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La sonata a Kreutzer
 
La sonata a Kreutzer 2012-11-14 20:04:05 petra
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
petra Opinione inserita da petra    14 Novembre, 2012
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La banalità della follia

La sonata a Kreutzer è un’opera densa, intrisa di dolore, disperazione, inquietudine : un’opera che da un lato incanta per la prosa, dall’altro fa rabbrividire per la lucida follia descritta. Sembrerebbe un delirio, di primo acchito, se Tolstoj non avesse creato un’atmosfera claustrofobica e soffocante, nella quale le argomentazioni di un assassino sembrano quasi convincenti, o forse no, forse è l’ars retorica del personaggio, forse è quel suo nervosismo tradito da scatti repentini e bruschi, ma non si riesce proprio a distogliere l'attenzione da Podznisev, il protagonista, dal suo estremo convincimento, a tratti freddo, a tratti pervaso dall’ossessione e dalla gelosia. L’impressione suscitata dalle sue parole è terribile, sia per la spietata e meschina idea dell’amore che egli va cervelloticamente costruendo, sia per l’ideale astratto e discutibile di purezza cui egli anela e che sembra quasi avallare ogni suo gesto, come se in qualche modo la corruzione o la violenza attorno a noi ci autorizzassero a comportarci allo stesso modo.

Stretti anche noi nell’angusto vagone di un treno, ascoltiamo stupefatti, rapiti e turbati il suo dissertare, il lento insinuarsi del germe della follia in un uomo sano, divorato dall'ossessiva gelosia per la moglie.

Una lenta discesa agli inferi alla luce del sole che comincia con un' iniziale e banale incomprensione, capace di creare rancori senza fine, discussioni interminabili, addirittura repulsione. Questi sentimenti, lentamente, degenerano in un vero e proprio abisso di incomunicabilità fra i coniugi: ecco allora che in Podnizev, che pure ci pare così razionale nella sua narrazione, prende il sopravvento una terribile e spietata follia: la dissertazione cessa, il razionale rivela quelle ombre che ci creavano affanno e restiamo, inermi e sgomenti, ad assistere all’esplosone dell’ira e della vendetta nella loro forma più tragica.

Un lungo, incalzante monologo, forse confessione, forse arringa difensiva: in ogni caso un’opera di immensa forza narrativa, da leggere.

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Commenti

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Che meraviglia Fede! GRAZIE! :)))
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C.U.B.
14 Novembre, 2012
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Oh yes, sempre bravissima.
IO CE L'HO ! Devo solo prenderlo e leggerlo :-)
In risposta ad un precedente commento
petra
14 Novembre, 2012
Ultimo aggiornamento:
14 Novembre, 2012
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Grazie Claretta:)!
@CUB Grazie mille anche a te...aspetto il tuo parere...è un libro inquietante, eppure vale la pena lggerlo.

15 Novembre, 2012
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Bravissima Fede! Una recensione degna di te...io l'ho letto qualche anno fa e posso dirti che non potevi descrivere meglio l'opera....Tolstoj è un osso duro.
Bravissima Federica, le tue analisi sono sempre profonde e piene di sentimento!
Bravissima Federica, bella recensione su un autore tosto come Tolstoj!! :)
Non è l'opera di Tolstoj che preferisco, troppo cervellotica e bigotta, ma ne hai fatto una bella analisi.
Bellissima recensione!
Sarei proprio curiosa di sapere chi ha votato negativo... mahhhh............. misteri della scienza
In risposta ad un precedente commento
Ginseng666
15 Novembre, 2012
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Son stata io che ho votato negativo, Sara, ma non l'ho fatto apposta...mentre cliccavo il mause mi è andato nel verso sbagliato, difatti ho il computer che da stamani mi fa le bizze...
E mi sono già scusata con Petra...
ciao a tutti.
Gineisa
In risposta ad un precedente commento
petra
15 Novembre, 2012
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@ Cristina:Hai ragione , non è una lettura facile....grazie di avere apprezzato lo sforzoo:)

@ Sara: Grazie mille! Se sei di Moncalieri siamo quasi "paesane"...sono nata e cresciuta a Torino!

@Ginseng: povera, sto voto ora ti perseguita...;)))
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