Narrativa straniera Romanzi La casa dipinta
 

La casa dipinta La casa dipinta

La casa dipinta

Letteratura straniera

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Luke Chandler, un bambino di sette anni, ci racconta l'epopea di un'America contadina fatta di sofferenze e di incanti: le piantagioni, i braccianti, i tramonti dell'Arkansas nel 1952. Ma quella che da lontano appare come un'idillica scena agreste si rivela essere, da vicino, un luogo di mille tensioni: la violenza dei braccianti, la dura lotta per la sopravvivenza, la cupa paura di perdere il raccolto, e un bimbo che affannosamente si aggrappa alla propria innocenza. Sarà tuttavia costretto a crescere in fretta, travolto dai misteriosi avvenimenti che cambieranno per sempre il destino della sua famiglia.



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La casa dipinta 2020-04-13 11:02:07 Little cozy world
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Little cozy world Opinione inserita da Little cozy world    13 Aprile, 2020
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UN LIBRO CHE TI PERMETTE DI EVADERE !

Questo è il mio primo romanzo di Grisham. So che l'autore non è solito scrivere questo genere di romanzi, ma è dedito ai romanzi cosiddetti “gialli giudiziari”, ma devo dire che il suo esordio nella mia personale libreria è stato più che positivo, quindi sicuramente leggerò qualcos'altro suo. Se avete consigli, sono più che ben accetti!

Tornando a "La casa dipinta", devo dire che l’inizio, è un pochino lento, ma poi ti tele trasporta nell’Arkansas degli anni 50, nella vita quotidiana di una casa in campagna nella quale convivono ben tre generazioni, dai nonni a Luke, il nipotino di 7 anni nonché voce narrante di tutta la storia.

Vieni introdotto in un universo che personalmente non conoscevo, una vita, i cui ritmi sono dettati dalle stagioni, dal meteo, dalla chiesa il sabato ed il riposo la domenica.

Famiglia battista che deve assumere della forza lavoro per la stagione del raccolto del cotone, montanari e messicani, che intersecheranno le loro vite con quelle dei protagonisti: la famiglia Chandler.

Ed è cosi che il nostro protagonista di 7 anni, con la sua ingenuità, scopre i primi grandi segreti della vita, come la nascita quando la vicina di casa partoriente chiede aiuto alle sapienti mani della nonna che di figli ne ha fatti nascere più di uno e la morte, durante una rissa che vede protagonista uno dei montanari da sempre ostile al nostro piccolo Luke.

Si intrufola per ascoltare i pettegolezzi del paesino che movimentano le vite, altrimenti prevedibili di tutti i contadini.

In questo modo, durante la lettura, diventi spettatore della rinascita di una famiglia o per lo meno della possibilità che una famiglia si dà, per cercare di modificare il proprio status quo.

E’ un romanzo che si legge velocemente, che risponde pienamente all’esigenza più che mai attuale di evasione in questi giorni di quarantena.

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La casa dipinta 2015-05-20 13:35:43 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    20 Mag, 2015
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Cosa si nasconde dietro il cotone?

Inizi un libro di Grisham e ti aspetti di incotrare giurie, avvocati e giudici corrotti. Qui invece giri le pagine e ti trovi davanti tutt'altro. Un mondo lontano dai tribunali, ma tratteggiato con la consueta precisione e cura per la descrizione dei personaggi a cui sono abituati i lettori dello scrittore americano.
Luke ha solo sette anni, ma è figlio e nipote di coltivatori di cotone e quindi la sua età conta poco, così come conta poco l'essere proprietario dei terreni. Anche lui coi genitori deve alzarsi all'alba e raccogliere cotone fino a quando le mani gli sanguinano. Deve lottare con loro cotro il caldo, gli insetti, e correre più veloce dei temporali che si stanno avvicinando e rischiano di vanificare tutto il lavoro dell'anno. Oltre a tutto questo suo malgrado viene a conoscenza di segreti terribili che non è in grado di gestire.
Nell'Arkansas del 1952 la vita è dura sia per i piccoli proprietari che per i braccianti arrivati dalla montagna. In questa estate particolare si intrecciano le vicende di tre famiglie, tra fatica, amori clandestini, fatti di sangue, ma anche solidarietà che arriva inaspettata dal più debole del gruppo e poi per un breve attimo fa da collante per tutti coloro che loro malgrado si trovano a dividere l'aia di una fattoria sperduta. Finita la stagione dei raccolti tutti tornano alle loro miswere vita, chi con un peso sulla coscienza, chi con uno spiraglio verso un futuro meno duro.
Veramente un bel libro. Sono trattati argomenti piuttosto pesanti, come le difficili condizioni nell'America rurale del dopoguerra, dove non solo la povertà ma anche il razzismo la facevano da padrone. Non tutto però è fatto di brutture, c'è anche la solidarietà tra poveri, i legami familiari e l'amicizia. Insomma un mix riuscito tra realizmo e buoni sentimenti senza eccedere nè da un lato nè dall'altro

