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Anna Karenina
 
Anna Karenina 2014-08-26 15:34:11 Vincenzo313
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Vincenzo313 Opinione inserita da Vincenzo313    26 Agosto, 2014
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La grandezza di Levin

Definire Anna Karenina un romanzo d'amore è senza alcun dubbio riduttivo, per i numerosi spunti e riflessioni che Tolstoj ci offre nella narrazione, riguardanti la società, che viene indagata (e spesso maltrattata) sotto molteplici punti di vista. Mettendo da parte tutto questo, voglio incentrare la mia recensione sulla tematica principale, che fa da sfondo a tutto il resto: l'amore.
Personalmente ritengo "Anna Karenina" il migliore romanzo d'amore di tutti i tempi, considerando l'intensità espressiva con cui l'autore ce lo descrive, permettendoci di capire, attraverso questo, la natura dei vari personaggi rappresentati. Dei principali, descritti nel romanzo, ciascuno vive una propria storia d'amore e, dall'analisi di ognuna di esse, ecco delineati i rispettivi profili. Dall'ingenua e sprovveduta Dolly all'introspettivo Levin, passando per l'intrepido ufficiale Vronskij e la sempre insoddisfatta Anna. il personaggio di Anna, a dispetto dei numerosi elogi che continuamente la critica le tributa, legati essenzialmente alla sua modernità e al suo coraggio, che mi sento assolutamente di condividere, mi ha deluso. E' una donna (giustamente) insoddisfatta, per via della sua infelice relazione con l'arido marito, un freddo funzionario dal quale non riesce a cavare un pizzico di sentimento. Frustrata da questa situazione, decide di trovare conforto tra la braccia di Aleksej Vronskij, un giovane ufficiale assolutamente frivolo e privo di qualsiasi spunto interiore, insomma un cialtrone tutto fronzoli e buone maniere, classico esponente dell'aristocrazia russa dell'epoca, vuota e fine a se stessa. La mia critica verso Anna è assolutamente personale, dettata dal disprezzo che nutro nei confronti di personaggi di questo tipo, verso i quali, evidentemente, la protagonista nutre un forte interesse. La mia delusione nei suoi confronti viene poi rinforzata dal confronto, che Tolstoj ci propone, tra la sua storia d'amore col "brillante" ufficiale, e quella tra Levin e Kitty.
Su Levin mi sento di esprimere il mio massimo apprezzamento. Insieme al principe Mishkin de "L'idiota", rimane il mio personaggio maschile preferito (tra tutti quelli finora incontrati durante la mia carriera di lettore). E' un personaggio introspettivo, in lotta perenne con le sue incertezze e le sue debolezze che, paradossalmente, lo proiettano al di sopra di tutto il resto. E' l'inconsapevole portatore di una verità universale, che va al di là di ciò che dice la gente e dei vincoli imposti, basata sulla ricerca del bello e del bene a tutti i costi. Il suo amore per la natura, i suoi sentimenti verso l'amata Kitty, denotano un grande spessore morale, che per me rappresenta la vera vetta di un grande romanzo.

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Commenti

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Bella analisi Vincenzo313; hai colto l'essenza dell'opera cosa non facile visti i numerosi temi trattati ed offerti da Tolstoj. Buona serata :)
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Vincenzo313
26 Agosto, 2014
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Ti ringrazio Mian. Mi sono focalizzato su ciò che mi ha maggiormente colpito dell'opera
Un altro bel commento, Vincenzo.
Sostanzialmente condivido la tua valutazione sui personaggi di Levin e di Anna. Quest'ultima è una figura che mi ha progressivamente deluso, fino all'estremo impulso di togliersi la vita, per giunta con l'intento di rendere infelice l'uomo che ama. E ci riesce.
Il romanzo, ovviamente, è molto bello. L'autore ha una capacità di rappresentare e di descrivere che lo colloca indubbiamente ai vertici della letteratura di tutti i tempi.
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Vincenzo313
27 Agosto, 2014
Ultimo aggiornamento:
27 Agosto, 2014
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Grazie Emilio. Ho letto più volte spunti interessanti volti ad effettuare un confronto tra Anna Karenina e Emma Bovary. Per me il personaggio delineato da Flaubert denota un forte romanticismo, una ricerca forte del bello, del sentimento. Per questo la considero una sognatrice, totalmente diversa dall'eroina di Tostoj, per me nient'affatto sognatrice, bensì una semplice aristocratica infelice e insoddisfatta, che si lascia abbagliare solo dall'esteriorità delle cose, esteriorità che prende le sembianze umane del principe Vronskij.
Ti sarei molto grato se volessi esprimere un tuo giudizio riguardo questo paragone. Grazie anticipatamente.
Sono abbastanza d'accordo con te. La Bovary è una sognatrice nevrotica e sogna di essere nel mondo dorato della Karenina ( lusso, teatro, fasti e feste...), e getta addosso al marito la propria scontentezza di fondo; ha il mito della felicità, che pensa di raggiungere 'sempre altrove' .
Anna, essendo di una classe sociale superiore, ha tutto il contesto che l'altra vorrebbe, in più è intelligente e colta; anche lei però è infelice, coltiva il mito dell'amore.
Mi pare che entrambe siano sostanzialmente donne annoiate dal loro benessere (non fanno nulla, rispetto alla quasi totalità delle donne del loro tempo); i loro mariti non sono particolarmente negativi (pensiamo alla mentalità dell'epoca!): la maggioranza delle donne probabilmente avrebbe voluto averli. Sono madri irresponsabili (la Bovary incapace di amare). E' allarmante che un femminismo superficiale ne abbia fatto due eroine.
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Vincenzo313
27 Agosto, 2014
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Davvero interessante Emilio ti ringrazio della risposta esauriente. Ho a tal proposito appena finito di recensire il capolavoro di Flaubert. Sicuramente non ti troverai d'accordo con la mia opinione, però ti invito a leggerlo e magari a discuterne. Grazie ancora.
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Cristina72
28 Agosto, 2014
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@Emilio: penso che la Bovary e la Karenina siano “eroine” femministe nella misura in cui rappresentano figure femminili ribelli, oppresse dalle regole sociali del tempo.
Bel commento, condivido parecchie cose e quoto soprattutto l'apprezzamento per il personaggio di Konstantin Levin, dietro al quale un po' si nasconde lo stesso Tolstoj.
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Vincenzo313
28 Agosto, 2014
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Grazie pierpaolo. Comunque si, penso che Tolstoj utilizzi questo personaggio per esprimere il suo disappunto verso la società che lo circonda
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