Narrativa straniera Gialli, Thriller, Horror Un bastimento carico di riso
 

Un bastimento carico di riso Un bastimento carico di riso

Un bastimento carico di riso

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L'assassinio di un barbone, anche se calza scarpe inspiegabilmente eleganti e costose, non è un evento che possa commuovere i commissariati di Barcellona, come di ogni parte del mondo. Troppo l'impegno per un risultato comunque di scarsa importanza, visto che i barboni vivono in un mondo in tutto separato e parallelo che solo apparentemente, o occasionalmente, occupa lo spazio e il tempo del nostro mondo ordinario e savio. Ma per la sfortuna degli assassini di questo complicato caso poliziesco, che non si ferma al primo omicidio, che prende due piste e poi le abbandona, che porta alla fine a una (come sempre) disincantata soluzione, è proprio questo parallelismo ad ammaliare Petra Delicado, ispettore della polizia di Barcellona.



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Un bastimento carico di riso 2015-10-22 05:04:06 Natalizia Dagostino
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Natalizia Dagostino Opinione inserita da Natalizia Dagostino    22 Ottobre, 2015
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La ricerca e l'attenzione

A ferragosto, che giallo sia. Considero Alicia Gimenez Bartlett eccellente nel tipizzare i personaggi: li vedo, li sento, li riconosco attraverso i linguaggi e le cere. Come lettrice sono guidata a conoscere la storia di ogni persona, a comprendere ogni vita, a ragionare su ogni esperienza esistenziale e non soltanto a trovare con ossessione il colpevole.

Pedra Delicado, ispettora della polizia di Barcellona, alle prese con l’assassinio di un barbone dalle scarpe lussuose, certo non gradirebbe la scelta di genere. All’inizio. E io considero Pedra consapevole mentre sovverte i codici di dominazione e violenza, mentre sceglie le comunicazioni forti, profonde e non la forza del ruolo.

Durante l’inchiesta, accompagna se stessa nel passaggio da una sopravvivenza tutta al maschile, di comando, di potere, di efficienza, ad una vita di cura di sé e degli altri, di comprensione dei processi, di intuizione che parte dalla propria storia. Alla fine, l’ispettora è una persona migliore, lavora su più fronti con tenacia, accompagna la natura del proprio carattere, gode dei tempi diversi e delle numerose situazioni.

Nelle interazioni ironiche, pensate e leggere, apprezzo il rispetto, l’ascolto, la scelta di capire prima di agire, il personale e il professionale che combaciano, giacché si è sempre ciò che si è, nel pubblico e nel privato. E’ una storia di relazioni, in cui i personaggi si interrogano sul senso della vita, sulla responsabilità, sulle scelte morali, prima ancora di trovare i colpevoli. Comunque vada la ricerca, la verità sarà messa al mondo e gli assassini sono già sconfitti, perdenti, poveretti alla ricerca di liberazione da sé.

Il bastimento carico di riso è, in fondo, la costanza della ricerca e l’attenzione al particolare.
Ad ogni lettore e lettrice, un’intera risaia.

“Tutti i falliti hanno dei sogni. Le persone di successo hanno aspirazioni… Non sognano bastimenti carichi di riso… Non esistono sogni per cui valga la pena di lottare troppo. Appena si realizzano non ti dicono più niente. I migliori sono quelli che la vita ti regala senza bisogno di far niente.”p.440

“Vede, viceispettore, un barbone ha una sua grandezza: è come un santone, come qualcuno che ha raggiunto la vera saggezza, o un livello superiore di conoscenza. Un barbone può permettersi di non dare alcun peso alle miserie quotidiane che ci opprimono, vive libero come l’aria, è superiore.”p.12

“Quando ci si può ritenere completamente liberi dalle ombre e dai dubbi che l’altro sesso proietta su di noi?p.247

“E poi, i donchisciotte sono sempre stati maschi, mentre sembra che le donne debbano occuparsi esclusivamente degli aspetti pratici e realistici della vita. Bene, questa volta sarebbe stato il contrario.” p.46

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Un bastimento carico di riso 2013-08-25 11:30:42 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    25 Agosto, 2013
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Il lato umano di Pedra

In questo giallo emerge, in modo anomalo, il fianco vulnerabile della protagonista di questa serie. Sempre così ironica e sicura di sè, nel suo spirito caratteristico battagliero, sembra indenne da qualsiasi colpo la vita possa sferrare ed invece scopriamo che, dietro al suo caratteraccio e dentro alla solitudine che ama e cerca, anche Pedra è sensibile ed umana. Il tutto è scatenato da un barbone che viene trovato ucciso e lo sguardo in quegli occhi la conduce ai confini di un territorio orribile che esiste anche dentro di lei. Perchè i barboni portano stampato in faccia qualcosa di più della povertà, si avverte la follia e soprattutto il lasciarsi andare definitivo. E cosa deve succedere nella vita di un uomo perchè decida che non gliene importa più niente di se stesso? La storia e specialmente alcuni personaggi offrono profondi spunti di riflessione e ci permettono anche di conoscere meglio Pedra, il suo carattere fortemente contraddittorio, la sua impazienza, a volte collerica, la sua sensibilità.

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Un bastimento carico di riso 2010-11-29 18:49:53 Cristina V
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Cristina V Opinione inserita da Cristina V    29 Novembre, 2010
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Particolamente coinvolgente.

Questa lettura conferma, se ancora fosse stato necessario , i miei precedenti giudizi: bravissima Bartlett!

L’assassinio di un barbone è l’inizio di un’indagine che porterà l’ispettore Petra Delicado e il suo vice Garzón a confrontarsi con la marginale realtà dei senzatetto. Perché la morte violenta di un barbone suscita tanto interesse?

L'INCIPIT:

"Garzón non capiva perché quel cadavere mi colpisse così tanto, e non riusciva nemmeno a spiegarsi la natura della mia emozione. ...... Un barbone sdraiato su una panchina, questo era tutto. "

Chi mi conosce un pochino capirà subito, leggendo l'ambiente dove si snoda la storia, perchè questo romanzo mi è piaciuto più ancora dei precedenti: quello dei senza tetto.

Stavolta infatti i due poliziotti inseparabili si devono "scontrare" con questo mondo scomodo: quello dei barboni, degli emarginati, talvolta, come nel caso della vittima, per libera scelta.
E l'impatto non è felice, tanto che Petra rimugina pensieri neri, mentre svolge l'indagine....

A questo proposito, ho letto righe intense, che mi sono rimaste nel cuore, e che voglio riportare:
"...La barbona non si era accorta di niente, mi aveva dato le spalle e i suoi passi senza meta la stavano riconducendo verso il punto da cui era venuta.
Non era stato così inutile avvicinarla, ora sapevo qualcosa che pochi attimi prima non conoscevo: mi ero affacciata ai suoi occhi, e l'abisso di un precipizio senza fondo mi terrorizzava ancora.
Era un nulla nebuloso, freddo come la morte, una terza dimensione che non è dato percepire nella vita normale."

Potete immaginare, dopo considerazioni di questo tono, come la nostra poliziotta si tuffi nell'indagine , per difendere i diritti di chi diritti non ha più...
Seguita a ruota dal suo fedele ed immancabile Garzòn.

E non mancano, nella storia, altre sfumature.
Petra alle prese con un nuovo amore, che anche stavolta finirà in modo amaro e ( per me) deludente- non vi rivelo perchè, se no che gusto c'è?
Garzòn alle prese con i suoi malumori familiari, dovuti stavolta, non a storie d'amore tragiche, ma ai...gusti sessuali del suo figliolo americano- che naturalmente non condivide..

L'indagine approda, ad un certo momento, nel mondo delle associazioni umanitarie, e rivela varie sorprese.

Il bastimento carico di riso che uno dei barboni incontrati da Petra sogna per poter vivere felice preparando paelle, diventa il simbolo di quella felicità che tutti vorrebbero raggiungere: una felicità senza pretese eccessive, e non facile da ottenere.

Non voglio rivelare altri particolari, ma è un romanzo veramente godibile.
Per i fans della Giménez: da leggere d'un fiato!




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