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I viaggi di Gulliver I viaggi di Gulliver

I viaggi di Gulliver

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La presentazione e le recensioni de I viaggi di Gulliver, di Jonathan Swift. “I Viaggi di Gulliver” (Gulliver's Travels) è un capolavoro della letteratura mondiale, un romanzo che coniuga fantasia e satira. Il Dr. Gulliver, chirurgo e marinaio, scrive il libro sotto forma di diario personale e fa il resoconto di alcuni viaggi disastrosi e avventurosi presso strani popoli. E’ suddiviso in quattro parti corrispondenti ad altrettanti mirabili incontri con popoli totalmente diversi. Nella Prima Parte, la più conosciuta, Gulliver s'imbarca nel 1699 come chirurgo di bordo e naufraga sei mesi dopo su una terra sconosciuta a causa di una tempesta. Al suo risveglio si trova prigioniero di una razza di uomini alti 15 centimetri, abitanti le isole di Lilliput e Blefuscu divise sino al fratricidio da un'annosa e irresolubile controversia sul modo più corretto di rompere le uova. Nella Seconda Parte un altro viaggio lo porta a Brobdingnag dove la scala di grandezza della popolazione è esattamente l'inverso che a Lilliput: gli uomini sono alti circa 22 metri. La rocambolesca partenza dal regno dei giganti lo riporta in patria un'altra volta. Nella Terza Parte l'inquietudine lo spinge a partire di nuovo e finisce nell'isola di Laputa, una terra volante che fluttua nell'aria. L'ultimo viaggio (Parte Quarta) porta Gulliver nel mondo degli Houyhnhnms, i cavalli razionali e parlanti, esseri saggi che hanno sviluppato un sofisticato metodo di comunicazione ma non conoscono il significato di parole come ‘vero’ e ‘falso’, non concepiscono il concetto di guerra e di violenza. Unico difetto delle loro terre è la presenza di esseri brutali che camminano su due gambe invece che su quattro: gli Yahoo, del tutto simili agli esseri umani e per cui Gulliver nutre una repulsione profonda. Il Consiglio Supremo degli Houyhnhnms lo bandisce, poiché trova inammissibile che un individuo simile agli Yahoo venga a vivere con loro. Così Gulliver si costruisce una barca per poter tornare in Inghilterra e, una volta tornato a casa, seppur felice di reincontrare sua moglie e i suoi figli, non riesce a sopportare l'odore della razza umana e va a vivere per sempre nella stalla dei cavalli. Acuto, fantasioso, simpatico e scritto con un linguaggio semplice e ironico fino all’irriverenza, è in realtà un aspro attacco alla vanità e all’ipocrisia dell’uomo La lettura, ironica e coinvolgente, è di Moro Silo.



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I viaggi di Gulliver 2022-03-21 17:28:19 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    21 Marzo, 2022
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L'umanità riflessa in un mostruoso specchio

