Dettagli Recensione

 
Il ranch
 
Il ranch 2015-09-10 19:21:35 Jaeger
Voto medio 
 
1.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Opinione inserita da Jaeger    10 Settembre, 2015

Protagoniste odiose, ripetizioni continue

Premetto che è il primo libro che abbia mai letto di Danielle Steel e sarà anche l'ultimo. E non capisco come questa autrice abbia tanto successo, se i suoi libri sono tutti così. In ogni caso non ho intenzione di verificarlo.
Libro noioso dall'inizio alla fine, scontatissimo. Gli stessi concetti e a volte persino le stesse frasi vengono ripetuti all'infinito, tanto che alla fine ci si rende conto che senza tutte quelle ripetizioni il libro avrebbe la metà delle pagine, raccontando le stesse cose. Le tre protagoniste, che nelle intenzioni dell'autrice dovrebbero suscitare nel lettore una certa dose di compassione e ammirazione, visti i loro problemi e le loro tragedie, risultano comunque insopportabili. Sono tre snob straricche, e l'autrice non manca mai di ripetere all'infinito quanto siano sempre perfette, impeccabili, belle da mozzare il fiato, affascinanti, piene di talento, senza mai un capello fuori posto o una piega sui vestiti nemmeno dopo ore di viaggio in aereo (e giuro è scritto proprio così, non esagero) ecc, ecc, ecc... Basterebbe la metà delle lodi, per iniziare a trovarle antipatiche, ma così arrivi ad odiarle. Senza contare tutte le righe che l'autrice impiega per descrivere i loro look griffati.
Il ranch del titolo arriva da metà libro, ma viene voglia di smettere prima per via dell'inizio pesantissimo. Stringendo i denti, essendo il tipo che non ama mollare un libro a metà, arrivo alla parte "romantica". E lì iniziano le carie, tanto le vicende risultano sdolcinate e surreali, fino al finale telefonato. Per concludere arrivo al linguaggio antiquato: non so se sia solo una questione di traduzione, ma ad esempio i giornali scandalistici di gossip vengono chiamati per tutto il libro "giornalacci". Giusto un bambino li chiamerebbe così, ma sentirli definire in questo modo da una presunta diva di hollywood fa parecchio ridere...
L'unica magra consolazione è non aver speso un euro per leggere questa roba, avendo preso il libro in prestito.
Leggete altro, fidatevi.

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