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La cercatrice di corallo
 
La cercatrice di corallo 2018-02-27 10:53:32 Mian88
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    27 Febbraio, 2018
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Achille e Regina

Sardegna, 1918. Dolores Sitti, rimasta vedova, pur di consentire ai suoi numerosi figli di sopravvivere decide di mettere da parte ogni forma di orgoglio e di recarsi dal cugino del marito Fortunato per ottenere un aiuto economico. Il tentativo si dimostra fallace, troppi sono i rancori legati ai beni terreni che vincolano i due nuclei familiari, vivido è ancora l’astio che acceca i parenti. Questo incontro, che da un lato rappresenterà il consolidarsi dell’odio nella madre di famiglia, dall’altro siglerà quello tra Achille, figlio di quest’ultima, e di Regina, figlia “bastarda” e prediletta dello zio cercatore di coralli. Una pagnotta, del formaggio, un semplice gesto di affetto da parte della bambina, al contrario, si incastoneranno immancabilmente il cuore del giovane uomo.
Per fortuna la malasorte che ha colpito la vedova ha vita breve; nelle terre ereditate dal de cuius viene riscoperto un cospicuo giacimento di guano, un ottimo concime ricco di azoto risultato delle feci di pipistrello, che porterà lucro e prosperità agli orfani di padre e alla loro madre.
La vendetta è un piatto che va servito freddo, e questo Dolores lo sa molto bene. Sono ormai trascorsi dieci anni dall’infausto giorno in cui Fortunato ha rifiutato il suo aiuto ai nipoti e ora è venuto il momento di prendersi quanto è dovuto. Achille, l’erede più amato, sarà colui che dovrà rendersi autore dell’avvenuta rivincita.
Eppure dal rincontrarsi dei due giovani non può che nascere amore. Un amore che si ciba della purezza d’animo, dell’innocenza, del desiderio. La vendetta viene rifiutata da questi due moderni Romeo e Giulietta che fanno del loro sentimento il più forte degli alleati.
Tratti salienti dell’opera sono senza ombra di dubbio l’alternarsi del successo e dell’insuccesso dall’uno all’latro nucleo familiare (così da ricordare a chi legge che la ruota gira per tutti e che nella vita le soddisfazioni e i benefici arrivano in uno scambiarsi costante con le difficoltà tanto che il male fatto prima o poi ritorna) nonché i miti e le leggende.
Non solo. L’elaborato è intriso di odori, di sapori. Nello scorrere dello stesso l’avventuriero percepisce vividamente quelle che sono le ambientazioni, rivive nelle narici il sale, percepisce con il tatto il granulio della sabbia, immagina davanti a sé l’azzurro del mare, il suo essere in tempesta, il suo essere calmo. La Roggeri riesce, infatti, con la sua penna chiara e precisa, a trasportare il conoscitore in tempi e luoghi che sanno di magia, rendendo così tangibile il suo componimento. Quest’ultimo passa dall’amare all’odiare Dolores, al tifare per i due giovani, al soffrire per la loro separazione allo sperare per quel tanto agognato epilogo.
Uniche due pecche dello scritto sono l’eccessiva lentezza della parte iniziale, necessaria, ma che poteva comunque rendere lo stesso risultato con qualche taglio in più e un ricordare eccessivo del tanto amato “Romeo e Giulietta” Shakespeariano.
Affascinante, godibilissimo, intenso. Difficile staccarsene.

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Commenti

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Ciao, grazie per il tuo parere. Anche a me è piaciuto tantissimo questo libro. Anche i due precedenti. Fiore di fulmine, il primo romanzo che ho letto di questa autrice, mi ha letteralmente conquistato! e' bellissimo, sei preso da questa figura di bambina che tutti credono morta e poi resuscitata.... Veramente un gran bel libro, per una scrittrice che merita. ciaoo
In risposta ad un precedente commento
Mian88
28 Febbraio, 2018
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Buongiorno Ornella, scusami per il ritardo nella risposta, purtroppo ieri non ho avuto modo di ricontrollare il sito così leggo le tue parole soltanto adesso. Anch'io ho avuto modo di leggere entrambi i precedenti volumi dell'autrice e entrambi mi sono piaciuti moltissimo. Trovo che abbia una capacità narrativa unica, i luoghi e le atmosfere rivivono chiaramente nella mente del lettore che senza rendersene conto si riscopre trasmutato in una realtà parallela dai colori vividi.
L'unica cosa che mi dispiace è che ho paura di non essere riuscita a trasmettere adeguatamente le emozioni de "La cercatrice di corallo". Non ho avuto modo di recensirla subito e temo di non aver fatto rivivere adeguatamente l'emozione che Achille e Regina trasmettono.
Grazie di avermi letto, a presto
Maria
Belmi
28 Febbraio, 2018
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Maria che bella recensione! Non vedo l'ora di leggere anch'io questo libro visto che "Fiore di fulmine" è uno dei miei libri preferiti..spero che questo non deluda e vista la tua recensione posso stare tranquilla.
Fede
In risposta ad un precedente commento
Mian88
28 Febbraio, 2018
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Fede!!!! Poi mi fai sapere se ti è piaciuto?? Sono curiosissima!!
Accidenti, questa tua recensione mi era proprio sfuggita, Maria! E si tratta di Sardegna, stavolta!
Sai, di questa autrice mia conterranea non ho letto ancora niente e ora sono davvero curiosa, grazie! :)
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