Le cascate
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Profonda e disincantata osservatrice dell'anima
Dalle critiche lette avevo un poco di timore nel cimentarmi con questo libro. Con una scrittura lineare ed efficiente, si legge con velocità nonostante le 510 pagine.
Inizia con un suicidio di cattivo gusto (come se esistessero suicidi di buon gusto) nella prima notte di luna di miele della protagonista. Nel corso del libro sembra leggere vari libri che di riflettono e si annodano l'uno nell'altro. I personaggi cambiano agli occhi del lettore nel corso della narrativa, così come nella vita reale il carattere delle persone si svela, nel bene e nel male con il passar degli anni.
Come sempre la Joyce Carol Oates mette a nudo l'ipocrisia e la voracità economica della classe media nord americana con stile ed eleganza ma sempre senza facili luoghi comuni o scorciatoie.
Una bella lettura, avvincente che ti prende dalla prima all'ultima pagina.
Doccia fredda!
Mi viene in mente una sola parola "prorompente", per come si insidia nella mente, per come i personaggi agiscono e pensano, per la sensazione di vuoto che si viene a creare in ogni evento, per la grandiosità che va al di là delle cascate del Niagara e per la scrittura ipnotica e dolorosa. La testardaggine di Ariah e il riscatto di Juliet, Chandler e Royall nel nome di Dirk Burnaby, una famiglia in crisi nell'epoca dell'America rigogliosa degli anni cinquanta, sessanta ove altrettanto le maledizioni e i presagi fioriscono come eventi naturali e incontrollabili.