne vergogno, ma per fortuna ho agito diversamente e devo dire che alla fine della lettura non sono rimasta con l’amaro in bocca.

Inizialmente ero spaventata dal fatto che il narratore fosse un cane e stavo quasi per temere che fosse un libro per l’infanzia, e anche qui mi sono dovuta ricredere. Sì, ecco come posso descriverlo in una parola: inaspettato (nel senso buono, per intenderci). Questo libro di speciale ha la capacità di sorprendere, di informare e commuovere, un mix che funziona e lascia il segno.

Mi sento di consigliarlo alla gente della mia età così come a quella di età più avanzata perché non si è mai troppo giovani e nemmeno troppo anziani per incontrare le emozioni e gli ideali che questo libro stimola.

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Sandra Maggiore Opinione inserita da Sandra Maggiore    03 Aprile, 2017
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L'ARTE DI CORRERE SOTTO LA PIOGGIA, UNA STORIA D'A

Garth Stein, un altro autore che mi era sconosciuto fino a L’arte di correre sotto la pioggia. Uno stile fluido, squadrato e lineare, informativo, piacevole.
Questo libro è consigliato a chi ama gli animali, in particolar modo i cani, e a chi crede nella loro anima immortale, non diversa dalla nostra, anche se infilata nel corpo di un’altra specie.
Io ho due cani, per cui credo fermamente nella loro anima e nella loro coscienza.
Non sono solita leggere libri sugli animali poiché fin troppo spesso il contenuto di questi libri risulta essere un po’ duro e fin troppo commovente. L’arte di correre sotto la pioggia non è diverso, purtroppo.
Dopo Bailey e Marley, ecco Enzo, un cane allegro e coscienzioso, curioso e affascinato dal mondo degli umani, con il sogno di diventare uno di loro. Innamorato del proprio padrone, condivide con lui la passione per l’automobilismo, e lo accompagna per tutta la durata della sua vita, tra vette e abissi, risate e sorrisi. L’amicizia tra i due protagonisti è a dir poco esemplare, piena di forza, amore, pazienza e resistenza. Il loro rapporto spicca così tanto all’interno delle pagine da offuscare tutte le altre relazioni, comprese quelle tra Denny e sua moglie Eve e sua figlia Zoe.
Ho apprezzato l’inizio e la fine di questo romanzo, commuovendomi moltissimo nella lettura dell’epilogo (è stato proprio l’epilogo a farmi innamorare di questo racconto). La parte centrale, invece, è oscura e negativa, perciò non mi è piaciuta. Tra una tragedia e l’altra, Enzo rimane accanto a Denny, un rapporto incondizionato che ci fa comprendere quanto possono essere profondi e intensi i legami con gli animali. Non c’è discriminazione, qui.
Lo consiglio a chi ha degli amici pelosi (o piumati) e li adora per quello che sono, senza condizioni; a chi li tratta con amore e rispetto, curandoli e proteggendoli a dispetto di tutto; lo consiglio a chi li maltratta – gli animali hanno un’anima come noi, e il karma esiste per un motivo.
Un po’ di emotività è prevista, ma qualche lacrima accompagnata da un sorriso non hanno mai fatto male a nessuno.

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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    10 Febbraio, 2016
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STORIA DI ENZO

Questa è la storia di Enzo, un incrocio labrador - terrier, un cane nato in campagna e cresciuto in città, Seattle per la precisione.

Enzo ci racconta la storia della sua vita, dalla sua infanzia, alla sua vecchiaia; ci racconta delle sue passioni, le corse automobilistiche e la tv, del suo amato bipede Denny e delle vicissitudini sopraggiunte con l'arrivo di Eve e della piccola Zoe.

La particolarità di questo libro sta nel fatto che il personaggio principale, nonchè il narratore della storia, è proprio Enzo, il quale, dal suo punto di vista canino, torna con la memoria ai momenti più importanti della sua esistenza.

Dicono sia un romanzo esilarante... ma non ho trovato nulla di tutto ciò; quel che ho trovato è un romanzo alternativo, duro e freddo come solo la vita sa essere e perfettamente attinente alla realtà. La vita di Denny si intreccia immancabilmente con quella di Enzo, lo coinvolge appieno ed è tutto assolutamente nella normalità delle cose... chi ha un cane può certamente capire... probabilmente aver perso due cani di recente mi ha fatto leggere il libro in una maniera assolutamente diversa... il mio Ettore se n'è andato tra le mie braccia mentre gli dicevo che andava tutto bene... e ora guardando Lamar posso solo sperare che anche lui se ne vada dopo una lunga vita affrontata insieme...

gli animali sono un qualcosa di specialmente indescrivibile, la loro presenza e il loro sostegno è comprensibile solo quando non ci sono più... un libro da leggere, da finire e da capire, pensando che i nostri pelosi sono i nostri angioletti con la coda!

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Mian88 Opinione inserita da Mian88    16 Agosto, 2015
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Un altro giro Denny! Un altro giro! Più forte!

Ultimamente quasi tutti i testi che bramo si rendono irreperibili, ardui da procurare nonché – se l'esito della ricerca è positiva – seguiti da una lunga ed estenuante attesa per la consegna; “l'arte di correre sotto la pioggia” non fa eccezione. Dopo averlo ordinato ho aspettato 20 giorni perché arrivasse, paradossalmente, infatti, risulta essere più difficile reperire uno scritto del 2009 che uno del 1970, una volta in mio possesso non ho fatto in tempo a varcare la soglia di casa che è stato subito puntato da ben due persone diverse tanto che non ho potuto fare a meno di tirarmi indietro e di prestarglielo avendo al tempo più di una lettura in corso e alcuna scusante disponibile.
Quando infine mi è stato restituito sono stata colta da ulteriori interminabili contrattempi, non nego che mi ero quasi convinta che non sarei mai riuscita a leggerlo, quasi come se quel destino – a cui taluni credono – si fosse accanito nei miei confronti.
Ed invece eccomi qua, con il libro accanto ed Enzo che ancora echeggia (ed echeggerà) nella mia mente..
Mi scuso per questa ampia premessa ma ci sono dei romanzi che non scegli di leggere, sono loro che semplicemente decidono che gli appartieni; a prescindere dalle avversità e dagli imprevisti non puoi resistere al loro richiamo, sono calamite per il cuore e per l'anima. E questo è uno di quei libri.
Forse soltanto chi ha un pelosetto – gatto o cane che sia, io ho la fortuna di avere al mio fianco una meravigliosa felina rossa – può comprendere quale legame esista tra Enzo e Denny, forse soltanto calandosi nella mente di un quadrupede è possibile realmente carpirne la prospettiva, o forse è tutto merito di quel mix uomo-animale che Garth ha creato a rendere questo scritto unico, fatto sta che è uno di quei componimenti indimenticabili.
Per taluni potrà trattarsi dell'ennesima storia tra essere umano e cane particolarmente intelligente, ma non è così. E' un connubio di emozioni dolci ed amare, con facilità Stein strappa a chi legge sorrisi, lacrime, risate di gusto, amarezza per l'inevitabile trascorrere della vita e delle cose. Ti prende e ti trascina dall'inizio alla fine come se un invisibile artiglio impedisse qualsiasi fuga, qualsiasi movimento, qualsiasi distrazione. Soffri per l'inevitabile sorte di Eve, sei impotente dinanzi alla malattia, sei prostrato dai continui “colpi bassi” che la vita non manca di riservare al tuo pilota eppure sei consapevole di quanto devi andare avanti, di quanto indispensabile sia non arrendersi mai perché prima o poi “la ruota gira”.
Un linguaggio semplice è quello che caratterizza le pagine dell'opera, una semplicità così genuina da affascinare il lettore che è sempre al limite, col fiato sospeso. I personaggi sono concreti, tangibili, veri. Non è solo la storia di un cane ma anche quella del suo padrone e della sua famiglia. E' la lotta di un padre per sua figlia, è l'amore di un marito per una moglie strappatagli troppo presto, è la fedeltà ricambiata dell'animale verso l'uomo, una lealtà tale da renderli una cosa sola. Semplicemente un libro che tutti dovrebbero leggere.

