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Gente di Dublino
 
Gente di Dublino 2020-02-17 14:31:29 Valerio91
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    17 Febbraio, 2020
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Una nazione d'ubriaconi... (?)

Cavolo se è stato traumatico. questo approccio con James Joyce.
Andrò subito al punto: "Gente di Dublino" non mi è piaciuto molto. Sì, perché senza nulla togliere allo stile dell'autore l'ho trovata una lettura pesante; per vari motivi.
Prima di tutto non si fa in tempo a entrare in empatia coi personaggi. Potrà sembrare una sciocchezza, visto e considerato che i racconti non hanno il tempo di tratteggiare bene i personaggi; e può sembrarlo soprattutto in questo caso che i racconti sono tutti brevissimi (a parte gli ultimi due). Tuttavia, vi dò ragione fino a un certo punto. Penso ad esempio a “Cronache Marziane” di Ray Bradbury, in cui c’è un personaggio (Spender) che è rimasto indelebile nella mia memoria, e non è il solo ad avermi lasciato un segno nella testa. Trovo che una raccolta chiamata “Gente di Dublino” abbia come fine principale proprio quello di farci entrare nella testa e nei sentimenti dei dublinesi; che dovrebbero essere loro a dover restare indelebili nella nostra mente a lettura ultimata. Purtroppo non è stato così, almeno per quanto mi riguarda.
E cosa dire della stessa Dublino? Il suo ritratto non è vivido come avrei sperato. Pur non lesinando in descrizioni, Joyce non è riuscito a farmela “vedere”; la città non ha preso vita nella mia mente. Nell’ultimo racconto poi (che probabilmente è anche il più interessante) Joyce diventa quasi irritante: ci descrive per filo e per segno l'atmosfera di una casa privata, delle portate e del proseguimento di una cena mentre abbiamo una Dublino, lì fuori, in gran parte inesplorata.
Ma la cosa che più mi ha infastidito è che, del modo di vivere e d’essere dei “Dubliners”, passa quasi soltanto l'idea che siano ubriaconi. Mio dio; alcool ovunque, in ogni santo racconto. Certo, passano anche cose come l'amore viscerale per la propria terra, la voglia di partire smorzata dalla paura d’abbandonare la terra natia, la rigidezza mentale; ma sono cose soltanto accennate. Se Joyce avesse messo, nel trasmettere queste cose, lo stesso ardore e ripetizione che ci ha messo nel dire che i dublinesi sono una massa di ubriaconi, forse lo avrei apprezzato di più.
Per concludere, "Gente di Dublino" è ben scritto ma spesso prolisso, a volte pesante, ma questa pesantezza non è comunque ripagata da una profondità di contenuti che lasci soddisfatti o folgorati.
Se avevo paura di leggere "Ulisse", ora sono terrorizzato.

“Vi son riusciti. L’hanno abbattuto.
Ma tu Irlanda ascolta:
Potrà ancora il tuo spirto risorger dalle fiamme
Come fenice allo spuntar del giorno
Del giorno che porterà la Libertà
E possa ben l’Irlanda allora
Nella coppa alla gioia alzata mischiare
Un sol dolore: il rimpianto di Parnell.”

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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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Molly Bloom
17 Febbraio, 2020
Ultimo aggiornamento:
17 Febbraio, 2020
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Ciao Valerio, personalmente non concordo con te su questa opera, che trovo comunque valorosa. Io gli ubriaconi non me li ricordo onestamente, o quanto meno non tale da rimanermi impressi. Mi sembra riduttivo. Ricordo invece con vividezza il racconto Eveline (mi pare si chiami così), di una grande eleganza, liricità e profondità psicologica. I morti invece, non mi è piaciuto molto, contrario alla diffusa popolarità che riscontra. Ho preferito comunque Dedalus a Gente di Dublino.
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Molly Bloom
17 Febbraio, 2020
Ultimo aggiornamento:
17 Febbraio, 2020
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ps: forse te l'ho già detto in un'altra occasione: non aspettarti che questa lettura ti sia utile a leggere Ulisse, con Gente di Dublino passeggi in riva al mare, con Ulisse navighi in alto mare senza bussola. Dedalus invece, rimane un buon inizio e su alcuni aspetti utili per Ulisse, dato che Stephan Dedalus è lo stesso personaggio in entrambi i romanzi.
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Valerio91
17 Febbraio, 2020
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Eveline è in effetti il racconto che mi è piaciuto di più, ma mentre scrivevo la recensione non riusciva proprio a venirmi in mente il titolo e non avevo il libro sotto mano. Gli ubriaconi sono ovunque: gli avrò dato io troppo peso? Può essere, ma secondo me questo aspetto viene sottolineato troppe volte, tanto da diventare un po' noioso.
Comunque, la mia recensione non è volta a sminuire Joyce, anche se so bene che mi attirerò le ire di tutti i suoi estimatori, così come attirai le ire degli estimatori di Tolstoj nella mia recensione su "Anna Karenina". Non metto in discussione l'autore... ma sinceramente mi aspettavo molto di più. O forse non è nelle mie corde, cosa ancor più probabile.
Darò un'occhiata a Dedalus, comunque. ;)

Vale.
kafka62
18 Febbraio, 2020
Ultimo aggiornamento:
18 Febbraio, 2020
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Io penso, Valerio, che in fondo Dublino non sia poi così importante, e neppure i dublinesi del titolo originale, in quanto Joyce ha voluto fare un ritratto universale della condizione spirituale dell'uomo moderno.
Comunque, complimenti per la sincerità. Iniziare la recensione con "Cavolo se è stato traumatico questo approccio con James Joyce" è troppo simpatico :)
In risposta ad un precedente commento
Valerio91
18 Febbraio, 2020
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Ciao Giulio,
ho questo pregio/difetto, non riesco a dire sciocchezze riguardo ai libri che leggo... quel che mi hanno trasmesso, quello dico :D Ti attiri le ire di chi quei libri li ha amati, ma io cerco sempre di essere diplomatico e credo fermamente nella soggettività estrema che influenza i giudizi di un lettore.

Vale.
Concordo in pieno....è uno dei 4-5 libri che ho abbandonato senza terminarli (delitto non terminare un libro!!!) . Di una noia quasi solida...ma mi sono ripromesso di ritentare un giorno.
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Valerio91
14 Luglio, 2020
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Ciao Andrea,
non fatico a capirti. Avevo delle aspettative molto alte ma, pur non volendo sminuire il valore di un grande libro, sono state un po' disattese.
7 risultati - visualizzati 1 - 7

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