Come specificato nell'appendice dal traduttore di questo classico, "I viaggi di Gulliver" è spesso classificato come un romanzo per ragazzi. A essere sincero, per molti anni avevo creduto fosse proprio così e forse inconsciamente ne ho rimandato la lettura proprio per questo motivo. Mi sbagliavo così come si sbagliano le masse: quello di Swift è un romanzo feroce e dalla fortissima impronta satirica, di cui l'autore era un vero e proprio maestro. La satira di Swift ha come bersaglio l'umanità tutta, e i viaggi del suo protagonista in mezzo a popolazioni strambe, sproporzionate e impensabili non sono altro che un espediente per poter mettere in risalto quelli che sono i nostri difetti, i nostri vizi, le deformità nostre e della società che ci siamo costruiti.
Questo, di certo un ragazzo non può arrivare a capirlo sebbene possa godersi il percorso e ridere di tutte le stramberie che il protagonista si ritroverà davanti.
Quando si pensa a Gulliver si pensa in maniera automatica a Lilliput e ai suoi abitanti, ma questo è solo uno dei diversi viaggi in cui il protagonista si troverà coinvolto, ognuno dei quali ci mostrerà società diverse e principalmente utopiche, sebbene ognuna, anche la più perfetta, presenti i suoi lati oscuri. Le virtù desiderabili di queste popolazioni, tuttavia, sono un metro di paragone spietato per giudicare e mettere in risalto le controversie e i problemi di quella che era l'Inghilterra del Settecento (e come aveva già fatto Thomas More nel suo "Utopia") ma in fondo dell'Umanità tutta: una razza che fa del vizio una virtù, che sparge sangue per motivi futili, attratta da cose senza valore e incapace di mettere a frutto quel pizzico di Ragione che la Natura gli ha donato, anzi, l'adopera per essere ancora più spietato e insensato. Eppure, almeno fino a un certo punto, Gulliver sembrerà il più accorato difensore della sua razza, dipingendo di fronte a sovrani stranieri un'immagine idilliaca dell'essere umano in maniera assolutamente candida. Queste bugie inconsapevoli, tuttavia, saranno viste sia dagli interlocutori sia dallo stesso lettore come qualcosa di straniero, come una bugia talmente grossa da portare la realtà a galla in maniera molto più forte: per mezzo di questo paradosso, per mezzo di una bugia, per mezzo di un'immagine positiva, l'essere umano emerge in tutta la sua meschinità, ingordigia, malvagità. Davvero non si può negare la bravura di Swift, in questo senso, e come il lettore si rende gradualmente conto di qual è la verità, così se ne renderà conto lo stesso protagonista, arrivando a considerare i suoi simili come bestie selvagge e mal sopportando la presenza anche di sua moglie e dei suoi figli: rappresentanti di una specie lontanissima dalla virtù mostrata dall'ultima popolazione da lui visitata, quella degli Houyhnhnm, i cavalli senzienti.
Satira, rovesciamenti, paradossi: questo è "I viaggi di Gulliver" di Swift, un romanzo che può essere letto dai ragazzi ma può essere compreso appieno soltanto da adulti.

“Quanto a voi (proseguì il Re), che avete passato la maggior parte della vita a viaggiare, sono dispostissimo a credere che finora siate forse sfuggito a tanti vizi della vostra patria. Ma da quanto ho capito dal vostro racconto, e dalle risposte che con tanta fatica vi ho strappato ed estorto, non posso se non concludere che la massa dei vostri indigeni sia la più perniciosa razza di piccoli odiosi parassiti che la Natura abbia mai tollerato strisciasse sulla faccia della terra.”

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I viaggi di Gulliver 2021-12-22 09:42:47 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    22 Dicembre, 2021
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Yahoo !

Medico di bordo e appassionato di viaggi per mare, il dottor Gulliver vivrà avventure portentose in questo romanzo scritto da Jonathan Swift.
Da un primo naufragio sull’isola di Lilliput dove il novello gigante esplorerà una terra abitata da creature minuscole, verremo catapultati a Brobdingnan dove invece vivono uomini e animali enormi e Gulliver diverrà grande attrazione per la sua piccolezza.
Incontrerà individui immortali e popoli che perorano la scienza e la sperimentazione, anche quando queste sono evidentemente portatrici di povertà e malessere.
Approderà infine nella terra dei cavalli parlanti, esemplari unici di saggezza ed onestà che lo sproneranno ad essere un buon cavallo, piuttosto che un cattivo uomo.

La vicenda fantasiosa è in realtà un pessimo travestimento per una critica spietata all’Inghilterra del 1700 e agli usi e costumi dei suoi contemporanei, toccando molti frangenti.
Un romanzo piacevole per un critico agguerrito, lo stile adottato del rendiconto di viaggio -coniugato al passato e privo di una qualsiasi forma di discorso diretto- non mi ha particolarmente entusiasmata.
Resta comunque un classico per adulti che val la pena di annoverare tra i libri letti.

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I viaggi di Gulliver 2013-10-03 09:31:51 Nadiezda
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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    03 Ottobre, 2013
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Gulliver e i lillipuziani

Gulliver è un medico inglese a cui piace viaggiare.
Tutto ha inizio quando il mercantile sul quale era a borgo naufraga a causa di una forte tempesta.
Gulliver si salva per miracolo e giunge a riva a nuoto sull’isola dei lillipuziani, dove si ritroverà ad essere un gigante rispetto agli abitanti del posto.
In un primo momento verrà tenuto prigioniero da questi esserini, ma fortunatamente con il passare dei giorni riuscirà a conquistare la loro fiducia.
In questa isola aiuterà i suoi ospitanti, ma le loro richieste con il passare del tempo diventeranno man mano troppo crudeli e questo medico farà di tutto per cercare di scappare.
Le sue disavventure però non finiranno qui, a Gulliver capiteranno moltissime altre peripezie.

