Narrativa straniera Gialli, Thriller, Horror L'assassino è tra le righe
 

L'assassino è tra le righe L'assassino è tra le righe

L'assassino è tra le righe

Letteratura straniera

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L'assassino è tra le righe: il giallo cosy che ha cambiato il modo di concepire il poliziesco moderno. Vincitore dei premi letterari più prestigiosi. 500 000 copie vendute in Inghilterra. Caro lettore, in queste pagine troverai i documenti necessari per risolvere un caso. Tutto inizia con la comparsa di due nuovi membri della cittadina di Lockwood, nella campagna inglese, e termina con una tragica morte. Per il brutale omicidio qualcuno è già stato condannato ed è in prigione, ma sospettiamo che potrebbe essere innocente. L'impressione è che segreti ben più oscuri debbano ancora essere svelati. L'assassino, se fai attenzione, si è tradito. E le prove sono qui, tra le righe, basta saperle leggere. Se vuoi scoprire la verità non ti resta che accettare la sfida e cominciare l'indagine. «Così intelligente e ingegnoso che non riuscirete a staccarvene» (Mail on Sunday). Lockwood – così tranquilla e pittoresca – sembra il posto ideale per mettere radici. O almeno questo è quello che pensa Sam, un'infermiera appena tornata dall'Africa, decisa a lasciarsi alle spalle brutti ricordi. C'è persino una compagnia teatrale, perfetta per fare conoscenze e distrarsi un po'. Ma tra le stradine acciottolate di Lockwood non tutto è privo di ombre. Lizzy, la collega che ha introdotto Sam nella filodrammatica, dà l'impressione di nutrire per lei un morboso interesse. C'è poi una strana raccolta fondi lanciata dalla famiglia Hayward – la più ricca della città – che pare nascondere altro. Qualcuno inizia a fare domande in giro, troppe, e lo uccidono. Un colpevole viene subito trovato, ma due giovani studentesse di Legge, Charlotte e Femi, sono convinte che qualcosa non quadri. Eppure la verità, lo sentono, è davanti ai loro occhi.



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L'assassino è tra le righe 2023-06-25 13:30:37 Lonely
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Lonely Opinione inserita da Lonely    25 Giugno, 2023
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Il linguaggio dei nostri tempi

Descrivere questo romanzo non è semplice.
La storia non è lineare, né logica, perché non è narrata ma si svela, man mano, attraverso lo scambio di innumerevoli mail tra i diversi personaggi del libro.
Il lettore qui è messo davanti a una dura prova di attenzione, perché deve capire ed intuire da solo, personaggi, luoghi, motivazioni e comportamenti, attraverso la lettura di tutte queste mail, e non ha altri riferimenti.
Ovviamente questo non è un giallo classico, è una storia che si dipana col linguaggio dei nostri tempi, perché inutile negarlo per la maggiore oggi si comunica attraverso mail o messaggi istantanei; ma è una storia che non manca di un delitto, di un assassino e di una buona suspence che ti porta comunque, anche se non proprio leggermente, fino alla fine.
Devo dire che a parte l'originalità dello stile, che io ho gradito perché comunque è un cerchio che si chiude in cui ogni tassello torna al suo posto, il libro mi ha coinvolto ; capisco che possa disorientare all'inizio, e che a volte può risultare pesante da seguire, ma i personaggi sono ben caratterizzati, e le motivazioni che li spingono sono quelle del nostro mondo, l'avidità, l'invidia, la gelosia, l'ipocrisia.
Un puro spaccato della nostra società.
Tutto questo anche se non ci tocca, perché vogliamo chiamarci fuori dal coro, comunque ci appartiene, perché appartiene a questo mondo e anche non volendo alla fine dobbiamo farci i conti.