“[..] ma non c'ero riuscito perché mi spaventava. Lei era la mia pioggia. Il mio fattore imprevedibile. La mia paura. Ma un pilota non deve avere paura della pioggia, la deve accettare. Solo io potevo manifestare un cambiamento in ciò che mi circondava. [..] E anche se non posso dire di essere il padrone del mio destino, posso dire di aver avuto un attimo di padronanza, e ora so su cosa devo lavorare”.

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a tutti coloro che amano la vita nei suoi alti e bassi, a tutti coloro che amano gli animali e ne riconoscono il valore, a tutti coloro che hanno avuto nella loro vita un Enzo, a tutti coloro che non hanno avuto (ancora) la fortuna di averlo...
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Ery89 Opinione inserita da Ery89    06 Novembre, 2014
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Lettura stra consigliata

Il libro mi è stato consigliato da un amico, all'inizio ero un po' scettica ma poi mi sono dovuta ricredere. È stato molto carino e originale leggere una storia raccontata dal punto di vista di un cane, mi ha fatto riflettere sugli animali e su quanto, anche se non lo danno a vedere, capiscono quello che gli diciamo.
In “L'arte di correre sotto la pioggia” ci troviamo davanti ad un cane che ci racconta la sua esperienza mostrandoci come sia la vita canina e come cose per noi scontate, tipo il pollice opponibile, per lui siano un miraggio. L'autore è riuscito benissimo a calarsi nel personaggio e a scrivere dal punto di vista canino senza risultare troppo inverosimile.
All'apparenza sembra una lettura superficiale ma in realtà nasconde pensieri profondi, con parole semplici e pulite l'autore ha descritto sensazioni e situazioni che mi hanno molto avvicinato al protagonista. Ho gioito con lui durante i suoi episodi felici e ho pianto nei suoi momenti di malinconia...

«I gesti sono tutto ciò che ho, e a volte devono essere eclatanti.
Sulle parole non posso contare perché, con mio grande dispiacere, la mia lingua è stata concepita lunga, piatta e floscia, uno strumento davvero poco efficace
per produrre quegli ingegnosi e complicati polisillabi che messi insieme formano le frasi.»

Una cosa che mi ha particolarmente colpito di questa lettura e che sovente nel romanzo Enzo (il cane) si lamenta di non riuscire a comunicare verbalmente con Danny (il padrone). A volte si danno troppe cose per scontate ma invece bisogna far tesoro del tempo che la vita ci ha donato e dei mezzi che abbiamo a disposizione, che sia l'uso della parola o la possibilità di camminare retti.
Nel libro viene anche citata una leggenda della Mongolia secondo la quale un cane potrebbe reincarnarsi in un uomo. Io personalmente trovo affascinante l'idea che in un'altra vita possa essere stata un cane, se potessi scegliere avrei voluto essere un Siberian husky, già mi immagino a rotolarmi nella neve...
È stata davvero una piacevole lettura che mi ha rapito in un pomeriggio di pausa facendomi emozionare.
Lettura stra consigliata.

«quando un cane finisce di vivere le sue vite da cane, si reincarna in un uomo.
Mi sono sempre sentito quasi umano. Ho sempre saputo di avere qualcosa di diverso rispetto agli altri cani.
Mi hanno infilato nel corpo di un cane, d’accordo, ma si tratta solo di un guscio.
È quello che c’è dentro che conta. L’anima. E la mia anima è molto umana.
Non tutti i cani possono tornare come uomini, dicono. Solo quelli che sono pronti. Io sono pronto. »


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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    02 Novembre, 2014
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"Che ne dici di guardarci un video? Si rispondo"

Se non fosse perché tutta la storia è narrata da Enzo, potrei banalmente definirlo un romanzo di grandi sentimenti e di infinita e irripetibile amicizia. In cui leggiamo dei salti mortali di Denny per sbarcare il lunario, della sua vita con la moglie Eve e la figlia Zoe e il cane Enzo, delle difficoltà per riuscire a tenersele strette, lottando contro gli insormontabili ostacoli che la vita gli parerà davanti.
Se non fosse..appunto. Torno al punto di partenza.

Il romanzo è un doppio. Al racconto dei fatti di questa famiglia si affianca la vita del narratore Enzo e l’eccezionale simbiosi con il suo padrone.
Enzo è il nostro compagno di racconto. Osservatore attentissimo di tutto, alla parole supplisce con l’umido muso.

