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Trionfo della morte
 
Trionfo della morte 2015-11-04 14:05:38 Jari
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Jari Opinione inserita da Jari    04 Novembre, 2015
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Amore e morte

Il romanzo di D'Annunzio che più amo. La relazione, intrisa di riferimenti autobiografici, fra Ippolita Sanzio e Giorgio Aurispa vive e muore fra i borghi del centro Italia, fra passioni estreme, attese, turbamenti ed estasi mistiche, fino a sublimarsi in quella morte concepita come decadente soluzione del male di vivere. L'eremo di San Vito Chietino in particolare è testimone sia dell'attesa dell'amata da parte di Giorgio, dove l'anima di questo sembra quasi fondersi con il paesaggio rurale che lo circonda, sia della passione amorosa dei due, descritta in pagine di rara e struggente bellezza, sia dei turbamenti esistenziali e filosofici di Giorgio, che vorrebbe farsi nietzchianamente superuomo senza riuscirci, condannandosi così all'angoscia ed alla frustrazione. L'ultimo libro poi è un monumento all'eros (Il Tristano ed Isotta di Wagner è fonte d'ispirazione di erotismo e passione) ed al Thanatos, quest'ultimo concepito come unica, estrema via d'uscita.

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Commenti

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Salve Jari.
lessi il libro tempo fa e mi era piaciuto così così. Ora il tuo bel commento ha destato in me il desiderio di rileggerlo.
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Jari
04 Novembre, 2015
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Ciao Emilio, mi fa piacere!! Buona lettura..
Jari grazie per la tua ottima analisi. il romanzo è scritto benissimo,- - D'Annunzio , chapeau- ma mi sembra molto invecchiato ome certi oggetti da salotto belli ma ormai superati..
In risposta ad un precedente commento
Jari
09 Novembre, 2015
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Grazie a te! Certo, D'Annunzio è anacronistico, lo è la sua prosa, la sua poetica.. ed è eccessivo. Resta comunque figlio, interprete e splendido cantore del suo tempo, e quando lo leggo mi appassiona, mi sconvolge sempre.
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