Narrativa straniera Narrativa per ragazzi Harry Potter e la pietra filosofale
 

Harry Potter e la pietra filosofale Harry Potter e la pietra filosofale

Harry Potter e la pietra filosofale

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Primo capitolo della saga fantasy ideata dalla scrittrice Joanne Kathleen Rowling. Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilemte tagliati dai perfidi zii. Ma solo in occasione del suo undicesimo compleanno gli si rivelano la sua natura e il suo destino, e il mondo misterioso cui di diritto appartiene. Un mondo dove regna la magia; un universo popolato da gufi portalettere, scope volanti, caramelle al gusto di cavolini di Bruxelles, ritratti che scappano.



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Harry Potter e la pietra filosofale 2020-12-25 17:01:15 Cathy
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Cathy Opinione inserita da Cathy    25 Dicembre, 2020
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Inizia la magia

Harry Potter è orfano e vive con i suoi terribili zii, Vernon e Petunia Dursley, e il loro orrido figlioletto Dudley. Non poteva andargli peggio: trattato alla stregua di un cane randagio, Harry è costretto a indossare vestiti smessi e occhiali rotti, schivare i pugni del cugino e della sua banda di bulli, dormire in un sottoscala e passare il tempo cercando di rendersi invisibile. Tutto cambia il giorno del suo undicesimo compleanno, quando riceve una strana lettera (proprio lui, che non ha nessuno al mondo a parte gli zii Dursley) scritta con un bizzarro inchiostro verde smeraldo e sigillata da uno stemma di ceralacca con un leone, un serpente, un corvo e un tasso.
Il resto della storia è così universalmente noto, anche solo per sentito dire, che riassumerlo sarebbe un inutile spreco di tempo. Tutti conoscono "Harry Potter", che abbiano letto i libri o visto i film che ne soni stati tratti o parlato con amici, parenti, conoscenti che hanno letto i libri o visto i film. Chi non lo conosce probabilmente o è molto vecchio o è molto giovane, oppure vive in una grotta. Il successo della saga pubblicata da J. K. Rowling nel lontano 1997 non conosce limiti di età, cultura, provenienza, gusti o estrazione sociale e attraversa indenne i decenni, al punto che si può ipotizzare che i romanzi di "Harry Potter" siano destinati a diventare un long seller, come "Orgoglio e pregiudizio" o "Il Signore degli anelli", che vendono oggi come vendevano 50, 100 o 150 anni fa. Impossibile non restare irrimediabilmente affascinati e catturati dalla rappresentazione realistica e accurata della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, tra fantasmi senza testa, quadri parlanti e scale che si muovono, dai personaggi perfettamente delineati con pregi, difetti, sfumature, così vivi e reali da dare l'impressione di conoscerli davvero, dallo stile vivace, brillante, straordinariamente evocativo, ma anche asciutto, capace di disegnare nella mente di chi legge ogni singola scena senza mai perdersi nel superfluo.
"La pietra filosofale" è il primo romanzo della saga e ha quindi una funzione soprattutto introduttiva al ricchissimo mondo magico creato dall'autrice: è qui che si impara a giocare a Quidditch, a far funzionare gli incantesimi, a conoscere le materie che si studiano a Hogwarts e le regole di base della vita di maghi e streghe. Quello della saga di "Harry Potter" è un universo ricco, complesso ed elaborato, perfettamente speculare al mondo reale, che l’autrice è stata capace di creare dal nulla. Il racconto, tuttavia, non è mai lento o noioso e le spiegazioni sono sempre perfettamente amalgamate all'azione. L'effetto "spiegone" con la Rowling non esiste: le informazioni che è necessario conoscere sono fornite un po' alla volta e il lettore scopre tutto insieme a Harry, entrambi neofiti del mondo magico, la cui descrizione si arricchirà di tasselli sempre nuovi fin quasi alle ultime pagine della saga. La sensazione è che Harry sia lì, accanto a te, vivo e reale, e che ti prenda per mano per condurti insieme a lui alla scoperta di un universo fantastico curato e compiuto in ogni sua parte, di personaggi straordinari, avventure mozzafiato e amici molto più preziosi della famigerata pietra filosofale. È l'inizio di una magia che vivrà per sempre nel cuore di chi vorrà accoglierla.

