Vetro Vetro

Vetro

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Venezia 1569. Andrea Loredan, secondogenito del doge, ha scelto di stare dalla parte dei poveri, dei diseredati, in difesa dei quali impiega la sua esperienza di avvocato. Quando, in una notte di settembre, le polveriere dell'Arsenale esplodono, radendo al suolo una parte della città, Andrea si prodiga per dare soccorso ai feriti e raccoglie così le ultime, enigmatiche parole della badessa di un convento: "Cerca la verità senza paura..." È il primo tassello di un mistero che lo coinvolgerà in una vicenda oscura e terribile, una storia di spionaggio e controspionaggio, sullo sfondo di una Venezia che custodisce da secoli sia biblioteche nascoste, cercate dall'Inquisizione romana, sia i segreti dell'arte del vetro, segreti che possono uccidere.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 5

Voto medio 
 
4.2
Stile 
 
3.8  (5)
Contenuto 
 
4.4  (5)
Piacevolezza 
 
4.2  (5)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Vetro 2015-02-26 19:20:02 timbora de roccaberti
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
timbora de roccaberti Opinione inserita da timbora de roccaberti    26 Febbraio, 2015
  -   Guarda tutte le mie opinioni

Potente e coinvolgente.

Romanzo storico potente e coinvolgente, Furno ci prende per mano e con la pazienza dei dettagli ci introduce nella Venezia del cinquecento, nel suo complesso intrecciarsi attraverso cerchi concentrici della vita e della quotidianità di una città ormai in declino.
E’ proprio la potenza dei dettagli che ci permette di immergerci, senza perderci, in un immenso serbatoio di dati, da quelli più generali della religione e dell’Inquisizione, alla politica locale Veneziana immersa nell’ampio scenario cinquecentesco, e poi sempre con grande attenzione al dato storico, la liturgia della giustizia al tempo dei Dogi, la misera vita nelle prigioni, e insieme la navigazione, la vita quotidiana delle locande, delle calli e della vita monastica in un caleidoscopio mai caotico e mai disordinato.
I personaggi fanno vivere questo romanzo con le loro esistenze, lungo il corso degli anni, con le loro esistenze ben delineate e ben descritte, ed è una immensa folla di individui: dal Doge al piccolo ladruncolo, dalla locandiera al semplice gondoliere, ognuno con un suo percorso ed un suo arrivo.
IL filo conduttore, l’arte del vetro, che consegna il titolo al romanzo, nasconde invece un motivo più potente e liberatorio: la difesa ad ogni costo del LIBRO, che è anche difesa della conoscenza e della verità.
Questo romanzo non è semplicemente appassionante, ha il dono di trasmettere inalterata la passione dell’autore verso la storia e verso le minuzie che risiedono in ogni fatto storico.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
90
Segnala questa recensione ad un moderatore
Vetro 2014-07-24 11:44:09 Gondes
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Gondes Opinione inserita da Gondes    24 Luglio, 2014
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

VETRO

Prima di cimentarmi in questo breve commento sulle mie impressioni dopo aver letto “Vetro”, devo ammettere che, leggendo lo scambio di battute avvenute dopo il commento di Mephixto, mi sono ancor più reso conto che i nostri semplici e personali “giudizi”, possono a volte ferire la sensibilità di qualcuno o addirittura sminuire il lavoro di altri. Nello stesso tempo però e giusto esprimere le proprie opinioni, anche se a volte posso essere contro-corrente o considerate negative. La diversità è sempre bella!!
Tornando al romanzo in questione, devo fare una specie di mia culpa, nel senso che ho letto questo romanzo in modo distratto. Non siamo di fronte ad un semplice romanzo storico, che si limita ad allietarci con qualche nozione storica e una bella storia. Questo è un libro che come obiettivo ha quello di allargare l’orizzonte sull’epoca storica, ma anche quello di trattare temi importanti. Il classico libro che si dovrebbe leggero tutto d’un fiato, senza spezzettare la letture; come ho dovuto fare purtroppo io, per problemi di tempo. In questa maniera non ho colto l’essenza del libro, perdendomi il vero valore del romanzo. L’impressione è stata comunque di un ottimo libro, che si legge molto bene e che merita il successo che ha avuto. E’ impensabile che si tratti del primo libro di questo autore; chiunque farebbe carte false per fare un esordio del genere! Non oso immaginare il seguito o comunque la seconda opera. Complimenti!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore
Vetro 2013-05-06 07:49:51 Mephixto
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Mephixto Opinione inserita da Mephixto    06 Mag, 2013
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Senza infamia e senza lode

SPOILER NEI COMMENTI ATTENZIONE !

