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Alice nel paese delle meraviglie
 
Alice nel paese delle meraviglie 2012-03-25 07:31:42 Marghe Cri
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Marghe Cri Opinione inserita da Marghe Cri    25 Marzo, 2012
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Una favola, dite?

Da piccola lessi una delle solite riduzioni per bambini, decorata dalle bellissime immagini tratte dal film di Walt Disney. Ne ho visto il film più volte e ho sempre considerato "Alice" una delle favole più belle e stimolanti per la fantasia di un bambino.
Chi, dopo averli conosciuti, è stato capace di dimenticare il Bianconiglio, o il Cappellaio Matto, l'inquietante Gatto del Cheshire (lo Stregatto) o l'irascibile Regina di Cuori?
Poi ho provato il desiderio di leggere la favola nella sua stesura originale ed ho scoperto un piccolo gioiello inaspettato.
Premetto che non è possibile leggere questo testo prescindendo dalla conoscenza, sia pure superficiale, del suo autore.
Il professor Charles Lutwidge Dotgson, alias Lewis Carroll, è stato un tipo un po' particolare: serioso professore e studioso di matematica, aveva una incoercibile propensione a giocare e godere della compagnia dei bambini, preferibilmente delle bambine, che considerava a pieno titolo “suoi amici”. Insomma un tipo che oggi, con le leggi a protezione dell'infanzia, avrebbe avuto non pochi problemi a tenersi alla larga da complicazioni legali.
Non voglio scrivere un dotto trattato su di lui, ma suggerisco di leggere la bellissima ed interessante recensione di Renzo Montagnoli che troverete a questo indirizzo: http://www.qlibri.it/saggistica/storia-e-biografie/lewis-carroll-nel-paese-delle-meraviglie/
Torniamo al libro.
Di solito viene suggerito per lettori dai dieci anni in poi, ma personalmente ritengo che la prosa di Carroll sia un po’ troppo elaborata, sia sotto l’aspetto concettuale che formale, per un bambino così piccolo. Di certo è piacevole per un adulto che voglia fingersi bambino e lasciarsi cullare dalle invenzioni dell’autore.
L’uso fantasioso del linguaggio è la vera forza del libro, utile a creare gli equivoci linguistici sui quali si basa il divertimento e gran parte della trama.
I personaggi, incontrati sulla carta, non sono meno sorprendenti e curiosi rispetto a quelli del cartoon americano; sono però più “pieni”, più ricchi di pensiero e di vita. Ancor più affascinante ed avvolgente l'atmosfera.
Molto godibile anche la prefazione a questa edizione, che consiglio senz'altro di leggere: un racconto nel racconto.
Il secondo titolo: “Attraverso lo specchio”, riprende il personaggio di Alice e le fa vivere un’avventura assai più rarefatta e meno immediata, questa volta in un mondo speculare anziché sotterraneo. Non credo sia comprensibile per i bambini, se non con l’aiuto di un adulto, sia perché basato in parte sulla conoscenza del meccanismo del gioco degli scacchi, sia per l’abbondanza di testi poetici e no in cui il gioco di parole, talvolta intraducibile da una lingua all’altra, la fa da padrone.


[…]
“Micino del Cheshire”, cominciò a dire, esitando, non sapendo se quel nome gli sarebbe piaciuto: il gatto si limitò a sogghignare ancora di più. “Beh, finora sembra compiaciuto”, pensò Alice e continuò a parlare. “Mi diresti, per cortesia, quale strada devo prendere per andarmene da qui?”
“Tutto dipende da dove vuoi arrivare.” rispose il Gatto.
“Il dove non ha grande importanza...”, disse Alice.
“E allora non ha grande importanza neanche la strada da prendere”, commentò il Gatto.
“... basta che arrivi da qualche parte”, aggiunse Alice per spiegarsi meglio.
“Oh da qualche parte ci arrivi di sicuro”, disse il Gatto, “basta che non ti stanchi di camminare”.
Alice capì che era impossibile smentirlo, così fece un'altra domanda. “Che specie di gente vive in questo posto?”
“In quella direzione”, disse il Gatto, indicando con una zampa, “vive un Cappellaio: e in quella” , e indicò con l'altra zampa, “vive una Lepre Marzolina. Fa' visita a chi vuoi, tanto sono matti tutti e due.”
“Ma io non voglio andare in mezzo ai matti!”, protestò Alice.
“Oh, non puoi evitarlo, disse il Gatto, “qui sono tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta”.
“Come fai a sapere che sono matta?”, domandò Alice.
“Devi esserlo”, rispose il Gatto, “altrimenti non saresti venuta qui”.
[...]

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Commenti

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Bella rivisitazione, davvero.
:-)
In risposta ad un precedente commento
Marghe Cri
25 Marzo, 2012
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Grazie!
Sai, è un libro che mi ha sorpreso, per lo stile e per i contenuti. Se non l'hai letto da adulta te lo consiglio.
Buona domenica! :)
Bella rece:) Lo leggerò, da "adulta". :)
Beh la tua recensione mi è piaciuta e poi tornar un po bambini non credo faccia male!!
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