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Harry Potter e la pietra filosofale 2020-12-18 11:49:32 Vita93
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Vita93 Opinione inserita da Vita93    18 Dicembre, 2020
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Non posso essere un mago

Dal momento che il mio profilo riporta, correttamente, una data di nascita corrispondente al 1993, sento di dover brevemente motivare il fatto di aver letto un romanzo di Harry Potter, per la prima volta, all’età di quasi 27 anni. Non che sia una cosa di cui vergognarsi, sia chiaro. Ho visto settantenni leggere “Cinquanta sfumature di grigio”. In treno.

Innanzitutto non sono un amante del fantasy. Soprattutto se di stampo fanciullesco. Evidentemente la mia immaginazione non è delle più fervide. È un genere che, entro certi limiti, riesco a “digerire” nel cinema. Faccio invece molta fatica ad appassionarmi a storie cartacee di maghi, incantesimi, pozioni, vampiri, streghe. A meno che non contengano venature gotiche o horror e, in quanto tali, adulte. In tal caso la situazione può interessarmi. Penso ad esempio ad alcune opere di Lovecraft o King.

In secondo luogo non sono mai stato un fan di Harry Potter. Ricordo di aver visto i primi quattro, o forse cinque, film al cinema. Ma ai tempi era una sorta di rito annuale. Un evento per famiglie. O una serata divertente da trascorrere insieme agli amici, in attesa che i genitori tornassero a riprenderci.

La mia scarsa predilezione, sia nei confronti del fantasy che del celebre maghetto, ha fatto sì che non abbia mai letto alcuni libri di J.K. Rowling che, negli anni dell’infanzia e della prima adolescenza, mi erano stati regalati. Da chi, non me lo ricordo. Sicuramente da qualcuno che non conosceva i miei gusti giovanili in fatto di letteratura.
E allora perché ad aprile sono passato da Calvino a Salinger, e poi a Boll, per arrivare a leggere un libro di Harry Potter? La verità è che non me lo so spiegare. Nei mesi del lockdown ho letto qualsiasi cosa mi capitasse tra le mani. Dai romanzi agli inserti culturali dei quotidiani fino ai valori nutrizionali delle scatole dei cereali. Ricordo che in quel periodo Mediaset aveva riproposto la “maratona” di tutti i film della serie, con rigorosa cadenza settimanale. Devo aver pensato di rimediare al fatto che un ragazzo del 1993 non avesse mai letto una riga a proposito delle peripezie di Harry Potter. Fenomeno generazionale per antonomasia. O forse mi dispiaceva per quei testi generosamente regalati e mai aperti. Perché regalare un libro è sempre un gesto commovente, a prescindere dai gusti. O più banalmente, per semplice curiosità.

Fatto sta che, con una buona dose di scetticismo, ho letto il primo capitolo della fortunata saga.
Non mi soffermerò sulla trama della vicenda, a dir poco arcinota. Tutti conoscono la storia del piccolo orfano Harry Potter che, nel giorno del suo undicesimo compleanno, si trova catapultato dai maltrattamenti dei perfidi zii Dursley alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Su cui aleggia lo spettro del temibile e malvagio Voldemort.

Il magico mondo creato da J.K. Rowling è indice di una narratrice di grande talento e intuito geniale. Indubbiamente lo straordinario successo iniziale ha rappresentato un sostanzioso incentivo a proseguire la serie fino al settimo titolo. Ma ho avuto la netta percezione che, nella mente della scrittrice, le potenzialità della storia fossero chiare fin dall’inizio. Il vasto numero dei personaggi, le caratterizzazioni, la meticolosa cura nei dettagli e nelle suggestive ambientazioni, gli enigmi in attesa di soluzione, l’impressionante quantità di sottotrame appena abbozzate. Niente sembra casuale. È come se la Rowling sapesse, ben prima che il romanzo d’esordio avesse successo, che la saga avrebbe goduto di un respiro ampio, dove poter sprigionare tutta la propria incredibile immaginazione e ammirevole fantasia.