Questo romanzo l’ho acquistato mosso da grandi aspettative. Venezia, la Serenissima Repubblica, Il Doge, il consiglio dei X, Murano, il Vetro. Fermiamoci un attimo, Vetro questo è il titolo di un opera prima, e si sente, di Giuseppe Furno. Ambizioso, molto ambizioso, provare a scrivere un romanzo che si articola in più aspetti della storia della serenissima, è ambizione e anche un po’ di presunzione. So di essere duro ma le mie aspettative erano alte.
Amo Venezia, ne sono affascinato dalle scuole medie, ho coltivato questa mia ammirazione trasformatasi in passione negli anni, e ora mi trovo quindi tra le mani questo romanzo che, se pur’malincuore, devo ammettere mi ha deluso, profondamente.
In primo luogo lo stile, Furno cerca di utilizzare un linguaggio elegante e pertinente al contesto storico (fine XVI Secolo) ma generando entropia, ho trovato una totale assenza di armonia tra subordinate e periodi. Il Linguaggio molto ricercato non mi ha aiutato e la storia noiosetta e prevedibile gli ha dato il colpo di grazia. Descrizioni a mo di lista della spesa, si sprecano, ogni dieci quindici pagine togliendomi ogni voglia di proseguire. Ho veramente faticato a terminarlo.
L’intenzione dello scrittore, credo fosse quella di scrivere un Legal Thriller ma è venuta fuori una storiella banale riguardo il figlio di un doge che dovrà fare i conti con intrighi e sotterfugi un po’ di tutti i tipi. Nessuna novità, nessun coinvolgimento, come percorrere una strada nota che sai già dove ti porta. Furno ci butta dentro di tutto, organizzazioni segrete, intrighi di palazzo, scontri tra potere temporale e secolare, spionaggio, e chi più ne ha più ne metta. Senza mai raggiungere l’apice. Divide il tutto in capitoli, piu o meno brevi, e che spesso mi hanno indispettito, inziano con una descrizione, e terminano con una sorta di supance, o meglio , ci prova, ma senza successo.
I personaggi sono descritti con pressapochismo, e non mi hanno affatto coinvolto. A Venezia non viene resa giustizia, non si respira non si percepisce, nessuna descrizione soddisfacente della vita di tutti i giorni; buona parte del romanzo si svolge nei pressi della BragoLa ( conosciuta ad oggi Chiesa di san Giovanni in Bragora) ma chi ha corretto il romanzo, Perche non utilizzare un carattere corsivo per chiarire che si sta utilizzando un nome contestuale al periodo ?
I contenuti: ammetto che sono tanti e interessanti, ma esposti male e in modo confuso. La mia domanda è: perché non sono state messe note o un compendio dei termini arcaici e desueti con cui un tempo venivano identificati oggetti e luoghi ? perche sprecarsi nel chiamare coi nomi propri, del periodo, luoghi e oggetti e poi perdersi nel chiamare l’Alpe Madre miseramente monte Grappa ?
Non voglio andare oltre con questa mia impressione, anche perché dovrei scrivere per ore e diventerebbe una specie capo d’imputazione.
In conclusione posso dire che a mio parere è un impresa fallita. Troppi personaggi e descritti male, uno stile sgradevole e una storia prevedibile e noiosa.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
181
Segnala questa recensione ad un moderatore
Vetro 2013-03-13 17:13:17 silvia71
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
silvia71 Opinione inserita da silvia71    13 Marzo, 2013
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Vetro

Una splendida Venezia rinascimentale è la protagonista del romanzo di Giuseppe Furno.
Va reso merito all'autore per avere elaborato un romanzo storico di ottima fattura, innestando una trama tinta di giallo su di un poderoso costrutto storico.

