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Il Teutone. La croce perduta
 
Il Teutone. La croce perduta 2010-11-25 15:04:18 Giuse
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Giuse Opinione inserita da Giuse    25 Novembre, 2010
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una nuova storia...

Un altro libro di Guido Cervo su un argomento e un periodo ancora diverso rispetto ai romanzi “romani” e “I ponti della Delizia” del nostro passato più recente. Un racconto che si snoda nelle fredde pianure ai piedi dei Sudeti appena sfiorate dal tiepido soffio di una primavera incipiente in pieno medioevo, quando le crociate portavano gli europei ad entrare in contatto con la fede musulmana. In quelle misteriose terre un cavaliere teutonico e un mercante incrociano i loro destini e, spinti da motivi differenti, fanno fronte comune all’avanzata dei tartari.
Sul loro cammino incontrano villaggi distrutti, abbazie carbonizzate e soprattutto la disperazione di chi è scampato alla furia mongola.
Un romanzo differente dagli altri, proprio perché prevale maggiormente l’azione fin dall’inizio quando viene descritta in modo efficace e realistico la battaglia di Leignitz. Seguendo le peregrinazioni del protagonista e di coloro che incontra, la narrazione acquista sempre maggiore velocità conducendo il lettore, quasi senza fiato, a seguirne le gesta fino ad un epilogo inaspettato quanto abilmente descritto. Un punto di forza questo e non un disvalore, dal mio punto di vista.
E poi si ritrova la sapiente capacità di raccontare: per esempio un “albero” non è mai solo un albero ma è una betulla o un carpino oppure un leccio. Non è una cosa scontata: spesso questo non avviene. Io ho ritrovato la capacità di raccontare ogni evento in modo chiaro ed efficace, sia che si tratti di uno scontro sanguinoso che della delicatezza di un paesaggio facendo quasi “sentire” a chi legge, i profumi della terra piuttosto che quello dell’aria dopo un temporale. Ma il rigore e la ricerca storica non sono mai trascurati. Infine, un accenno al modo in cui sono presentati i personaggi: ancora di più che forse negli altri romanzi, il punto di vista che viene presentato a chi legge, cambia molto spesso presentando diverse sfaccettature della stessa realtà un po’ come se ci fossero delle staedy cam con inquadrature differenti. Da non perdere!

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09 Febbraio, 2011
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Ma guarda te,iscritto il 25/11,appena dopo l'uscita del libro recensito,valutazione entusiastica,e poi più niente.Qua sento puzza di pubblicità occulta.
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