Per quanto riguarda lo stile ed il tono della narrazione, sarebbe ingiusto etichettare “Harry Potter e la pietra filosofale” come un testo infantile. Resta però il fatto che sia un libro maggiormente idoneo ad una certa fascia d’età. In un adulto, difficilmente può suscitare il medesimo stupore e fascino. Allo stesso tempo, credo che se il primo capitolo, datato 1997, sia stato rivolto ai bambini o ai ragazzi in età da scuola media, l’ultimo romanzo, risalente al 2007, abbia simboleggiato il passaggio di quei giovanissimi lettori dalla pre-adolescenza alla fase della maturità. Presumo quindi che, con il passare dei volumi, le tematiche affrontate abbiano progressivamente assunto un tono più adulto e consapevole.
Motivo per cui, nonostante il tardivo debutto con il mondo fantasy della Rowling non mi abbia propriamente catturato, non escludo di proseguire con i capitoli successivi, riconoscendo alla nativa di Yate un’indubbia abilità narrativa.

“Ricorda: non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere”.

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Harry Potter e la pietra filosofale 2018-02-08 20:41:39 deedlit
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deedlit Opinione inserita da deedlit    08 Febbraio, 2018
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COSI' INIZIA LA MAGIA

Signori e Signore, bambini e bambine di tutto il mondo eccoci al dunque, che la magia abbia inizio.

Nel rileggere questo libro a distanza di anni, intramezzati dall'inevitabile influenza dei film dedicati alla saga, riesco ancora a scoprire dei dettagli, ritrovare particolari che spiegheranno situazioni che accadranno solo successivamente in altri libri come i pezzi di un puzzle complesso, a provare divertimento nello scovare le differenze tra film e libro quando una frase, un pensiero od addirittura le azioni di un personaggio del libro vengono attribuite ad altri nel film, ritrovando quindi sulla carta stampata l’originaria importanza sin dall'inizio di personaggi come Neville.

Introduzione al mondo magico e ad alcuni dei personaggi immaginari più famosi del pianeta, questo primo capitolo ha una struttura forse più semplice rispetto ai successivi e sicuramente un’atmosfera meno cupa.

Il libro svolge con successo la sua funzione di presentazione dei personaggi principali ma soprattutto ci porta a scoprire con la stessa meraviglia di Harry un mondo che nemmeno lui poteva immaginare. Lo spirito con cui finalmente il ragazzo trova uno spiraglio all'opprimente vita all'ombra dei Dursley, che comunque non sono riusciti a piegarlo, ne rivela sin da ora l’indomabile, innata e profondamente radicata natura buona e coraggiosa.

La presentazione di luoghi come Diagon Alley, la Gringott con i suoi folletti ed Hogwarts da soli valgono la lettura del libro, scoprire insieme ad Harry la società magica passo dopo passo ci porta con lui ad Hogwarts, dove si conversa con chi è morto da secoli, il cibo compare semplicemente nei piatti, si studia come far levitare gli oggetti e si impara a volare su una scopa. Nonostante tutto questo Harry, Ron, Neville ed Hermione restano prima di tutto dei bambini di undici anni, ognuno con il proprio carattere in formazione, ognuno che scoprirà come rapportarsi con gli altri, il valore dell’amicizia e farà pagina dopo pagina il proprio percorso di crescita.

Intravediamo nel primo libro anche personaggi comprimari del peso di Albus Silente e Severus Piton, anche se per ora sono distanti e velati negli occhi dei bambini.