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L'assassino è tra le righe 2023-04-25 21:58:45 Jaeger
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Jaeger Opinione inserita da Jaeger    25 Aprile, 2023
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Immaginate di leggere una chat lunga 500 e più pag

La descrizione di questo libro attrae molto, e se ha vinto premi letterari forse sono io a non capire niente...
Avendo letto la versione digitale senza sfogliare il cartaceo non avevo capito a cosa andavo incontro: l'intero libro è costituito dalla trascrizione di email (e in minima parte messaggi) tra numerosi, numerosissimi personaggi.
Tutti tranne uno, guarda caso, ma non viene mai spiegato perché le email della protagonista della vicenda siano le uniche a mancare del tutto. Leggiamo solo le risposte.
Avete già indovinato perché?

Nessuna descrizione di personaggi, ambienti, dialoghi. Nessun interrogatorio né investigatore che interagisca con gli indiziati, ponga le domande giuste ecc. La polizia? Non pervenuta, non si parla mai di impronte o altri dettagli così "concreti". Chi scomoda la Christie per un paragone chissà se ha mai letto uno dei suoi capolavori.
L' omicidio avviene a tre quarti di libro, quando ormai il lettore è allo stremo e rischia di morire lui per la noia.
Nessun colpo di scena fino all'ultimo, tutto estremamente banale e telefonato, altro che ingegnoso. Impossibile indovinare l'assassino, potrebbe essere uno come l'altro, ma la cosa sorprendente è che arrivati alla fine non te ne importa davvero niente, sei talmente scocciato che nemmeno ci provi a indovinare. Probabilmente è l'omicidio peggio architettato della storia, talmente improvvisato, banale e insulso da non crederci quasi. Con le tecnologie moderne, telecamere, impronte ecc. ci metti un attimo a capire chi è stato senza sorbirti le email sulle torte e i gadget. E il punto è proprio questo: una indagine psicologica "vecchio stile" può avere senso se me la ambienti nel passato, non ad oggi. E non può fare a meno di elementi portanti come il ragionamento, i dialoghi, le sfumature.

Ovviamente qualche informazione però bisogna darla al lettore, ecco dunque che le email sono a dir poco prolisse, infinite.
La cosa più assurda? Che questi scambi di dettagliatissime email avvengano per lo più tra parenti stretti: mogli e mariti, madri/padri/figli, persone che convivono, si vedono di continuo ma sentono la necessità di scriversi ogni più singolo e insignificante dettaglio via email. Anche con email consecutive. Nessuno si parla né si telefona a quanto pare. Verso il finale scopriamo che WhatsApp esiste ma anche quello nessuno lo usa. Figurarsi aspettare di arrivare a casa per raccontare tutto al proprio consorte, o aspettare l'indomani e raccontare di persona le cose a una collega di lavoro.
Ad un certo punto un personaggio riceve una di queste email e risponde: "ma perché non me lo dici di persona se eravamo vicine fino a poco fa?". Ebbene, io questa cosa me la sono chiesta praticamente da pagina 1 a pagina 552.
Nessun altro lo ha trovato a dir poco forzato e surreale? Possibile?

Non esagero se dico che non c'è niente: non c'è ironia, non c'è atmosfera, non c'è mistero... Solo infiniti scambi di email che descrivono gli eventi di questa raccolta fondi: la serata di gala, la mezza maratona, la serata di yoga, la gara di torte... e a fare da filo conduttore lo spettacolo teatrale di questa compagnia amatoriale di cui fanno parte quasi tutti i personaggi, che recitano in parrocchia ma si credono gli eredi della compagnia teatrale di Shakespeare tanto si prendono sul serio.

La lettura di questa raccolta di email che fatico a definire un romanzo non la augurerei al mio peggior nemico. Parere ovviamente personalissimo perché di commenti entusiasti a questo libro ce ne sono molti, beato chi lo ha trovato anche solo gradevole.
Finito per dovere, perché non amo lasciare letture a metà, ma c'è da pentirsene ugualmente. Perché sprecare ore e ore a leggere una chat con tutti i bei romanzi gialli che esistono.

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