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Il rumore del mondo
 
Il rumore del mondo 2018-10-15 09:21:56 ornella donna
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    15 Ottobre, 2018
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Il Rinascimento italiano tra ricordi e storia

Un romanzo storico poderoso, molto preciso anche dal punto di vista delle ricerche storiche, quello che Benedetta Cibrario pubblica col titolo Il rumore del mondo. Un testo tra ricordi e storia, una lettura avvincente ed intrigante.
Riflettendo sul titolo, Il rumore del mondo, il lettore è indotto a chiedersi quale sia il rumore di sottofondo di cui si parla. E’ il rumore, importante e mutevole, del cambiamento, del tempo che passa inesorabile, della speranza e della storia; qui descritto con perizia di metodo.
Il testo racconta la storia di Anne Bacon, londinese, figlia di un ricco mercante di seta. Definita come:
“la figlia della seta”,
Anne è una bellissima diciannovenne, con un incarnato roseo perfetto e un corpo da far invidia, quando decide di sposare Prospero, un uomo molto bello, ufficiale, che la vita militare ha forgiato duramente rendendolo particolarmente indifferente ai sentimenti, altezzoso ed arrogante. Così Anne lascia Londra, per raggiungere l’amato, ma durante il viaggio, in una locanda francese, si ammala di vaiolo; quel vaiolo per cui:
“c’è una mostruosa bizzarria nel destino, riflettè, un capriccio: la natura non è semplicemente indifferente alle sventure degli uomini, se ne fa beffe.”
Ed è proprio un brutto scherzo, perché dopo essere sopravvissuta ad una malattia devastante, Anne non si riconosce più. Il vaiolo ha mutato il suo essere, e la donna che giunge a Torino è totalmente diversa, e ciò influisce negativamente sul menage coniugale. L’amore, su cui lei aveva posto le basi della sua vita, non c’è più e suo marito è un essere che non riconosce più. Ma Anne è una donna forte e tenace, e accetta rassegnata il destino, rifugiandosi nella tenuta di campagna di famiglia, il Mandrone, che è:
“Il Mandrone era una casa una casa isolata. Dal lato di mezzogiorno il giardino all’italiana – un rettangolo con quattro aiuole di bosso che non gli erano mai piaciute ma che non aveva ancora eliminato- terminava contro una balaustra di pietra, un belvedere fatto costruire a metà Settecento. Il terreno si prestava magnificamente perché la casa – il castello, come lo chiamavano i contadini- era costruita in cima a uno sperone di roccia. Di lì si godeva la vista sulle Alpi Marittime che giustificava in pieno il nome di belvedere. A settentrione il terreno digradava più dolcemente verso la boscaglia e cominciava il parco vero e proprio.”.
Lì, vive lo suocero Casimiro, che la considera uno sbaglio commesso dal figlio, come “una forestiera”. Lui, protagonista della battaglia del Brichetto, dove:
“Il Brichetto. Uno dei tanti colli a metà strada tra Mondovì e Vico. Erano settimane febbrili. I francesi avanzavano un colle dietro l’altro. (…) Nella notte i francesi avevano acceso mille fuochi di bivacco, sulla riva destra del Corsaglia e nei paesi al di là del Tanaro già caduti. Sembravano un avvertimento: “Siamo in arrivo e siamo una moltitudine.”.
Ben presto Casimiro si ricrede sul conto della nuora, a cui riconosce un ottimo fiuto per gli affari e spirito altruistico. Nel Mandrone, un luogo romantico, che pare un quadro dipinto da Turner, Anne rinasce a nuova vita, adattandosi al nuovo spirito del tempo. Mutevoli sono i cambiamenti, anche societari, cui va incontro quest’Italia del 1838/48, per cui:
“Guardati incontro. Spira ovunque il vento del secolo.”
Quel vento che vede l’ascesa della borghesi, a cui il conservatore Casimiro guarda come:
“Li chiamavano borghesi e Casimiro non sa nemmeno cosa siano, con esattezza, questi borghesi; sulla carta sono avvocati, notai, mercanti all’ingrosso, medici. Sono spuntati dal nulla, arrivati a frotte dalle province.”
Il libro è scritto con una prosa precisa e dettagliata; molto attenta anche ai singoli particolari. Ad esempio nel narrare la moda dell’epoca:
“Non gli piaceva la moda recente. Le gonne erano tornate ampie e vaporose; eppure, a conti fatti, era stato un vantaggio: le clienti avevano bisogno del doppio della stoffa.”.
Il narrato è impreziosito anche da espressioni dialettali piemontesi, che contribuiscono a delineare una descrizione perfetta e preziosa dell’epoca, dei luoghi e delle ambientazioni. Di particolare precisione sono i racconti che vedono protagoniste le terre del Monregalese e territori limitrofi. Un libro sugli albori dell’Unità d’Italia, perché ricordare quello che siamo stati e l’evoluzione che ci ha accompagnato, aiuta a comprendere meglio ciò che oggi siamo diventati.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi ha amato i precedenti libri di Benedetta Cibrario, Rossovermiglio e Sotto cieli noncuranti.
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Commenti