La fantasia della Rowling che mischia elementi fantasy noti come folletti e draghi ad altri originali come il Cappello Parlante e le figurine delle Cioccorane, con maghi che vanno e vengono, è sinceramente sempre sorprendente. Lo Specchio delle Brame è, come dice Silente, “una delle sue idee più brillanti” tanto quanto la sua innata capacità di dare un dettaglio ad inizio libro che dovremo sforzarci noi come Harry di ricordare per attribuirgli il giusto significato alla fine se non oltre.

Harry scoprirà qualcosa di incredibile per lui cresciuto tra l’indifferenza e le angherie dei Dursley, di essere stato molto amato, attributo per lui anche più importante di aver affrontato Voldemort.

E’ iniziata la storia di Harry Potter, il mondo per ora è solo velato da una vaga minaccia e promette meraviglie.

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A tutti di ogni età, è adatto ai bimbi ma indicato anche per gli adulti, perchè anche se si tratta di un libro introduttivo e relativamente semplice, fornisce informazioni basilari per i volumi successivi ben più complessi e sinceramente meno adatti ad un bambino.
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Harry Potter e la pietra filosofale 2016-09-29 06:56:01 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    29 Settembre, 2016
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L'inizio dell'avventura...

La mia avventura con i romanzi di Harry Potter ha avuto inizio per caso, in età preadolescenziale e a seguito di un regalo, avendo infatti ricevuto questi in dono da uno zio/bis cugino che perdendo la cognizione del tempo tendeva a dimenticarsi di a che punto fosse la mia crescita. Piccolo aneddoto che però è servito a farmi conoscere una serie che mi ha tenuto compagnia per anni.
Questo, che è il primo dei sette romanzi che caratterizzano le peripezie del giovane maghetto, si caratterizza per uno stile semplice e lineare, una storia fluente che sa conquistare nonché per la delineazione di un mondo che oggettivamente ha tutte le carte in regola per riuscire.
L’opera è adatta tanto ad un pubblico più giovane che agli adulti grazie alla sua impostazione piacevole ed accattivante. Ovviamente le vicende narrate hanno quale protagonista un adolescente che proviene da un contesto familiare non semplice e che per la prima volta si avvicina alla magia, dunque non aspettatevi di trovarvi di fronte a quello che è poi diventato, con il crescere, l’eroe. Il bello di questo primo volume è proprio questo: la scoperta di una realtà tutta da scoprire.

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Harry Potter e la pietra filosofale 2016-09-08 23:04:19 MrT
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MrT Opinione inserita da MrT    09 Settembre, 2016
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E così ebbe inizio

E così ebbe inizio...
Ho da non molto concluso una sorta di "maratona" di tutti i libri di Harry Potter, che mi hanno accompagnato dal Novembre 2015 fino addirittura a Luglio 2016, ovviamente tra un libro e un altro ho letto altri libri per smorzare un pochino.
Ovviamente tutti i libri li avevo già letti in passato, ma è stato un piacere riscoprire il mondo magico, i suoi luoghi, i suoi personaggi, le sue chicche.
E ho deciso di eseguire una seconda maratona, diversa questa volta: voglio recensire tutti e 7 i libri (non ho scritto 7 a numero per caso).
Ovviamente come è giusto che sia, si parte dal primo.
Harry Potter e la pietra filosofale è il primo capitolo di una saga immensa, che ha fatto appassionare e innamorare milioni di persone, me compreso. Inutile negarlo però, questo, rispetto a tutti i suoi seguiti è scritto in maniera ben più semplice, ed è più adatto ad un bambino o ad un ragazzino che non a qualcuno più in là con l'età. E questo non è assolutamente un difetto, ma questa sua caratteristica trae in inganno chi crede che tutta la saga sia così.
Credo inoltre che il fatto di questo stile più leggero, colorato e allegro, in un certo senso, sia da ricollegare principalmente a due fattori:
1) La Rowling era alla sua prima esperienza in questo ambito, e probabilmente non era ancora certa di come impostare i suoi romanzi;
2) Il protagonista, Harry, ha undici anni. E a undici anni come si può vedere il mondo, se non con più allegria, spensieratezza...
Questo è un grande punto forte della saga in generale: si inizia con un libro sostanzialmente privo di vere, grandi e oscure minacce, perlomeno non pienamente comprese da Harry, e si finisce con un capitolo complesso, profondo, oscuro, tetro. Con la crescita del personaggio c'è un vero e proprio trasformarsi dell'intera saga. E insieme a lui cresciamo, o siamo cresciuti anche noi.
Quindi, i difetti di Harry Potter e la pietra filosofale in fin dei conti non sono dei difetti, però innegabilmente, nonostante ci introduca al mondo magico, potrebbe risultare nel complesso meno intrigante, meno completo.
Se è la prima volta che leggete il libro, e senza aver mai visto il film, immaginate Diagon Alley, immaginate Hogwarts, immaginate i quadri, le stanze, i tavoli imbanditi, e verrete trasportati in un altro mondo.