Questo libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1726 e successivamente è stato riveduto nel 1735.
È un romanzo fantastico pieno di satira che prende “un po’” in giro l’Inghilterra e la Francia di quel periodo.
Si tratta di un libro molto descrittivo che ci metterà in contatto con gli usi ed i costumi dei popoli che il protagonista incontrerà nel suo cammino.
La descrizione degli eventi è stata fatta in maniera logica e temporale quindi si può dire che la fabula e l’intreccio coincidono alla perfezione.
Inoltre i vari eventi raccontati dal protagonista vengono narrati direttamente dai suoi flashback.

Che altro dire?
Mi sento di consigliare questo libro per poter viaggiare con la fantasia insieme a Gulliver.

Buona lettura!

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I viaggi di Gulliver 2013-02-11 20:03:22 AndCor
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AndCor Opinione inserita da AndCor    11 Febbraio, 2013
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Un'allegoria che invita a riflettere

Che bravo che è stato Jonathan Swift. Perché, in apparenza, sembra una favola che narra del viaggio fantastico compiuto dal medico Lemuel Gulliver, mentre, in realtà, si tratta di una feroce critica alle società britannica e francese del suo tempo (XVIII secolo), considerate ipocrite, mentalmente ristrette e oltremodo snob.

Il sistema giudiziario, la gestione dei poteri e la politica bellicista sono solo alcune delle tematiche contro cui Swift si scaglia più o meno apertamente, dimostrando grande coraggio anticonformista e soprattutto denotando quell'influenza illuminista che ci permette di considerare 'I viaggi di Gulliver' anche in chiave filosofica.
Per quanto concerne i personaggi, si spazia dalla vanità dei lillipuziani e dei giganti di Brobdingnag all'apparente "pulizia culturale" dei cavalli Houyhnhnms, mentre gli scienziati della volante Laputa mistificano la scienza in maniera quasi irriverente e farneticante: un mix di satira, fantascienza e moralità che lascia trasparire una sostanziale e rassegnata sfiducia dell'autore nei confronti dei suoi contemporanei.

Non dimentichiamoci, infine, di importanti dettagli quali la narrazione fortemente aspra, la novità del relativismo come tematica centrale e l'abbondante uso delle tecniche di straniamento e alienazione; piaccia o non piaccia, Swift ha scritto un romanzo che ha fatto scuola e, per fortuna, che continua a farla ancora oggi.

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I viaggi di Gulliver 2008-06-04 04:17:40 galloway
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galloway Opinione inserita da galloway    04 Giugno, 2008
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La voce di Gulliver

Questa è una recensione di Gulliver in audiolibro. Ascoltare i classici in audiolibro fa bene. Ecco perchè:



"... ascoltare audiolibri fa bene agli automobilisti e ai camionisti, spesso penosamente in coda per ore nel traffico caotico italiano e per di più assediati, quando accendono l’autoradio, da musiche aggressive, banali e ripetitive, dai messaggi pubblicitari, dalle stupidaggini dei vari DJ... tutti stimoli uditivi ‘tossici’ che le radio commerciali propinano quotidianamente. Ad onor del vero si salvano molte trasmissioni radiofoniche della RAI come “Farhenheit”, “Ad alta voce” e diverse altre, ma il problema è sempre la sincronizzazione dei propri tempi con gli orari dei palinsesti. Inserire invece un audiolibro nel player dell’autoradio quando si desidera, significa entrare in contatto, forse per la prima volta, con la grande letteratura o la migliore saggistica, fonti sicure di piacere e di conoscenza. Se un automobilista, che passa, mettiamo, 10 o 20 ore in auto ogni settimana, utilizzasse questo tempo per ascoltare un intero audiolibro, alla fine dell’anno avrebbe imparato un sacco di cose e “letto” almeno una cinquantina di libri. Il che non è male per una popolazione che in media legge 1 o 2 libri all’anno.

E questo vale anche per chi fa lavori domestici o ripetitivi, per chi fa jogging, ginnastica, in palestra o altrove, per i pendolari che non hanno nemmeno lo spazio fisico per leggere un giornale, per chi va in aereo o per chi porta ogni giorno fuori il cane, per chi semplicemente fa spesso una passeggiata a piedi. Sarebbe bello pensare ad una popolazione non solo alfabetizzata ma anche con una cultura di un certo livello, conquistata facilmente solo utilizzando i tempi ”morti” della loro giornata.