Nei tanti pomeriggi passati insieme davanti alla tv, Denny gli insegnerà e trasmetterà la passione per le corse automobilistiche e che “Una gara non si vince mai alla prima curva. Ma alla prima curva capita spesso di perderla.” Enzo gli insegnerà a fare i conti con le proprie paure e responsabilità, incarnate nella “zebra” malvagia che alberga nell’animo umano, pronte a venir fuori e schiacciarci e annientarci alla prima nostra debolezza.
“A volte penso che tu mi capisca davvero. E’ come se ci fosse una persona lì dentro. Come se tu sapessi tutto.” Enzo sapeva che era esattamente così. Ma ancora non sapeva come dirglielo.

Enzo e Denny. Denny ed Enzo. Sempre insieme. A preparare la colazione. A guardare la gare di Senna in tv. A impastare i biscotti. Ad andare a passeggio. A farsi le coccole. A raccontarsi. Ad ascoltarsi. Ad attendersi reciprocamente dopo una giornata lavorativa di momentanea separazione. Ad essere ancora e di nuovo e per sempre insieme.

Lui è il suo amico, il suo migliore amico.
Ora che non ce la fa più tanto a sollevarsi come faceva un tempo ci pensa Denny ad aiutarlo. Enzo ci prova ma gli batte forte il cuore per lo sforzo. Denny gli dice di stare tranquillo e gli preme il petto per calmarlo. Gli dice che pensa a tutto lui, e lo solleva senza sforzo, lo culla, ed Enzo gli sente addosso quegli odori così familiari della giornata appena trascorsa.
Escono. Eccolo il suo Enzo.

“Eccolo, il mio Enzo. Mi posa una mano sulla testa e con le dita mi gratta la piega dietro le orecchie. Il tocco di un uomo. Siamo stati insieme così tanto. Gli premo il muso contro la coscia. Mi posa la mano sul cuore. Il mio Denny. E’ tutto a posto mi dice. Mi culla la testa in grembo. Ti voglio bene, amico mio.”

Quando un cane finisce di vivere la sua vita da cane, si reincarna in un uomo. Mi sono sempre sentito quasi umano. Ho sempre saputo di avere qualcosa di diverso rispetto agli altri cani. Questo corpo di cane è solo un guscio. E’ quello che c’è dentro che conta. L’anima. E la mia anima è molto umana.
Ciao mi chiamo Enzo. “La macchina va dove vanno gli occhi.”

Ciao Fuffetto mio.

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Avete un pomeriggio libero? tanto vi basterà per fare amicizia con Enzo e non dimenticarlo mai più.
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Opinione inserita da Tiziana    20 Agosto, 2014

UN PELOSO CHE TI FARA' INNAMORARE DI LUI

Ho iniziato a leggere questo libro sapendo solo che in copertina c'è un cane. Ero a pagina 14 ed ero già in un mare di lacrime. Libro emozionantissimo che riesce a farti ridere e piangere a dirotto nello stesso momento. Una volta che chiudi il libro non vedi l'ora di riaprirlo per andare avanti. Enzo il protagonista diventa un tuo amico. Adesso che il libro è finito a volte mi capita di pensare a lui. Ti racconta la vita da un punto di vista differente. Storia di amicizia e amore che va sopra ogni cosa. Racconta di come vengono vissute tutte le esperienze di una vita al fianco di una persona che rappresenta il tuo universo. Enzo però ha un unico difetto, gli manca la parola.

Si perché Enzo è un cane. Un cane che sa guardare, ascoltare, consolare, che ti racconta i suoi stati d'animo davanti ad un momento di gioia, di tristezza, di gelosia etc e che ti racconta la vita dal suo punto peloso punto di vista.

Spesso quando guardo CAM (il mio peloso) mi chiedo "chissà a che cosa pensa" altre volte mi dico "gli manca solo la parola"; leggendo "L'arte di correre sotto la pioggia" credo di aver conosciuto un po' di più anche lui.