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A tutti, nessuno escluso.
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Harry Potter e la pietra filosofale 2016-08-26 10:27:37 the boy who read
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the boy who read Opinione inserita da the boy who read    26 Agosto, 2016
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the boy who lived

Il primo libro è e rimarrà la mia prima esperienza letteraria, mi ha introdotto nel più bel mondo di tutti ovvero quello della lettura. La cosa che più mi ha colpito di questo libro è lo stile. Si,é semplice a dir poco ma riesce a catturare grandi e piccini. La Rowling é una maga delle descrizioni ,nelle quali riesce a far emergere tutto il suo talento. Ogni luogo, ogni oggetto é descritto minuziosamente senza però rallentare il periodo di narrazione.
Questo è un libro di presentazione di tuti i luoghi e di tutti i personaggi della saga ed infatti ritengo questo un libro per introdurre i babbani nel mondo dei maghi. I contenuti non sono eccelsi perchè è solo un libro di presentazione e niente più, anche se si iniziano a trattare alcuni dei temi fondamentali della saga come l'amore, la paura della morte(spoiler) infatti Voldemort o chi per lui, pur di rimanere in vita fa qualsiasi cosa anche togliere di mezzo una creatura purissima come un unicorno.(spoiler finito).
Insomma in soldoni questo non è il miglior libro della saga poiché i temi trattati sono quasi fiabeschi, in più la trama è più semplice rispetto agli altri 6 libri anche se non mancano colpi di scena; eppure é il libro a cui sono legato di più, non il mio preferito ma quello a cui sono più legato perchè qui inizia il fenomeno letterario degli ultimi decenni.

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A chiunque, non bisogna per forza amare il fantasy per apprezzare il libro
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Harry Potter e la pietra filosofale 2016-04-26 07:55:02 MATIK
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MATIK Opinione inserita da MATIK    26 Aprile, 2016
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Harry Potter e la Pietra Filosofale.

"La verità è una cosa meravigliosa e terribile, e per questo va trattata con grande cautela."
Ebbene sì, ho iniziato questa splendida avventura, il grande maghetto, Harry Potter, mi accompagnerà nelle mie prossime letture e sono già da ora pienamente convinta che sarà un'avventura splendida, avvincente e indimenticabile.
La storia inizia da qui, Harry dopo la morte dei genitori viene affidato alla famiglia Dursley, composta dalla zia Petunia, lo zio Vernon e il cugino Dudley, il quella casa Harry, non vivrà una bella infanzia, perchè loro sono persone per niente buone ed affettuose, lo fanno sentire sempre inadeguato e fuori posto, tutto cambia allo scoccare del suo undicesimo compleanno, da quel giorno Harry scopre di essere un bambino speciale, d'ora in poi il suo mondo sarà un mondo magico e fantastico e la sua scuola sarà quella di Hogwarts, dove iniziarà a vivere mille avventure ed esperienze particolari, troverà qui due amici Ron ed Hermione, un grande maestro Silente e un protettore Hagrid.
La Rowilng è bravissima, ogni personaggio è ben caratterizzato, gli ambienti molto particolarizzati e la storia è ricca di fantasia, un libro che insegna alle persone di ogni età quanto è bello leggere!
"Non preoccuparti, Harry. Imparerai presto. A Hogwarts tutti cominciano dalle basi. Starai benone. Basta che sei te stesso. Lo so che è dura. Tu sei un caso speciale, e questo rende sempre la vita difficile. Ma starai benissimo a Hogwarts...così è stato per me, e lo è ancora, davvero."