Il fulcro narrativo parte dalla realtà storica e si colora di tinte fosche e misteriose, convogliando gli spunti di creazione letteraria verso una rappresentazione corale e completa delle vicende veneziane seguenti al 1569, anno dello scoppio delle polveriere dell'Arsenale.
Tra queste pagine si apre il sipario su una città in fermento, impegnata in un continuo braccio di ferro contro il temibile nemico turco per difendere l'egemonia commerciale ed economica, dilaniata da lotte intestine per il potere politico e finanziario, tiranneggiata dall'inquisizione romana per dare la caccia all'eresia.
Sono pagine avvolgenti, dense di contenuto, di eventi, di personaggi; ciò che stupisce è che la pluralità dei personaggi è orchestrata con una maestria notevole, amalgamando i fili della storia con fluidità, regalando al lettore in ogni istante una visione d'insieme.
I protagonisti, ciascuno nelle proprie vesti, sono ritratti con estrema e piacevole verosimiglianza storica, dal doge ed i suoi consiglieri ai rappresentanti della Chiesa, dagli amministratori della giustizia ai prigionieri tacciati di cospirazione, dai maestri dell'antica arte del vetro ai popolani vessati dai potenti e costretti ad una vita difficile.
Una galleria variopinta, un piccolo mondo che pullula di ingiustizie, lotte, sotterfugi, spionaggi, ma anche di amore, altruismo, fedeltà, desiderio di riscatto.
E' una storia talvolta complicata che sembra frammentarsi in mille tasselli, ma la mano accorta dell'autore saprà ricomporre il tutto per dare un volto unico ad una città avvolta nei vapori della laguna, una città in cui il potere temporale e quello spirituale tentano di mantenere un rapporto di equilibrio, una città avvezza a difendersi e a scendere in guerra all'occorrenza.

La penna di Furno è riuscita a dare vita ad un romanzo che brilla per l'accuratezza e lo spessore dello sfondo storico, cornice basilare per infondere una buona credibilità alla narrazione.
Senza dimenticare la cura dedicata al linguaggio utilizzato; una ricerca linguistica che abbraccia sovente il vernacolo veneziano, perfetto per trasportare il pubblico sui luoghi descritti e per rendere i personaggi ancora più genuini e veraci.
In generale è da riconoscere all'autore una indubbia capacità narrativa, in grado di amalgamare e dosare con sapienza momenti descrittivi a momenti di dialogo, esplicandosi con chiarezza e morbidezza, stimolando il lettore e coinvolgendolo con passione.

Uno dei migliori romanzi a sfondo storico che il panorama letterario italiano degli ultimi tempi ci propone, adatto ad un pubblico esigente e cultore del genere.


Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
320
Segnala questa recensione ad un moderatore
Vetro 2013-02-09 21:02:11 Laura
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Opinione inserita da Laura    09 Febbraio, 2013

STRAORDINARIAMENTE BELLO!

Sono stupefatta, stregata, legata ormai indissolubilmente alle pagine di questo romanzo storico di straordinaria bellezza! Ho finito di leggerlo 3 giorni fa e continuo a sentirmici immersa, quasi travolta! E' uno di quei libri che ti urlano che la narrativa italiana è viva più che mai! Scritto in maniera sublime, Vetro accompagna il lettore nella scoperta della Venezia rinascimentale, la Serenissima dei Dogi e dell'Inquisizione. La notte del 13 settembre del 1569 cambierà le vite di parecchie persone ma soprattutto quella di Andrea Loredan, figlio del Doge e avvocato dei poveri. " Tutto era accaduto nello spazio di un respiro, poco prima della mezzanotte. Di quell'attimo Andrea ricordava il lampo, la vibrazione, il boato, poi il vento, infine il calore e le fiamme". L'Arsenale era esploso distruggendo vite ed intere contrade. Andrea " uscì dal portone della locanda. Restò immobile. Non doveva far altro che decidere: a destra verso il sestier di San Marco, fino a casa di Taddea, oppure a sinistra, andando incontro all'incertezza, forse la morte, oltre il ponte di San Lorenzo, verso l'Arsenale, la Celestia e i bagliori dell'inferno. E fu là che si diresse". E da questo momento la vita di Andrea cambierà per sempre. E' un autentico capolavoro!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
40
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Morte nel chiostro
La Santuzza è una rosa
La portalettere
La fotografa degli spiriti
Il boia e la contessa
Rubare la notte
Non si uccide di martedì
Oro puro
Ferrovie del Messico
Resta con me, sorella
La Malnata
Piero fa la Merica
Vi avverto che vivo per l'ultima volta
Se esiste un perdono
Una piccola pace
Gente in Aspromonte