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il Cile tra passato e speranza
Nei giorni immediatamente successivi all'arresto a Londra di Augusto Pinochet, Sepulvera scrive di getto articoli e racconti intrisi di speranza nella giustizia, con la volontà di tenere viva la memoria della dittatura cilenq.
Nel breve libro l'autore raccoglie l'animo di tutti i cileni che per oltre 16 anni di dittatura hanno lottato per i diritti umani.
È una condanna senza mezzi termini ai soprusi, alle torture, ai desaparecidos e ai diritti calpestati senza pietà dalle dittature in generale e da quella cilena in particolare.
Racconti di persone che hanno lottato e sono sparite, zenza una tomba per i parenti, zenza una giustizia nei confronti degli artefici di tali crimini.
Un percorso a ritroso nei principali passaggi della dittatura, dal 1973 agli anni'90. L'autore combattte con le parole per demolire la storia infame che viene, a più riprese, divulgata da sostenitori del regime. Si affronta il tema del dopo Pinochet, la democrazia sorvegliata e i risvolti per il popolo.
È un libro che tocca dentro, affronta temi politici sino alla condanna della globalizzazione, intesa come dominio delle multinazionali multinazionali. Non mancano spaccati di vita personale dell'autore che rendono i racconti vicini alla IMO umano, sempre.
Oltre le differenze, oltre le distanze, vive l'animo della lotta per la giustizia, senza mai dimenticare, non si deve né si vuole dimenticare.
"In Cile le ferite sono aperte, ben aperte e sanguinanti. Né la dittatura, né la giustizia dei provocatori rappresentata dalla corte suprema cilena, né la democrazia su cauzione ha d'atto il minimo sforzo per chiudere le nostre ferite."