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perchè a volte è necessario ritornar bambini!
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Harry Potter e la pietra filosofale 2015-12-22 08:32:49 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    22 Dicembre, 2015
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Peccato non esser più bambini

Su questo libro si è detto davvero già tutto. Un fenomeno letterario che ha prodotto un’intera generazione di amanti del fantasy, cresciuti in compagnia di gufi portalettere, bacchette di piume di fenice e scope volanti, rigorosamente Nimbus Duemila. Da aggiungere, ho solo la mia piccola e modestissima esperienza.

Oggi, ad anni di distanza dal momento di massimo fulgore, in cui aggrottavo le sopracciglia di fronte a tanto entusiasmo per un genere che non mi ha mai interessato granché, mi è venuta la curiosità di leggerlo perché, se è vero che il delirio collettivo non è certo garanzia di qualità, è altrettanto vero che di prodotti letterari senza fisionomia, destinati al largo consumo, ce ne sono tantissimi, e solo pochi sono capaci di entrare nel cuore di milioni di lettori.

Cosa mi ha sorpreso leggendolo? La "normalità". Contrariamente alle aspettative, il mondo in cui ci troviamo immersi non è artificioso o fastidiosamente assurdo, nonostante sia intessuto di elementi e figure magiche studiati proprio per far volare la fantasia. Harry è prima di tutto un bambino, cresciuto senza affetto un po’ alla David Copperfield, per cui la scuola di magia di Hogwarts significa innanzitutto possibilità: di amicizia e condivisone, di accettazione del diverso, di rispetto per figure genitoriali finalmente sagge e giuste, di coraggio e audacia, quando la posta in gioco è qualcosa per cui vale la pena lottare. Il successo sta probabilmente in questa equa miscela di elementi fantasiosi ed emozioni reali, dosata con equilibrio e curata nei dettagli.

Di certo è una storia bella e coinvolgente che si offre a mille chiavi di lettura a seconda dell’età e dell’indole: qualcuno si fermerà a strabuzzare gli occhi di fronte a un incantesimo, sognando di essere un campione di quidditch, qualcuno amerà questi legami pieni di affetto sincero e qualcuno leggerà qualcosa di più nella lotta tra bene e male che fa da filo conduttore alla trama.

Mi dispiace solo aver perso l’occasione di leggerlo con lo sguardo dell’infanzia...
Da regalare per Natale alle nuove generazioni di maghetti.

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Harry Potter e la pietra filosofale 2015-07-30 10:38:29 Erox Curry
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Erox Curry Opinione inserita da Erox Curry    30 Luglio, 2015
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Per bambini o adulti?