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La casa dipinta 2013-09-12 12:59:51 SARY
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SARY Opinione inserita da SARY    12 Settembre, 2013
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TEMPI DURI

In questo romanzo Grisham, stupendoci, mostra com’era la vita nell’Arkansas negli anni del dopoguerra.
La voce narrante è Luke, bambino di sette anni, che consuma le proprie giornate tra i campi di cotone ed i lavori domestici. L’unico svago, oltre alla scuola, è il baseball. Oh che gioia poter sentire alla radio la partita dei Cardinals seduti sul dondolo della veranda insieme alla famiglia, nonni compresi, a far riposare le stanche membra. Che delizia la domenica svegliarsi col sole già alto, a differenza della consuetudine feriale fatta di levatacce mattutine.
Oggigiorno può sembrare poca cosa, ma fino a non molto tempo fa, prima dell’inesorabile progresso, erano momenti rari e preziosi, ai quali ricorrere col pensiero negli attimi più duri della settimana.
La spada di Damocle dei contadini è il tempo ballerino, il sole permette la raccolta e quindi il guadagno per sopravvivere dignitosamente, la pioggia (in America spesso è accompagnata dai tornado) distrugge ciò che incontra quindi regala miseria. La grande consolazione nella gioia e nel dolore è la religione, alla quale tutti i componenti della comunità attingono con senso del dovere ed intimo piacere.
La fattoria di questi agricoltori è isolata e si trova al di là del fiume, non è verniciata per mancanza di soldi, elemento importante perché distingue in paese i danarosi da quelli poveri. E qui si intrecciano storie di braccianti, di ragazzi sfortunati, di persone cattive e di bambini innocenti, che segneranno per sempre l’esistenza di Luke e di tutta la sua famiglia.
Romanzo semplice e scorrevole. Il cambio di genere dell’autore, re dei legal thriller, sorprende ma non delude. Anzi, l’ho preferito a tante altre sue creazioni. I personaggi, i luoghi e le situazioni sono descritti con precisione e direi quasi affetto, c’è proprio del tenero nel tono generale della lettura. Ci si affeziona a questa famiglia povera ma fiera, uniti nella fortuna e sventura. Stona un po’ la perspicacia di Luke, per avere sette anni capisce fin troppo bene i difficili meccanismi della mente umana e ne rimane poco impressionato. Qualche rigo l’ho saltato perché troppo a tema baseball di cui io non capisco nulla, il resto è davvero piacevole ed avvolgente. Dispiace chiudere il libro, ci vivono persone umili e generose, sarebbero degli ottimi vicini di casa.

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La casa dipinta 2012-06-03 16:44:08 VinnieTheKid
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VinnieTheKid Opinione inserita da VinnieTheKid    03 Giugno, 2012
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Un Grisham più umano

Si tratta di un romanzo scritto da Grisham agli inizi della sua carriera e poi pubblicato in epoca successiva. Ovviamente è un'opera diversa rispetto ai legal thriller e alle ambientazioni sfarzose delle metropoli alle quali ci ha abituato.
Tuttavia, per chi volesse fare un salto in un'America più vicina agli scenari nostrani, fatta di famiglie unite di lavoratori, di persone timorate di Dio ma al contempo di abiezioni insospettate, della voglia di difendere la propria terra ma anche di fuggire da essa, verso le fabbriche di automobili del Nord, verso la paga facile, verso un mondo in cui le case sono dipinte... beh allora questo libro è da leggere e rileggere.

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