Scritto in maniera semplice, la lettura è piacevole: consiglio questo libro, in primis, a tutte le persone che dividono la loro vita con un cane ed in questo caso vicino al libro un bel pacchetto di fazzoletti ed a tutte le persone che non hanno un peloso in giro per casa perché credo che questo sia davvero uno dei libri più belli ed emozionanti che mi sia capitato di leggere.

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Martiii08 Opinione inserita da Martiii08    05 Gennaio, 2014
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Magari in un'altra vita

Lo ammetterò. Ma solo perché ormai mi sono arresa a questi libri.

Ebbene sì, ho pianto di nuovo. Anche questa volta, per un cane. Ma non un cane come tutti gli altri. Lui è Enzo, la cui descrizione non ha niente a che vedere con la foto di copertina, ed è un cane speciale. Questa volta, nessun disastro, nessun vaso rotto, nessun giretto o corsa sulla spiaggia, nessuna marachella durante un corso di addestramento. No, niente di tutto ciò. Sto parlando di un cane capace di GUARDARE; e con guardare intendo guardare il mondo, oltre la meschinità che lo circonda. Viviamo in un mondo fatto di apparenze e superficialità, ed Enzo mi ha semplicemente spinto a guardare oltre. Col naso umido e gli occhi trasparenti, mi ha portato fino all'ultima pagina senza che neanche me ne accorgessi. Non basterebbero mille parole per ringraziare la mia professoressa, che me lo ha prestato in gentile concessione sapendo la mia grande passione per gli animali.. questo romanzo è..così. Ma ora basta sentimenti personali, dovete pur capire REALMENTE qualcosa di questo libro.

Denny è un pilota professionista, un grande uomo, un grande padre, un grande lavoratore. Quando sceglie di prendere un cucciolo alla fattoria, sa bene che la sua vita sarà profondamente influenzata dalla sua presenza. Inizia la loro convivenza. Quando Denny è triste, sa bene che ad aspettarlo c'è il suo Enzo. Con le orecchie tese e il cuore aperto le loro conversazioni si svolgono in veranda, tra gli sfoghi del padrone ed una registrazione di gare su cassette e l'altra. Enzo ha preso tutto dal suo padrone: è nato campione, sa di essere un vincitore e vuole dimostrarlo a tutti in ogni modo. Ma lui è a conoscenza di una famosa leggenda: una volta che un cane raggiunge l'aldilà, la sua anima si reincarna in quella di un uomo. E lui non vede l'ora di vivere questa fantastica e nuova esperienza.
Fino a quando non arriva Eve, e poi Zoë. E poi ancora, il tumulto. E per Enzo tutto si stravolge. Il suo cuore si apre a nuove conoscenze, alla piccola Zoë, alla quale tiene come se fosse parte di lui.
E si stravolge anche per noi. Da divorare fino all'ultima pagina (anzi lacrima).. Non avrete mai desiderato tanto rivolgervi ad un cane come ad un fratello.

Io ve l'avevo detto che era speciale.

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Io & Marley, a chiunque abbia un cane e ogni giorno desideri che i suoi occhi riflettano il proprio cuore.
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catiuscia Opinione inserita da catiuscia    27 Agosto, 2013
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commovente

Ho preso il biblioteca questo libro attirata dalla copertina...ho letto la trama e credevo fosse meno strappalacrime!!...ho adottato due cani dal canile uno dei due è stata un'adozione del cuore...sarà stata anche questa esperienza...o forse solo l'amore che nutro verso gli animali ma questo libro è stato bellissimo alla fine piangevo con tanto di fazzoletto! Una storia tenera commovente ma soprattutto sincera e reale...credo davvero che gli animali ti portino a provare simili sentimenti...chi ne è circondato può capirmi...chi non ha vissuto simili rapporti con loro...peccato perché non sapranno mai cosa si sono...si stanno e si perderanno. Libro bellissimo

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Pier78 Opinione inserita da Pier78    28 Mag, 2013
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L'amore di un cane e per un cane

Scelto per caso, forse per la copertina da amante dei cani quale sono. Senza aspettative, mi aspettavo un libro con la storia di un cane, una storia leggera e forse anche superficiale.
Al terzo capitolo l'avevo già consigliato ad un amico, amante dei cani come me che la sera mi ha chiamato per "insultarmi" perché il libro l'aveva fatto commuovere e piangere ma non volevo credergli. Alla fine mi sono ritrovato con il viso pieno di lacrime per questa storia tanto bella quanto commovente.
Già mi piaceva l'idea di una narrazione con il punto di vista del cane ma devo dire che questo libro mi ha veramente colpito e stravolto. Eccezionale.