Allora, per bambini o per adulti?
Molte volte ho sentito discutere riguardo l'età alla quale la saga di Harry sia adatta.
Per gli adulti è un libro davvero banale, mentre per i bambini risulta troppo complicato.
Io, invece, mi sono fatto una precisa idea che non corrisponde a nessuna delle due, bensì sta nel mezzo. Con questo non intendo semplicemente dire che sia per ragazzi/e: secondo me questa saga rappresenta una guida nel percorso intrapreso dei bambini per divenire adulti. Una guida dove nascondi la tua paura di crescere, i pensieri di cui un po' ti vergogni, alla quale puoi chiedere anche le cose più banali e sciocche senza che lei ti rida in faccia.
Si può notare, infatti, un certo cambiamento di stile ed un complicarsi della trama via via che si passa da un libro all'altro.
Bhe, questo è quello che ci dà il benvenuto: il tutto inizia con una giornata memorabile. Proprio la festa di halloween: il più temibile mago di tutti i tempi è stato sconfitto: i suoi seguaci fuggono o vengono arrestati, mentre l'intera comunità magica che a lungo aveva aspettato e combattuto per la pace, festeggia. Il paradosso è che il grande mago è stato sconfitto da un neonato che aveva spento la sua prima candelina giusto tre mesi prima.
M il più grande paradosso resta un'altro: nel mondo babbano è una giornata qualunque ed è proprio dal punto di vista dalla famiglia più "normale" che ci sia che viene raccontato questo epico evento. La famiglia Dursley si sveglia come sempre: Vernon va al lavoro e Petunia spia i vicini, badando a Dudley, il loro "figlioletto" di appena un anno. Sarà la loro ultima mattina normale: presto si ritroveranno ad accudire quell'Harry che dovrà aspettare l'undicesimo compleanno per scoprire chi erano i suoi e cosa sia lui stesso: un mago.
Così dalla stravagante normalità dei Dursley si passa alla stravagante scuola di Hogwarts.
Qui conosciamo gli inseparabili amici di Harry, prima Ron poi Hermione; conosciamo i suoi eterni rivali come Malfoy e Piton e una serie di personaggi che danno alla trama mille sfumature.
Ma si ha anche un assaggio del nemico, che tenta di rinascere attraverso questa fantomatica pietra i quali poteri mi sono sembrano un po' troppo esagerati, capisco la magia ma più di 600 anni...
Insomma alla fine il povero ed innocuo Raptor si ritrova in testa Colui-che-non-vuole-proprio-morire che però fallirà nel tentativo. Questa mi è sembrata una trovata giusto per dare un finale ad un romanzo che serve più che altro a presentare i personaggi e a conoscere l'ambiente.
Non mi è sembrato molto chiaro il confine tra maghi e babbani: alcuni babbani hanno figli che vengono scoperti maghi, quindi portati in questa scuola. A questo punto è ovvio che diversi babbani sanno dell'esistenza del mondo magico, essendo genitori di undicenni con poteri nascosti. Ma questi undicenni non avevano amici o compagni? Nessuno nota la sparizione di questi bambini?
Con questi misteri chiudo la mia recensione su un libro che ritengo essere adatto ad undicenni, con il solo potere nascosto di poter vivere in un mondo parallelo che si trova solo nella loro testa e che si ritrova pieno dei loro sogni.

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Harry Potter e la pietra filosofale 2015-06-29 17:52:05 Davi1990
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Davi1990 Opinione inserita da Davi1990    29 Giugno, 2015
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Stregoneria? No, questa è Magia!

“La Pietra Filosofale” è il titolo "alchemico" del primo capitolo di una saga letteraria che ormai ha fatto storia, conquistando numerosissimi fan in tutto il mondo. Il primo capitolo che ho conosciuto nel lontano 2001 insieme ai miei genitori, in una sala cinematografica della mia cittadina e di cui mai avevo letto il rispettivo libro, almeno fino ad oggi.

Ho inseguito questo libro proprio come una sorta di Pietra Filosofale: anni e anni di attesa prima di arrivare infine a leggerlo: un evento, questo, che ha preso le fattezze di un sogno realizzato. Eppure, guardando indietro, devo proprio ammettere a voi tutti che il mio rapporto con "Harry Potter" è stato curioso se cosi posso dire, pur avendo avuto un'importanza cruciale per il lettore che sono.

