Dettagli Recensione

 
Il cortile dei girasoli parlanti
 
Il cortile dei girasoli parlanti 2012-01-13 09:16:45 Bruno Elpis
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    13 Gennaio, 2012
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

”Il cortile dei girasoli parlanti” di Antonia Arsl

Capitoli brevi, quasi poesie in prosa, quelli che compongono quest’opera di Antonia Arslan, scrittrice padovana di origini armene, autrice de “La masseria delle allodole” dal quale è stato tratto il film firmato dai fratelli Taviani.

I capitoli de “Il cortile dei girasoli parlanti” sono unificati dalla potenza e dalla suggestione del ricordo, almeno nella prima parte, intitolata “Magie d’infanzia” e nella seconda, quella appunto dedicata a “Il colore dei ricordi”.

Difficile raccontare le sensazioni che evoca questa lettura, perché sono impressioni immediate, che l’autrice suscita con l’euritmia delle parole: attraverso i colori (quello dei girasoli parlanti), i sapori (“Burro di bagigio”, “I biscotti della zia Enrica”, “Il prosciutto di nonno Carlo”), gli odori (“Camilla e le rose gialle”) le musiche (“Ninnananna veneziana”, “Kriminal tango”) e le attività (“le sferruzzatrici”).

E allora ci si affida a qualche oggetto: come la scatola di latta dei biscotti Lazzaroni “con il veliero dipinto” o ai “sassi del Piave”. Nei ricordi c’è spazio anche per la “vegetallumina”: un vecchio farmaco graveolente, dal potere taumaturgico sulle contusioni che i bambini si procurano … Per scoprire “il segreto delle storie che si amano: che creano mondi in cui desideriamo entrare, e da dove non usciamo senza rimpianto”.

Poi, gradualmente, come richiamata alla coscienza attraverso l’esperienza personale e le memorie, emerge la tragedia armena: rievocata in episodi ben precisi, fatta anche di religione e di “sacro e profano” (terza parte), richiamata da oggetti (“Il pianoforte di Saddam”) o da canzoni (“Oh mia Cilicia”).

Sino ad arrivare ai “Tempi molderni” (quarta sezione dell’opera) e concludere che “il tempo non fa marcia indietro” o, alla latina, “Factum infectum fieri nequit”.

Un libro semplicemente da leggere. Vietato raccontarlo. Per lo meno, così la pensa …

Bruno Elpis

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Interessante... :)

15 Gennaio, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
Bella recensione!
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

A schiovere
Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi
Un buon posto in cui fermarsi
Finché divorzio non vi separi
La guerra privata di Samuele
Spizzichi e bocconi
La coscienza di Montalbano
Tre cene
Chiaroscuro
Angeli e carnefici
Sei casi al BarLume
A grandezza naturale
Il libro dei mostri
Le ragazze sono partite
Come una storia d'amore
Le piccole virtù