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matteo88 Opinione inserita da matteo88    02 Gennaio, 2013
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sorpresa

Questo libro, nonostante la mia naturale ritrosia per questo genere letterario e tipo di storie, mi ha davvero coinvolto tanto da leggerlo tutto d'un fiato. Il romanzo è scritto bene e la trama è godibile sia pur con qualche eccessivo cedimento strappalacrime. La stessa scelta di narrare la storia dal punto di vista del cane, sia pur molto umano, appare azzeccata e ben calibrata e non produce risultati ridicoli e grotteschi ,
Lo consiglio a tutti

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farma70 Opinione inserita da farma70    27 Agosto, 2012
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Adorabile Enzo

Libro veramente simpatico anche se a tratti può sembrare un po' inverosimile; la trama, molto "americana" cioè, famiglia perfetta, ovviamente col cane, innamorata, bambina deliziosa, ahimè suoceri ricchissimi ed invadenti, protagonista brillante ma squattrinato, tutto da copione, come da copione è, ovviamente, la morte della mamma - moglie perfetta....non mi sorprende che ne vogliano trarre un film.
Comunque, nel complesso è un libro che si legge molto volentieri e che a volte fa anche un po' riflettere, ne consiglio vivamente la lettura a chiunque!

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Io & Marley
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    15 Marzo, 2012
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Il mio Enzo si chiamava Scheggia.

Mi sono avvicinata a questo libro senza avere la minima idea del contenuto, semplicemente un giorno avevo nostalgia del mio Scheggia, scomparso un anno fa, e ho visto la copertina di questo romanzo.
Nessuna aspettativa, temevo fosse un calesse con il musetto del mio cane. E invece...E' stato amore.
Scritto con uno stile talmente realistico che ti verrebbe voglia di uscire, fermare un cane e farci quattro chiacchiere . Sì , perche' il realta' questo libro l'ha scritto Enzo.
Chi e' Enzo ? Un cane, un bellissimo cane, un'anima pensante imprigionata in un corpo di animale.
Chi di voi ha un cane forse capira', quante volte lo avete guardato pensando - gli manca solo la parola -.
Enzo parla.
Oh no, non e' un fenomeno da baraccone, non parla realmente, ma in questo libro i suoi pensieri. Di cane, che vive in una famiglia, il suo adorato padrone, la moglie, una bimba.
Inoltrandoci nel romanzo, vedremo schiudersi uno scenario corposo , commovente, disarmante.
Le tragedie della vita, il potere maledetto dei soldi, l'arroganza, la caparbieta' di un padre, l'amore di un marito, il rapporto speciale tra un uomo e un cane: Enzo, muto osservatore che interagisce nella vita e nelle scelte del suo padrone.
Ti strappa il cuore questo libro, soprattutto (ma non necessariamente ) se avete un cane, a maggior ragione se il vostro fedele amico non c'e' piu'.
Scheggia mori' esattamete un anno fa ,nel marzo 2011. Il caso mi ha messo tra le mani questo libro, lui mi ha trovata , non l'ho cercato. Talvolta capita. Perche' ? Non lo so, pero' vorrei darmi questa spiegazione, con le parole di Enzo, narrandovi una leggenda della Mongolia :
"In Mongolia, quando un cane muore , viene sepolto in alto sulle colline, in modo che la gente non possa camminare sulla sua tomba.
Il padrone gli sussurra all'orecchio il suo desiderio di vederlo tornare sulla terra come uomo, nella sua prossima vita.
Quindi gli viene mozzata la coda e posta sotto la testa, un pezzo di carne o di grasso nella bocca, per sfamare la sua anima durante il viaggio ; prima della reincarnazione, l'anima del cane e' libera di attraversare la terra, correre attraverso le pianure per tutto il tempo che desidera.
Non tutti i cani possono tornare come uomini, dicono. Solo quelli che sono pronti. Io sono pronto."