Tutto ebbe inizio con il terzo capitolo della saga, primo libro letto dal sottoscritto del maghetto più famoso del mondo (e già da qui si capisce con quanta “precisione” cronologica ho iniziato a leggere la storia), che mi conquistò e mi fece comprendere la bellezza insita nella lettura e la superiorità del libro nei confronti dell'adattamento cinematografico. Poi, dopo essere arrivato al sesto libro, venni travolto dalle critiche risibili di alcuni che sembravano usciti fuori direttamente dal Medioevo, i quali, ahimè, mi influenzarono e mi allontanarono dalla saga della Rowling proprio sul più bello. In quel momento, ancora assai giovane, ero molto vicino a certe idee e gli davo molto peso, ora non è più cosi. Da quando ho cambiato visione delle cose e della vita stessa, liberandomi da certe catene, ho deciso con risolutezza che, dopo aver seguito l'intera storia in versione filmica, avrei dovuto recuperare assolutamente i libri non letti della saga (il primo, il secondo e il settimo) e rileggere per intero e consecutivamente la storia di Harry, Ron e Hermione senza più stranezze per la testa e seguendo con assoluta esattezza l'ordine originale. Ed ecco che, finalmente, il gran giorno è giunto: l'epica avventura ha avuto inizio!

Da dove cominciare? Beh, con un'intima domanda: quando una lettura può dirsi soddisfacente? Anzi, cosa cerco precisamente da un testo di narrativa? Ancora meglio, senza troppe divagazioni e arrivando al nodo cruciale: sapete cosa mi piace provare mentre leggo? Mi piace sentirmi appagato dalla lettura; mi piace annullare quel velo tra realtà e finzione, immergendomi completamente nel testo; mi piace vedere con gli occhi della mente una sorta di film generato attimo per attimo dalle parole scaturite dalla penna dell'autore (o autrice, come in tal caso); mi piace sentirmi stregato e trasportato in un mondo lontano; mi piace provare quel piacevole gusto durante la lettura che ti da quel non so che; mi piace infine, a parte far scappare qualche lacrimuccia, sentire un tocco di amarezza alla fine di un libro, quella particolare sensazione di non voler mai “staccare la spina”, mai leggere la fatidica e comunque inevitabile parola “fine”. Dopo tutti questi ridondanti e forse anche bambineschi “mi piace”, sapete cosa vi dico? Che "Harry Potter" è stato esattamente tutto questo, almeno per me!
Si, ho riavvertito quelle qualità che avevo trovato e apprezzato moltissimo in passato nei quattro libri su sette che avevo letto, ovvero quel fantastico trasporto, quel legame favoloso con i personaggi, quell'atmosfera straordinaria e magica, quello stile frizzante e mai noioso, con tanto di colpi di scena. E il timore più grande, quello di ritrovarmi davanti ad un primo libro poco adulto e infantile, è praticamente scomparso, perché questo libro, pur essendo solo il primo, è veramente adatto a tutti, senza alcuna distinzione!
E sapete, infine, cosa trovo di speciale in "Harry Potter", al di là dell'intreccio e dei contenuti? I personaggi e i rapporti tra di essi, i dialoghi e il modo in cui la Rowling è riuscita a caratterizzare le varie figure con poche, efficaci e precise "spennellate". Questi li vedo, personalmente, come i punti forti di questa saga, uniti alla leggerezza e al coinvolgimento che riesce a far nascere in chi la legge. Oltre a ciò, altre colonne portanti della storia sono gli immancabili valori del fantasy, tra tutti l'amicizia e il coraggio.

In definitiva: una gran bella lettura, come poche altre nella mia vita. L'unico rammarico che mi porto dietro risiede nel fatto che, sfortunatamente, non ho avuto la fortuna -come altri- di conoscere la saga con i libri e fin da subito, il non potermela gustare senza conoscerne gli sviluppi. Ma non importa, perché la magia della lettura riesce a superare questi ostacoli e l'età anagrafica. Mentre il dispiacere dovuto dalla conclusione di questo volume, si esaurisce quando penso che ho ancora ben sei libri da leggere.

Per concludere, posso dire che tra tutti i maghi, la Rowling è colei che ha fatto veramente la più straordinaria e sbalorditiva delle magie, un incantesimo eccezionale chiamato Harry Potter. Consigliato davvero di cuore a chiunque voglia provare il piacere della lettura.

“Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere” - Silente

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