Dettagli Recensione

 
Port Mungo
 
Port Mungo 2018-02-09 07:04:52 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    09 Febbraio, 2018
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il “giovane pintor grande, la sua pirata”

Vera Savage e Jack Rathbone (Il “giovane pintor grande, la sua pirata”) sono anime inquiete: si sono conosciuti a Londra e, dopo aver fatto tappa a New York, riparano a Port Mungo, Caraibi (“Vagava per i Caraibi insieme a una donna difficile, con la quale aveva una rovente e complicata storia d’amore”), alla ricerca dell’ispirazione artistica che consacri al successo definitivo l’ambizioso ed esibizionista Jack.

La relazione burrascosa e tormentata tra i due artisti viene narrata da Gin, sorella di Patrick, di lui infatuata (“Si era presa l’uomo che amavo”).
A Port Mungo Jack elabora una tecnica pittorica primitiva (“I suoi quadri malarici”), essenziale (“Ricordavo i colori spessi e fragorosi dei dipinti di Port Mungo, lo sguardo rozzo del primitivista, o meglio del tropicalista”) e violenta, ispirandosi a un modo di vivere rudimentale (“L’odore della carne macellata si mescolava alla fragranza della papaya e del mango”) e selvaggio (“Osservai un uomo sventrare un’iguana con un machete”), mentre Vera dà libro sfogo al suo temperamento infedele e vagabondo, tra fiumi di gin e rum.
Così su Jack incombono i doveri familiari nei confronti delle due bimbe nate dall’amore tormentato.
Ma la primogenita Peg muore tragicamente e la sua morte ricorre come ossessione (“Sogno dell’acqua bassa”) nei quadri del padre (“Posizione di Narciso”) in un nuova fase creativa (“La violenza con la quale aggrediva le tele: praticamente le violava”).
La secondogenita Anna, sottratta alla potestà per manifesta “irresponsabilità criminale” dei genitori dopo la morte di Peg, torna a New York dal padre, determinata a scoprire la verità…

La storia che racconta Gin corrisponde a verità?
E Jack è davvero il grande artista che la sorella tratteggia (“Aveva creato uno stile chiamato tropicalismo”)?
Come sempre, Patrick McGrath indaga i rapporti umani e le trappole della psiche con ambivalenza narrativa, diffondendo sulla storia chiaroscuri gotici e ombre proiettate da rielaborazioni e distorsioni dei complessi di Narciso, Elettra (figlia-padre), Mirra (padre-figlia), Antigone (sorella-fratello).

Giudizio finale: tropicalista, bohèmien, inquietante.

Bruno Elpis

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
3.9 (2)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (2)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.1 (2)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
3.0 (2)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La famiglia
Fatal intrusion
La catastrofica visita allo zoo
Se parli muori
Il successore
Delitto in cielo
Assassinio a Central Park
Incastrati
Identità sconosciuta
Intermezzo
Resolution
Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'uomo che morì due volte
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin