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Vent'anni dopo
 
Vent'anni dopo 2012-08-27 21:54:48 DanySanny
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    27 Agosto, 2012
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I fantasmi ritornano....

E' un'ironia tagliente quella di Dumas, un'ambiguità di giudizio che trapela dalle picaresche avventure dei quattro moschettieri. E' una critica storica mascherata da duelli, complotti, stratagemmi, rivolte in piazza, disamina sociale che non risparmia le sale del potere.
Leggere il secondo capitolo dei moschettieri è come afferrare le redini e sferzare i cavalli sfuggendo ad agguati, salvando regnanti, scoprendo tradimenti, cercando gli amici, riscoprendo passioni e desideri che seppur vincolati dall'amicizia iniziano a divergere.

Lo stile incalzante di Dumas pervade ogni capitolo, mai si crogiola nella stasi e tesse con l'incanto dell'inchiostro una trama di eventi storici e fantastici indistricabili e filati dal pungente sarcasmo di una critica acuta. L'abilità che traspare da quest'opera, ancor più che dalla precedente, è la mirabile capacità di costruire un'ambientazione vivace, dove eventuali imprecisioni o anacronismi sfuggono alla mente del lettore e lasciano soltanto l'ombra di un riferimento coevo alla scrittura.

Avvincente ed affascinante, crogiolo frizzante di lealtà, dolori, guerre e distruzioni. Ma c'è qualcosa che manca, un vuoto che si fa pesante. E' lei Milady, la "cattiva" più affascinante di cui io abbia mai letto, il vero fulcro della prima opera. donna capace di crudeli tranelli, di una doppiezza che sfrutta le armi della seduzione, del potere e del denaro. E' un personaggio estremamente affascinante, il cui fantasma offusca questo secondo capitolo, ma non così tanto da rendere l'ombra vivida.
Anche Richelieu scompare, nei giochi interviene Mazzarino, ma manca quell'ingegno sottile, machiavellico che aveva reso le peregrinazioni del primo volume indimenticabili.

Più avvincente, più storico, più aperto agli scenari di altri paesi, più eterogeneo: queste le differenze che caratterizzano Vent'anni dopo, ma il ricordo di Milady e Richelieu diviene un piccolo buco nero che disintegra in sé un po' dell’empatia per i personaggi. Ma come tutti i buchi neri attira inesorabilmente, anche il lettore, che precipita a poco a poco nelle mirabolanti avventure di Athos, Porthos e Arami e D'Artagnan.

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Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
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Bella recensione, come al solito Danny. E' una trilogia che prima o poi riprenderò in mano.
In risposta ad un precedente commento
DanySanny
28 Agosto, 2012
Ultimo aggiornamento:
28 Agosto, 2012
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Grazie Marcello!!! A me stupisce sempre la scorrevolezza di Dumas, è più avvincente di un thriller moderno, e senza omicidi truculenti e simboli occulti per giunta.... Forse si allunga un po' troppo, il primo libro e il secondo sono tra le 700-e 800 pagine ciascuno, ma è una trilogia che merita. Ora mi aspetta il terzo, che è ancora più lungo dei precedenti (più di una volta e mezza Anna Karenina per rendere l'idea) ma prima un po' di riposo..... comunque quando puoi riprendila in mano, il primo libro col personaggio di Milady è incrediile ;-)
Bravissimo come sempre, Daniele!!!!! Certo, non è stato come il primo ma 20 anni dopo mi ha fatto lo stesso impazzire di gioia e interesse per quei 4 moschettieri.....inoltre l'ambientazione nel '600 mi ha proprio conquistato, perchè sai bene che insieme al XVIII secolo è il mio periodo storico preferito!!!!!
Credo che dovrò continuare la lettura del Visconte di Bragelonne, ma tutte quelle pagine mi scoraggiano solo a vederle!!!!!
In risposta ad un precedente commento
DanySanny
28 Agosto, 2012
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Cert che fa un certo effetto leggere quattro moschettieri invece che tre eh??? Come ben sai io mi sto appasionando al medioevo grazie ad UMbi e soprattutto mi piace l'Ottocento, con complotti intrighi e quant'altro
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