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Le favole di Zoolandia
 
Le favole di Zoolandia 2011-02-16 06:35:00 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
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5.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    16 Febbraio, 2011
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Non solo per bambini

Parlare di favole al giorno d’oggi sembra quasi anacronistico, un’epoca questa dove nulla è lasciato agli immensi spazi della fantasia, quella capacità di creare e immaginare che è indispensabile nello sviluppo dei bimbi.
Eppure questo genere letterario, fornito sempre di una morale e i cui protagonisti sono normalmente animali che sviluppano vicende metaforiche, riesce a resistere all’incalzante omologazione tesa a rendere gli uomini più simili alle macchine che a esseri viventi e pensanti.
Non stupisce quindi l’uscita di una nuova raccolta, scritta da Massimo Baldi che ha già al suo attivo la pubblicazione di una silloge poetica. Anzi, se devo essere sincero, queste favole, elaborate da un artista che trova soprattutto nei versi la sua forma espressiva più idonea, valgono a rafforzare il concetto della simbiosi fra narrativa per bambini e liriche, accomunate entrambe da diversi elementi, ma soprattutto appunto dalla metafora.
Questi testi, dal linguaggio semplice, ma non elementare, in realtà nascondono riflessioni che si adattano bene anche a un lettore adulto, troppo preso in genere dal pragmatismo di un’epoca nella quale, per rincorrere chimere, ci si dimentica facilmente di quel che si è e del senso della vita.
Baldi, con i suoi animali umanizzati, sembra ricordarcelo a ogni favola, arrivando al punto di esprimerne i concetti con una breve didascalia finale, in cui viene esplicitata quella morale altrimenti esposta metaforicamente.
Si va così dallo scambio di identità fra la formica e la farfalla, ovvero dal desiderio di essere un altro individuo, dimenticando che per ognuno di noi ci sono pro e contro, all’inevitabile conflitto fra l’ippopotamo e il coccodrillo, in cui la cattiveria genera altra cattiveria, un invito quindi al reciproco rispetto e a vivere in pace.
Quanti adulti hanno dimenticano queste logiche, quanti uomini maturi nascondono dietro una facciata di austero perbenismo un’immaturità che li porta a dimenticare che nella vita siamo in tanti, ognuno con le proprie caratteristiche e le proprie aspirazioni, legittime queste ultime, purché consapevoli che ogni ruolo ha i suoi vantaggi e i suoi difetti, e che in ogni caso deve sempre coesistere con le esigenze degli altri.
Se queste favole brevi, aggraziate, quasi inclini alla poesia saranno di piacevole lezione ai più piccini, anche chi le leggerà per loro finirà pertanto con il trovare più di un motivo per non considerarle solo delle favole per bambini.

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