Ascoltare audiolibri fa bene ai bambini piccoli e alle famiglie. Si sa come i bambini siano affamati di storie e spesso i genitori non sanno o non possono accontentarli, perché non sono abituati a leggere ad alta voce. Dovrebbero semplicemente imparare, e il modo più semplice e più divertente di farlo è di ascoltare insieme un audiolibro di fiabe, di racconti fantastici, di storie di vita, in casa, in auto o alla scuola materna! Con l’audiolibro i bambini fantasticano, imparano sempre nuove parole e nuove frasi, spesso si calmano se sono nervosi; poi… specie se ascoltano in cuffia, si addormentano, con grande sollievo dei genitori. Insomma l’esperienza di ascoltare audiolibri diventa un “affare di famiglia” che coinvolge tutti, rafforza i legami affettivi, i bambini fanno domande sulle storie che ascoltano e quindi la comunicazione con gli adulti diventa più ricca, meno banale e consuetudinaria. “Provare per credere”, diceva mio nonno che la sapeva lunga sul raccontare storie ai nipotini.



Ascoltare audiolibri fa bene ai bambini che vanno alle elementari perché, oltre che godere delle storie, acquisiscono inconsciamente una maggiore competenza linguistica che poi verrà automaticamente utilizzata per leggere e scrivere. Maestri e genitori saranno sorpresi di vedere i loro rapidi progressi scolastici dopo che hanno ascoltato alcuni audiolibri. Per anni i pedagogisti hanno insistito sull’importanza di leggere ad alta voce ai bambini come fattore cruciale per il loro apprendimento delle basi linguistiche. Sia leggere che ascoltare stimola lo sviluppo del cervello con enormi progressi nell’arte del pensare, dello scrivere, del parlare.



Ascoltare audiolibri fa bene agli studenti delle medie e delle superiori, non solo per le ragioni già dette per i bambini, ma anche perchè sono in grado di seguire con molta più attenzione, interesse ed accuratezza le lezioni di letteratura e di lingua italiana. E’ nella norma che uno studente ‘detesti’ i grandi capolavori della letteratura italiana, per esempio “I Promessi Sposi”, e ciò dipende anche da come vengono proposti dagli insegnanti. Se questi ultimi suggerissero agli studenti di ascoltarli in audiolibro, letti da attori professionisti, vale a dire consigliassero di utilizzare gli iPod o gli altri lettori mp3 non solo per ascoltare musica ma anche per prendere confidenza con i grandi scrittori e assaporare la bellezza dei testi che devono studiare, è sicuro che il disinteresse, l’apatia e la noia sparirebbero come per incanto. Non solo, ma l’opportunità di ascoltare la grande letteratura dà ai giovani la possibilità di perfezionare le loro domande esistenziali e di ottenerne alcune risposte; perché che cosa raccontano i grandi scrittori se non storie della vita umana viste da innumerevoli prospettive diverse? Da questo punto di vista l’iPod è un’invenzione geniale, un mezzo per trasferire informazioni importanti, per far conoscere meglio sentimenti ed emozioni, mattoni per la costruzione della stima in sé stessi. Il rinforzo a livello uditivo comporta poi sempre un miglioramento della memoria con i conseguenti progressi sul piano del successo scolastico.



Ho già detto che ascoltare audiolibri fa bene ai privi di vista, agli ipovedenti e a tutte le persone che hanno gravi problemi di motricità perchè altrimenti come farebbero ad aggiornarsi, a studiare, a godere della bella letteratura? L’allungamento della vita nella popolazione italiana è sicuramente un eccellente risultato dell’ultimo secolo, ma comporta anche nuovi problemi per gli anziani, soprattutto per coloro che hanno sempre amato leggere e che per un motivo o per un altro adesso fanno molta fatica a farlo. Ascoltare non è solo un surrogato del leggere un libro, contiene anche informazioni che catturano l’attenzione emotiva, impegnano il cervello in modi molteplici, incrementano la memoria. Tutti elementi che tendono a far restare attivi e sani gli anziani, che siano ipovedenti o no.