Buona lettura.

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cyn Opinione inserita da cyn    10 Febbraio, 2012
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Carinissimo

E' un libro bellissimo, ogni volta che lo chiudi sei ansiosa di ritornare a leggerlo.
Me lo aveva prestato mio zia,e sinceramente non credevo mi sarebbe piaciuto così tanto, anche perchè stavo leggendo un'altro libro e la cosa non era molto semplice ma cominciato e finito subito, sorprendente è impossibile scollarsi dalle righe.
E' una storia diversa dalle altre, originale e scritta anche molto molto bene, toccante soprattutto. All'inizio devo dire dopo aver letto la trama ero partita con qualche pregiudizio, visto il boom dei libri di storie di animali, invece ...
E poi questo cane Enzo che è un amore, emozionante.
Davvero da leggere, consigliatissimo.
Complimenti all'autore, idea straordinaria, ma soprattutto bellissimo titolo, significativo, e io l'ho capito solo alla fine :)

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Opinione inserita da Adoro gli animali    06 Novembre, 2011

Leggete questo libro

Io ho letto questo libro e devo dire che in certi punti volevo ridere in altri piangere, ma in tutti i punti mi sono emozionata. è un libro che ti colpisce che lascia il segno nel tuo cuore. Forse io l'ho trovato più emozionante perchè ho due cani che sono uno Shitzu e un Labrador e come si sà, i labrador in particolare sono molto espressivi e affettuosi per questo consiglio questo libro a tutti ma sopratutto a chi ha un cane. Un'altro libro MERAVIGLIOSO è Io e Marley

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pcarlo1965 Opinione inserita da pcarlo1965    13 Giugno, 2010
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se non hai un cane non lo gusti fino in fondo

Si dice che non bisogna giudicare un libro dalla copertina, io l'ho fatto e ho azzeccato in pieno. Le emozioni suscitate dalla foto di copertina le ho rivissute immergendomi nella storia. Divertente per alcuni versi e triste in altri . Per chi come me ha un cane che adora in alcuni punti è commovente.

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eia Opinione inserita da eia    02 Febbraio, 2010
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un'arte da imparare

Questo libro è assolutamente consigliato a chi ama i cani ma anche, e forse maggiormente, a chi non sa cosa significhi averne ed amarne uno. La storia narra infatti del legame unico e fortissimo tra Enzo ed il suo padrone, un legame unico che si esprime in mille modi, senza bisogno di parole. Sono però proprio le parole di Enzo, il cane, quelle che leggiamo. Molto bella infatti l'idea di assumere come punto di vista quella del protagonista a quattro zampe, che ci racconta come percepisce tutto quello che accade alla "sua famiglia", i suoi sentimenti.
Mi ha commmosso molto ed avevo voglia di scoprire il seguito della storia, molto appassionante e coinvolgente.

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Karina Opinione inserita da Karina    28 Aprile, 2009
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Un libro da amare

E' un libro che ho amato!
Reduce dai sentimenti traboccanti della storia di Io & Marley, nel romanzo "L'arte di correre sotto la pioggia" ho potuto riassaporare il magico legame che si crea tra l'uomo e il cane. E' un legame che supera ogni limite e che, per chi ha la fortuna di poterlo vivere, riempie l'esistenza di magia e d'amore. Amare un cane, curarlo, capirlo, proteggerlo e accettarlo per quello che è fa di noi persone migliori, permette al cuore umano di raggiungere angoli nascosti che altrimenti rimarrebbero nell'oscurità. Sono loro che, con la loro tenacia, il loro bene assoluto, incondizionato, quegli occhi intrisi di rugiada e quella coda festosa che saetta comunque innanzi a noi,che li si ignori o li si sgridi, ci conducono silenziosamente in un cammino di inimitabile felicità. Non per niente quando giunge il momento di dire addio a questi meravigliosi animali, il nostro piccolo mondo si sgretola in mille pezzi e muore con loro...e la risalita non sempre è facile.
Per me non lo è stata!
Questo libro è un omaggio ai cani...all'amicizia e al legame che si crea con loro e merita di essere letto!

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Io & Marley di John Grogan ma non solo
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