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La signora Dalloway
 
La signora Dalloway 2013-02-14 18:33:58 peucezia
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
peucezia Opinione inserita da peucezia    14 Febbraio, 2013
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La solitudine dei tempi moderni

Segue l'unità di tempo e luogo aristotelica essendo ambientato a Londra in un mercoledì di giugno del 1923 ma è uno dei romanzi più rappresentativi del modernismo e del cosiddetto "flusso di coscienza".Due i protagonisti diametralmente diversi l'uno dall'altro: da una parte la signora Dalloway, alto borghese annoiata e di mezz'età alle prese con i suoi ricordi e i rimpianti e dall'altra Septimus Smith incontrato dalla signora in un negozio di fiori insieme a sua moglie, reduce di guerra con disturbi psichici. Le vite dei due si incrociano e si intersecano mentre i loro pensieri vengono sviscerati con la tecnica del monologo interiore adottata anche da Joyce, altro grande autore modernista. La Woolf definisce la metodologia di riportare alla luce i pensieri dei suoi personaggi ( metodo tra l'altro direttamente ascrivibile alla psicanalisi e di conseguenza al pensiero freudiano) "moments of being" cioè momenti di essenza, tecnica che si ritrova anche nel francese Proust o nell'italiano Svevo.
Primo grande capolavoro della scrittrice, il romanzo contiene molti simboli e allegorie a comiciare dal cognome del protagonista maschile, Smith che simboleggia l'uomo comune trattandosi probabilmente del cognome più diffuso di lingua inglese.La di lui consorte si chiama Lucrezia ed è italiana.Il nome della donna richiama il Rinascimento,periodo in cui le arti e la poesia ( tanto amate da Smith) maggiormente si diffusero. L'affetto soffocato e ambiguo che la signora Dalloway nutre per l'amica Sally, che pure non vede da tempo è invece di chiara matrice autobiografica e potrebbe accennare alla relazione esistente tra la scrittrice e Vita Sackville West. A tratti forse un po' ridondante e noioso, è sicuramente consigliabile una sua lettura in lingua originale poiché a parte qualche difficoltà dovuta a termini poco noti o desueti, lo stile autentico della scrittrice inglese è scorrevole e di facile comprensione anche per chi ha una conoscenza media dell'inglese.

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Consigliato a chi ha letto...
Virginia Woolf, James Joyce, romanzi modernisti
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Commenti

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Non immaginavo che fosse più scorrevole in lingua originale, probabillmente è uno di quei romanzi "lost in translation". Grazie.
In risposta ad un precedente commento
Sharma
15 Febbraio, 2013
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Te lo confermo anche io Cristina! In inglese è semplicissimo! Comunque bella recensione!
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