Ascoltare audiolibri fa bene ai bambini dislessici perchè sono molto aiutati nel loro sforzo di superare i problemi di lettura e scrittura. Si sa infatti che questi bambini, che, ahinoi, sono di più di quanto si temesse, hanno delle difficoltà di apprendimento proprio perchè per loro leggere è particolarmente difficile. Esperienze ormai consolidate in altri paesi dimostrano come rimpiazzando, anche solo temporaneamente, il testo scritto con la lettura ad alta voce e con audiolibri, migliori sensibilmente le loro prestazioni scolastiche e in generale il loro apprendimento.



Ascoltare audiolibri fa bene a chi soffre d’insonnia perchè una voce calda e amica può portare dolcemente attraverso una storia a conciliarsi con il sonno e magari a dormire e sognare tranquillamente. Se poi ci si risveglia in piena notte e non si riesce più ad addormentarsi, ecco che il rimettersi gli auricolari dell’ iPod e continuare l’ascolto interrotto ti calma ancora e ti predispone ad un sonno sicuro fino al mattino. Provare per credere! (sempre per citare il nonno).



Ascoltare audiolibri fa bene agli immigrati stranieri che brucerebbero le tappe nel loro percorso di apprendimento della lingua italiana e comprenderebbero molto più profondamente gli elementi fondamentali della cultura che li accoglie. Questo è valido soprattutto per i bambini stranieri sempre più numerosi nelle nostre scuole e che faticano nel loro apprendimento linguistico per mettersi alla pari coi loro compagni italiani. L’Italiano infatti non è la loro lingua madre ed è urgente per loro acquisire nel breve periodo una quantità di parole e di modi di dire che li mettano in grado di comunicare al meglio con la gente.



Ascoltare audiolibri fa bene ai degenti degli ospedali e a tutti gli ammalati costretti all’immobilità per periodi più o meno lunghi, specialmente bambini e anziani. Darebbe loro un grande sostegno morale, un aiuto psicologico a volte decisivo per non cadere nella depressione e nell’apatia. Essere accompagnati nella loro sofferenza dalle parole di un grande autore che può incoraggiare, divertire, spiegare, insegnare loro che il dolore e la noia sono presenti in tutti e che vanno affrontati con pazienza e saggezza è sicuramente un grande sollievo fisico e mentale.



Ascoltare audiolibri fa bene agli insegnanti, soprattutto di Italiano, perchè , se la lettura è di grande qualità professionale come quella fatta da attori o narratori preparati, li aiuta a ripassare le lezioni di storia della letteratura, di comprendere meglio i significati più profondi di un testo, o, più semplicemente, a ricordare con chiarezza l’argomento della lezione che stanno preparando. Ma forse anche li stimolano e li esercitano a leggere a loro volta ad alta voce in classe ai loro studenti con evidente soddisfazione di entrambi: per gli studenti perchè, affascinati dal racconto, non tirano più aereoplanini di carta verso la cattedra e per gli insegnanti perchè riescono per un po’ a conquistare la corale attenzione della classe con esiti benefici per il loro orgoglio professionale e umano messo a così dura prova ultimamente nelle scuole.



Ascoltare audiolibri fa bene agli stranieri che studiano la lingua italiana. E sono molti per la verità, sempre di più, in tutto il mondo. In USA l’Italiano, dopo Spagnolo e Francese, sembra essere la lingua seconda più studiata e questo è probabilmente vero anche in altre regioni del mondo, Europa compresa. Nell’apprendimento della lingua Inglese l’utilizzo di audiolibri, soprattutto di letteratura, è praticamente uno strumento indispensabile e quotidiano nelle scuole, nei colleges, nelle università, sia in Italia che all’estero. E questo perchè è ormai dimostrato senza ombra di dubbio che leggere un testo a stampa e contemporaneamente seguirlo attraverso l’ascolto in audiolibro aumenta di molto la ritenzione mnemonica del lessico, della grammatica e della sintassi della lingua e inoltre aggiunge una notevole quantità di informazioni sulla cultura, sulla storia e sul costume. Alcuni studi americani calcolano che l’incremento dell’apprendimento linguistico dovuto all’uso di questo metodo dell’ascolto-lettura sia anche del 30-50%.”



Lo dice il Presidente Maurizio Falghera della nuova Associazione Editori Audiolibri –



http://www.ilnarratore.com/index.php?tid=27

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Gulliver per iscritto. Sentito è un'altra cosa. Provare per credere!
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