Elizabeth a Rugen Elizabeth a Rugen

Elizabeth a Rugen

Letteratura straniera

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Rügen è un'isola nel Mar Baltico dove Elizabeth compie un viaggio in compagnia della cameriera e del cocchiere. Per i primi tre giorni tutto procede per il meglio: Elizabeth fa il bagno in mare, visita l'isola sperduta di Vilm, si gode le bellezze della natura evitando i luoghi turistici. Ma ecco, all'improvviso, spuntare la cugina Charlotte, una trentenne laureata a Oxford e sposatasi con un professore molto più vecchio di lei. La presenza di Charlotte e i caratteri opposti delle due cugine, che non si vedono da dieci anni, minacciano di turbare la tranquillità della vacanza di Elizabeth. Al settimo giorno, il colpo di scena: le due cugine s'imbattono nel marito di Charlotte la quale si dà alla fuga perché non vuole più saperne di lui. Quella che doveva essere una vacanza tranquilla si trasforma in un susseguirsi di disavventure per Elizabeth e per il professore all'inseguimento di Charlotte.



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Elizabeth a Rugen 2013-05-31 07:49:23 MCF
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MCF Opinione inserita da MCF    31 Mag, 2013
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Descrizioni e pensieri di un'aristocratica

Molto carino questo libro di Elizabeth Von Arnim, narrato con il suo consueto senso dell’umorismo e condito con osservazioni argute e belle descrizioni.
Una giovane aristocratica si reca in vacanza a Rugen accompagnata dalla fida cameriera Gertrude e dal cocchiere che la chiamano “la nostra buona signora”; già il lettore prova un po’ di invidia per questa dama tanto riverita e si chiede se i due servitori le siano davvero affezionati o se in realtà sognino di strozzarla. Nella cornice di uno splendido panorama, la protagonista s’imbatte in una cugina femminista e in altre conoscenze piuttosto noiose; molto divertenti i suoi commenti in merito. Riporto altre simpatiche osservazioni: quando, in una giornata calda, invita Gertrude a fare il bagno con lei, chiedendole come faceva a resistere. “Ma era evidente che Gertrud poteva resistere benissimo. Adocchiò la meraviglia vivente del mare con lo sguardo di chi vi scorga semplicemente qualcosa che di un uomo asciutto ne fa uno bagnato. Disse che era raffreddata. “Domani allora” risposi speranzosa; ma lei replicò che i suoi raffreddori duravano giorni. “Insomma, appena ti passa” insistetti, pervicacemente e odiosamente speranzosa; a questo punto divenne profetica e disse che non le sarebbe passato mai più.”
O quando entra nella sala da pranzo in un albergo dove numerose famiglie stanno mangiando e ha l’impressione che tutti i bambini di Germania smettano di mangiare e la guardino; e il lettore ha l’impressione di essere là, in quella sala, sotto lo sguardo del piccolo esercito tedesco, consapevole della solidarietà e dello spirito patriottico che unisce questo popolo già soldato a un anno di vita. Ammirando il paesaggio, pensa che tanta bellezza entrerà nella sua anima addolcendola per sempre; avevo trovato una riflessione simile in una poesia del Pascoli in cui l’autore diceva che la gioia provata in un periodo della sua vita l’avrebbe gratificato per sempre. L’autrice ha uno stile brioso che compensa una trama piuttosto carente. In questo senso, ricorda “Ogni passione spenta” e “Passaggio a Teheran” di Vita Sackwille West e "Londra in scena" di Virginia Woolf, splendidi resoconti di pensieri e riflessioni e i film di Sofia Coppola in cui lo spettatore aspetta invano che succeda qualcosa.

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I libri di Virginia Woolf, Vita Sackwille West.
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