L'appello
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Una requisitoria contro razzismo e pena di morte
Sam Cayhall è un irriducibile razzista, militante del Ku Klux Klan e si è macchiato di efferati delitti a sfondo razziale nel Mississippi, quando per banali liti si impiccavano i neri e si inneggiava alla superiorità della razza bianca. Siamo circa alla metà del secolo scorso e la setta razzista degli incappucciati semina terrore, ergendosi a giudice e carnefice, in un tripudio di croci fiammeggianti e proclami demenziali. Il nostro Sam partecipa anche ad un attentato dinamitardo, che distrugge l’ufficio legale di un avvocato ebreo causando la morte dei suoi due figlioletti. Pur non essendo l’autore materiale del crimine, ne viene incolpato dopo una serie di processi e condannato alla camera a gas : non vuole rivelare il nome del vero colpevole, nel timore forse di ritorsioni contro la sua famiglia, ed attende il giorno dell’esecuzione nel braccio della morte di un carcere di massima sicurezza. E’ assistito da un giovane avvocato, Adam Hall, che si saprà essere suo nipote, e che tenterà disperatamente con ricorsi e appelli alle autorità competenti di salvare in extremis la vita del nonno, ormai settantenne, indebolito e provato dalla lunga prigionia. Commoventi gli incontri tra i due : Adam, contrario per principio alla pena di morte, che si prodigherà strenuamente per salvare la vita al nonno, pur sconvolto dalla sua partecipazione a vari linciaggi, Sam che a poco a poco si renderà conto di essere stato vittima di ideologie perverse e che cercherà di salvare almeno l’anima invocando il perdono dalle famiglie un tempo perseguitate. E’ un romanzo (non propriamente un legal thriller) che analizza profondamente i sentimenti e le motivazioni dei personaggi, in un contesto strisciante, tipico del profondo Sud americano, di odio razziale non ancora sopito. La tensione è sempre alta, il ritmo incalzante, in una corsa emozionante verso l’epilogo, sempre in bilico tra la speranza e l’ineluttabilità di un destino già segnato dalle leggi degli uomini. Ancora una volta John Grisham si fa paladino di una meritevole lotta in difesa dei diritti civili, contro la pena di morte e nello stesso tempo contro ogni forma di discriminazione razziale Il vecchio Sam esce purificato dalle macchie della colpa, il giovane Adam più maturo come uomo e come avvocato.
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Nel braccio della morte
Questa volta il mitico John ci porta con i suoi avvocati nel bel mezzo del braccio della morte. Un colpevole certo, un caso apparentemente risolto, ma il solito giovane avvocato vuole scavare perchè qualcosa non gli quadra. Superbo il personaggio di Cayhall: a tratti anche molto divertente (alcune sue movenze o modi di dire tipici mi sono rimasti letteralmente impressi nella mente). Un terribile segreto si nasconde dietro la vicenda e il nostro giovane eroe riuscirà a portarlo alla luce. A parte i toni leggeri di questa mia recensione, non travisate: è davvero un bel legal-thriller, forse quello che ha segnato per me il giro di boa nella produzione dello scrittore statunitense, i successivi non mi hanno entusiasmato più di tanto.