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Bella recensione, Ornella. Dell'autrice ho sentito parlare bene. Tu la poni qui a livello di eccellenza.
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ornella donna
15 Ottobre, 2018
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Grazie!!!! sì lo è, sicuramente. Il libro è piuttosto di buone proporzioni (750pp.), ma è scritto molto bene ed è frutto anche di precise ricerche sia storiche che di ambientazioni. merita davvero, se si ha la costanza di leggerlo tutto. Comunque si legge bene...

23 Gennaio, 2019
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Innanzitutto un'osservazione sul titolo della recensione: non Rinascimento, ma Risorgimento italiano. Certo una svista, come altri refusi del testo. Nel complesso una ricca recensione, che invoglia alla lettura. Dopo aver letto il libro di Cibrario, mi sembra però di poter aggiungere che Anne non spicca in modo preponderante e da protagonista nello sviluppo della vicenda, ma secondo me rimane uno dei tanti personaggi che l'autrice ci presenta, ricostruendo in molte pagine la loro vita e la loro personalità. Da un lato la famiglia inglese, con padre e nonno (e, in parte, la sorella) di Anne, poi la cameriera, l'istitutrice, la viaggiatrice Theresa e, dall'altro, la nuova famiglia piemontese (con Prospero e i suoi genitori) e i nuovi amici. Senza dimenticare l'attenzione dedicata al ritratto psicologico del sovrano Carlo Alberto. Ho letto con interesse questo libro, ma non mi ha soddisfatto del tutto: è ridondante di minuziose informazioni sulla vita quotidiana dell'epoca che, nonostante la scorrevolezza e piacevolezza della scrittura, appesantiscono lo sviluppo della vicenda.
In risposta ad un precedente commento
ornella donna
10 Febbraio, 2019
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No mi spiace io lo intendevo proprio nel senso di rinascimento. Ovvero è un rinascimento della stessa protagonista, che riesce, nonostante i tempi e la naturale ritrosia di chi la circonda, a "rinascere" dopo la malattia ed acquistare un ruolo preponderante e importante non comune per quei tempi! Chi ha letto il libro si accorge del cambiamento. Inoltre per quanto riguarda la pesantezza e la mole del tempo bisogna anche considerare che questa è frutto di numerose ed importanti ricerche storiche. La descrizione della battaglia del Brichetto, luogo molto vicino a dove vivo, è una elaborazione perfetta dal punto di vista storico. Le stesse descrizioni dei luoghi sono perfette e ci si immedesima molto bene per chi conosce i posti. Poi a criticare si fa in fretta, ma forse bisognerebbe un po' riflettere a quanto è stato lungo il percorso per arrivare a descrivere e a scrivere i libri. Detto questo ognuno si pone in modo differente rispetto alla lettura di un testo. E' il bello della lettura!!!
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