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La mano

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Una grande sorpresa per i suoi milioni di fan nel mondo, ancora in lutto per la conclusione della sua celebre serie poliziesca: il commissario Wallander torna in una breve e avvincente indagine inedita. Kurt Wallander potrebbe finalmente realizzare uno dei suoi vecchi sogni e trasferirsi in una casa di campagna, fuori Ystad. Un giro di ricognizione del giardino lo porta però a fare una macabra scoperta: dal terreno spunta lo scheletro di una mano umana. A chi apparteneva?



Recensione della Redazione QLibri

 
La mano 2013-11-04 21:02:21 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    04 Novembre, 2013
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A.A.A. CERCASI CASA INDIPENDENTE CON GIARDINO

Una casa. Una mano scheletrica in primo piano e un uomo di spalle che guarda una casa assai pensieroso.

E’ questa la copertina del libro di Mankell, il cui unico protagonista è il commissario Kurt Wallander e che come dice lo stesso autore nella postfazione, si colloca cronologicamente prima di “L’uomo inquieto”.

Wallander si trova a condividere la propria casa con la sua unica figlia, Linda, entrata anche lei a far parte della polizia: il loro è un rapporto di amore-odio, sopportazione-comprensione, affetto e… critiche costanti! Anche per questo si sta affacciando in lui l’idea di trovare una nuova abitazione, magari una bella casa grande e indipendente, non troppo lontana dalla città e con un bel giardino in cui poter far scorrazzare libero un cane!

Quando gli viene data la possibilità di acquistare una casa che pare rispondere a tutti questi requisiti, Wallander non se lo fa ripetere due volte e corre a ispezionare/prendere visione del suo possibile futuro nido di pace e tranquillità: la casa è stupenda, si un po’ vecchia e con qualche lavoro da fare qua e là, ma niente di inaffrontabile! Il giardino è perfetto, forse bisognerebbe solo risistemare i cespugli che hanno una strana posizione, rastrellare per bene il terreno, onde evitare di inciampare come ha appena fatto, e seminare un bel prato per il futuro amico a quattro a zampe, ma nel complesso l’affare inizia a delinearsi! Ma ecco che un pensiero s’insinua nella sua mente… non può essere… ma no dai… in cosa è inciampato????

Ed è proprio così che inizia a crollare miseramente il castello in aria eretto con così tanto disio dal commissario e cominciano, nella stessa mente ma un po’ più in là, a delinearsi i retroscena e le possibili vicende che portarono qualcuno a seppellire qualcun altro nel giardino che poteva diventare a tutti gli effetti la futura dimora degna del nostro protagonista!

A chi appartiene la mano della copertina? Coma mai è riaffiorata dal nulla proprio adesso? Sarà sola o qualche altra mano le faceva compagnia sottoterra?

Un libro che seppur breve si fa apprezzare per la sua trama e per le descrizioni relative al personaggio di Wallander; avevo letto un altro giallo di Mankell che non mi aveva convinto del tutto, né per lo stile, né per il commissario protagonista, ma leggendo questo libro mi è sembrato di aver di fronte tutt'altra persona…. E pensate che questa storia è stata scritta per essere regalata a chi acquistava un poliziesco!! Consigliatissimo agli amanti del giallo e dell’autore!

Grazie di cuore alla QRedazione per avermi concesso la possibilità di leggere (e riscoprire) un autore che altrimenti non avrei più preso in considerazione!

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La mano 2013-12-14 18:21:59 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    14 Dicembre, 2013
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Horror in Scania

Così come succede con Camilleri, quando arriva in libreria il suo nuovo romanzo, i lettori mi chiedono: è un Montalbano?, alla stessa maniera per Menkell posso rispondervi che "La mano" è un Wallander, facendo riferimento al suo di celebre commissario di polizia. In effetti non penso di fare un azzardo se li avvicino questi due splendidi scrittori, entrambi di sinistra e impegnati politicamente, Menkell da anni si divide fra la Svezia e il Monzambico,dove da qualche anno ha fondato una propria casa editrice con il fine di aiutare giovani talenti africani e, come il nostro Camilleri, quando vede "le cose storte" certo non le manda a dire.Ma torniamo al romanzo. Kurt Wallander è stanco di vivere a Ystad, forse è stufo della stessa Scania, vorrebbe trasferirsi in campagna , comprarsi un cane e poltrire, finalmente!
Una mattina mentre il commissario si gode il meritato giorno di riposo , squilla il telefono (diamine è sempre così!) all'altro capo c'è il collega Martinsson, per fortuna non l'ha chiamato per annunciargli una disgrazia, anzi si tratta di una bella notizia,il cugino della moglie ha ereditato una vecchia casa di campagna a Loderup, l'ha messa in vendita, sarebbe il caso di andarci a dare un'occhiata e poi, per i soldi, si ci mette d'accordo,fra colleghi...
Wallander saluta Linda,sua figlia,che gli fa compagnia dopo la morte della madre, e in auto si dirige a Loderup. Il poliziotto sceso dall'auto entra in casa, con le chiavi consegnategli in precedenza da Martinsson in Centrale, e da un 'occhiata alla casa; antica ma con mura ancora solide, "certo qualche spesa andrà affrontata ma è proprio quella che cercava", quindi il commissario passa in rassegna il giardino ed è qui che il poliziotto inciampa in quella che all'inizio gli sembra una radice, poi a ben guardare si rivela la mano scheletrica ,di chi? Gli esami della Scientifica diranno di una cinquantenne, morta almeno quarant'anni prima: assassinata!, ma da chi? e non è finita nel giardino sarà ritrovato un altro cadavere, e allora? Un altro intricatissimo caso per il commissario Kurt Wallander è iniziato.

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